Sommario: Numero 4 di ottobre-dicembre 1998

Numero 4 di ottobre-dicembre 1998

Editoriale

Prime volte | pag. 3

È l’ultimo numero del nostro primo anno di vita. Quella nuova vita iniziata tumultuosamente nel gennaio scorso dopo la cessazione del rapporto con l’editore Ricordi. È stato faticoso ed entusiasmante, anche perché, oltre a “metterci in proprio”, abbiamo voluto cambiare la veste grafica della rivista e dare un nuovo taglio ai contenuti. La nostra “incoscienza” è stata premiata: Hystrio continua a piacere e ad essere un punto di riferimento importante per chi si occupa o si interessa di teatro, forse più di prima. La nostra gratitudine va a chi ci ha incoraggiato e sostenuto in questa nuova avventura: amici, collaboratori e lettori. Abbiamo deciso di festeggiare l’anno appena trascorso e quelli che verranno con un numero particolarmente ricco di idee e di informazioni, che ha il suo punto di forza nel dossier ’68 e dintorni , un ulteriore tassello di quel percorso nella memoria che ha caratterizzato fin dall’inizio il nostro nuovo corso. E con una novità, che si presenterà due volte all’anno: delle schede informative su spettacoli del passato e del presente, da staccare e conservare. Se Hystrio ha superato con successo il suo primo giro di lune, c’è chi si accinge proprio ora ad affrontare tante “prime volte” tutte insieme. Per il Piccolo Teatro di Milano è la prima vera stagione nella nuova sede, la prima volta senza il suo regista fondatore, Giorgio Strehler, la prima volta dei nuovi direttori Luca Ronconi e Sergio Escobar. Ci auguriamo che questa seconda fase di vita dello Stabile milanese sia altrettanto feconda della prima e che faccia dimenticare in fretta questi ultimi anni di polemiche e di paralisi progettuale. Buon lavoro a tutti

La stagione

stagione ’98-’99

Su i sipari! | pag. 4

Si rialza il sipario sui palcoscenici d’Italia. Tra produzioni degli scorsi anni e novità si prospetta una stagione come al solito intensa e ricchissima. Una selezione diventa d’obbligo. Senza penalizzare alcun genere, dal teatro d’attore ai testi classici, dalle ospitalità straniere ai gruppi emergenti, Hystrio ha voluto segnalare quegli spettacoli che tra “prime” (e qui si tratta di un atto di fiducia) e riprese consentono di comporre un’offerta teatrale di valore e completa sebbene non esauriente

Vetrina

Intervista a Marco Bernardi

Due grandi lombardi sulla scena di Bolzano | pag. 8

Coppia aperta, quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame e L’Arialda di Giovanni Testori saranno le produzioni più importanti del cartellone dello Stabile trentino – L’Italia dal dopoguerra a oggi nell’analisi spietata di due autori emblematici della nostra drammaturgia contemporanea

Dossier

uno sguardo d’insieme

Teatro e piazza si riscoprono fratelli | pag. 10

un inizio anticipato

Il nuovo teatro in scena a Ivrea | pag. 12

Il manifesto per un convegno sul nuovo teatro del novembre ’66 e il convegno stesso svoltosi al Centro Studi della Olivetti nel giugno ‘67 sono le due date di nascita del ’68 italiano – La situazione della nostra scena nel ventennio precedente – I cambiamenti degli anni Sessanta: Trionfo, Bene,Quartucci, de Berardinis, Scabia, Ronconi – Arrivano il Living Theatre, Grotowski e Barba – L’utopia di un coordina -mento comune e i problemi di sopravvivenza

manifesti del nuovo teatro

L’avanguardia a raduno ieri e oggi | pag. 14

Per uno scaffale eversivo | pag. 15

tre maestri

Quell’estrema, gloriosa magrezza | pag. 16

Trent’anni fa Julian Beck, Jerzy Grotowski ed Eugenio Barba arrivarono in Italia seducendo più di una generazione

da New York ad Avignone

Quadri dell’ avanguardia | pag. 18

Uno sguardo al passato del critico che più di altri ha abbracciato la “causa” del nuovo teatro

incontro con Massimo Castri

Oggi il teatro è un museo e noi i suoi guardiani | pag. 20

Dal teatro politico nelle Case del Popolo all’esperienza come attore nella prima cooperativa italiana – la Comunità Teatrale dell’Emilia Romagna – la scelta di imboccare la strada della regia per dar voce al rinnovamento del linguaggio scenico

