Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 2008

Numero 3 di luglio-settembre 2008

Premio Hystrio

Premio Hystrio alla vocazione 2008 | pag. 2

HANNO VINTO IL PREMIO HYSTRIO ALLA VOCAZIONE: Diana D’Angelo (Scuola di Teatro Teatès di Palermo), Ivan Alovisio (Scuola del Piccolo Teatro di Milano). Sette i segnalati: Andrea Gambuzza (École Internationale de Théâtre “Jacques Lecoq” di Parigi), Federico Giani (Scuola del Teatro Stabile di Genova), Fabrizio Martorelli (Scuola del Piccolo Teatro di Milano), Eliana Patanè (Scuola d’Arte Drammatica “Umberto Spadaro” di Catania), Floor Robert (proveniente dalla pre-selezione) e Irene Turri (Accademia dei Filodrammatici di Milano). Vincono le finali delle pre-selezioni a Pieve Ligure: Giorgio Borghes (Bernstein School of Musical Theatre di Bologna) e Laura Rossi (anche segnalata). GLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA SELEZIONE FINALE ERANO (IN ORDINE ALFABETICO): Francesca Accardi, Matteo Alì, Donatella Allegro, Ignazio Anello, Ernesta Argira, Luca Avagliano, Emanuele Banchio, Fabio Bisogni, Alberto Bonavia, Andrea Bonella, Francesco Bortolozzo, Marco Brinzi, Sabrina Carletti, Roberto Carruba, Enrico Cazzaro, Monica Ceccardi, Beatrice Cevolani, Matteo Cremon, Chiara Degani, Laura Dell’Albani, Lucia Di Pace, Davide Dolores, Marcella Favilla, Elisabetta Fischer, Maria Roberta Galeazzo, Cristina Gardumi, Costanza Givone, Esther Grigoli, Diego Iannacone, Gemma Maria La Cecilia, Silvio