Giancarlo Cobelli

Quando gli Uccelli entrarono in sciopero | pag. 22

primi anni Settanta

Il Sacco di Roma | pag. 23

Il teatro di ricerca nel ricordo di Remondi e Caporossi: dall’esperienza delle cantine romane al recupero delle avanguardie storiche del primo Novecento

intervista a Guicciardini

Lezione di un capofabbrica | pag. 24

Dallo Stabile di Torino alla fondazione del Gruppo della Rocca, passando per il convegno di Ivrea, l’idea di un teatro fortemente impegnato, attento agli avvenimenti contemporanei ma sempre rispettoso dei valori del testo

Exit

Addio a Franco Carmelo Greco | pag. 25

Dossier

a colloquio con Giuliano Scabia

Quattro anni nello spazio degli scontri | pag. 26

il ’68 partenopeo

Quando via Martucci era l’Off-Broadway | pag. 28

Franco Passatore

Comincia da Artaud il ’68 dei piccoli | pag. 28

La nascita del teatro “dei” ragazzi nel ricordo di uno dei suoi padri fondatori – Le suggestioni del Living, del Bread and Puppet e l’insegnamento di Don Milani – Il bambino attore di sé stesso

assetti organizzativi

Dov’è stato l’errore? | pag. 30

Nonostante le profonde trasformazioni avvenute nel corso degli anni Settanta, non c’è stata una vera e propria opera di rifondazione del teatro italiano

un bilancio semiserio

Spaghetti al sugo e champagne molotov | pag. 32

Le provocazioni di Carmelo Bene – Il Living Theatre a Milano – Arrabal e Pasolini – Dario Fo presenta Mistero Buffo

ricerca ’90

Il corpo al potere | pag. 34

Fortemente influenzato dalla body art e dalle arti visive, il teatro dell’ultimissima generazione sperimenta nuovi linguaggi del corpo e instaura con gli spettatori un rapporto “privilegiato”

utopia sulle punte

la rivoluzione in sordina della danza europea | pag. 36

Il trionfo di Nureyev alla Scala – Il Concours di Bagnolet: un luogo per sperimentare – Sui palcoscenici d’Europa si affacciano Béjart e Pina Bausch – In Italia la danza è reinventata da coreografe e danzatrici

il teatro del Maggio francese

Grande happening nel Quartiere Latino | pag. 40

Nel teatro francese la contestazione del ’68 precipitò la crisi del vecchio repertorio, dissacrò classici “intoccabili”, mise in discussione istituzioni venerabili come la Comédie e lo stesso teatro didattico di Vilar – Forme di decentramento spontaneo favorirono il ricambio del pubblico – Il teatro dell’assurdo ebbe nuovi proseliti e ispirò ampiamente i nuovi drammaturghi – Le sperimentazioni di gruppo e l’illusione della distruzione della scrittura teatrale – La fioritura dei caffè-teatro e le leve sessantottine della regia – Il giorno in cui Barrault morì nell’Odéon occupato (per rinascere in una sala da catch)

invitato da Barrault

Brook nella Tempesta del maggio | pag. 44

Da Us nel ’66 sulla guerra del Vietnam agli arditi esperimenti shakespeariani, il percorso di un artista indipendente che all’attualità preferisce la ricerca sul mito

un ’68 anomalo

Per contestare gli inglesi scelsero la scena | pag. 46

In un clima di generale apatia verso la politica, solo gli artisti, in particolare quelli di teatro, risentirono del vento di rinnovamento che attraversava l’Europa

Germania

… e Goethe salì sul palco della protesta | pag. 48

Il processo al “sistema” inizia proprio nel teatro, luogo simbolo del tempo libero borghese – L’attualizzazione dei testi classici e la nascita di una nuova drammaturgia impegnata come Toller di Tankred Dorst e Kaspar di Peter Handke

‘68 in sordina

dalla Scala con torpore | pag. 56

Neppure la contestazione scuote il sonno della Scala sotto Ghiringhelli – I soliti visoni, le solite uova – Tono minore e perbenismo, in attesa della gestione Grassi – Avanguardia? Poca, grazie

Drammaturgia

Ruggiero Cappuccio

La mafia anni Quaranta nell’universo di Seneca | pag. 58

Teatromondo

Festival Cechov

A Mosca è il pubblico a dare spettacolo | pag. 61

Wilson, Stein, la Mnouchkine, Dodin presenti alla manifestazione teatrale che per oltre due mesi ha animato la capitale russa – Ma la vera sorpresa è lo spettatore con la sua straordinaria partecipazione

Exit

Green profeta inattuale di questo secolo | pag. 64

addio a Umberto Simonetta

L’umorista dissacrante dal candore di fanciullo | pag. 65

Festival

bilancio d’autunno

Arrivederci festival! | pag. 66

Da Cividale a Palermo, da Asti a Taranto passando per Santarcangelo, Volterra e Polverigi – Un viaggio lungo due mesi nell’Italia dei festival per raccontare cosa rimane dei mille spettacoli dell’estate

Viaggio nell’hortus conclusus dell’avanguardia senza idee | pag. 67

Edimburgo

Schiller e Verdi alfieri dell’indipendenza scozzese | pag. 78

Il compositore italiano e lo scrittore tedesco uniti in un cartellone che riflette la ricerca di un’identità nazionale – Al Fringe due novità contemporanee ambientate in Scozia: Perfect Days di Liz Lochhead e Kill the Old and Torture the Young di David Harrower

Oslo

Orgoglio senza pregiudizio per riscoprire Ibsen | pag. 80

All’Ibsen Stage Festival, che si tiene ogni due anni nella capitale norvegese, vengono ospitate le messinscene più innovative dell’opera del grande drammaturgo – Dall’America alla Grecia, senza trascurare le produzioni nazionali, una rassegna fitta di appuntamenti fra tradizione e sperimentazione

Critiche

Novità e riprese tra fine estate e inizio autunno | pag. 82

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Testi

Aspettando Marcello, di Stefano Ricci e Gianni Forte | pag. 98

Testo vincitore del Premio Vallecorsi 1998
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Sulla coda di una cometa | pag. 101

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Lunga vigilia al faro di Franca Petracci | pag. 108

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La società teatrale

Tutta l’attualità nel mondo teatrale – I Premi della Critica a Taranto – Teatro amatoriale | pag. 120

a cura di N. N.

Hanno collaborato

| pag. 999

Simona Bertuzzi, Elena Riccardi, Natalina Fracasso (redazione) – Paola Abenavoli, Carmelo Alberti, Costanza Andreucci Donizetti, Chiara Angelini, Giovanni Antonucci, Daniela Ardini, Cristina Argenti, Nicola Arrigoni, Antonio Audino, Georges Banu, Raffaella Battaglini, Massimo Bertoldi, Laura Bevione, Annalisa Bianco, Magda Biglia, Andrea Bisicchia, Marco Brogi, Fabrizio Caleffi, Angela Calicchio, Nicoletta Campanella, Ettore Capriolo, Laura Caretti, Valeria Carraroli, Mirella Caveggia, Rita Charbonnier, Paola Cinque, Franco Cordelli, Filippo Crispo, Domenico Danzuso, Rudy De Cadaval, Maura Del Serra, Renzia D’Incà, Giusi Difrancesco, Federico Doglio, Rocco D’Onghia, Fabio Doplicher, Vico Faggi, Gilberto Finzi, Franco G. Forte, Eva Franchi, Franco Garnero, Sandro M. Gasparetti, Luisa Gazzerro Righi, Gastone Geron, Gigi Giacobbe, Pierfrancesco Giannangeli, Livia Grossi, Cristina Gualandi, Paolo Guzzi, Stefano Jacini, Raffaella Ilari, Carlo Infante, Lia Lapini, Giuseppe Liotta, Ilaria Lucari, Paolo Lucchesini, Lucia Lugaresi, Monica Magnani, Carlo Manfio, Giuseppe Manfridi, Silvio Manini, Stefania Maraucci, Massimo Marino, Anna Luisa Marrè, Silvia Mastagni, Laura Meini, Claudio Meldolesi, Antonella Melilli, Rossella Minotti, Giuseppe Montemagno, Simona Morgantini, Italo Moscati, Roberto Nisi, Pier Giorgio Nosari, Valeria Ottolenghi, Vincenzo Maria Oreggia, Ileana Orsini, Fabio Pacelli, Carlo Maria Pensa, Alfio Petrini, Angelo Pizzuto, Paolo Emilio Poesio, Gianni Poli, Mario Prosperi, Giorgio Pullini, Paolo Puppa, Eliana Quattrini, Patrizia Rappazzo, Domenico Rigotti, Gianfranco Rimondi, Maggie Rose, Paolo Ruffini, Danilo Ruocco, Luca Scarlni, Aldo Selleri, Ubaldo Soddu, Stefano Sole, Luigi Squarzina, Matteo Tarasco, Francesco Tei, Elio Testoni, Cristina Ventrucci, Giovanna Verna, Ettore Zocaro. Dall’estero: Carlotta Clerici (Parigi), Gabriella Giannachi e Maggie Rose (Londra), Francesca Paci (Germania), Maria Teresa Zoppello (Budapest), Giacomo Oreglia (Stoccolma), Giusi Danzi (Buenos Aires), Denise Agiman Orvieto (Montréal).

In copertina

Senza titolo, acrilico di Ferenc Pintér, 1998. | pag. 999

Hystrio ha il piacere di inaugurare con questo numero una speciale collaborazione con Ferenc Pintér, illustratore di origine ungherese noto al pubblico per le sue coper- tine mondadoriane (tra le tante: i gialli di Agatha Christie e di Simenon, gli Oscar saggi, le Biografie Mondadori).
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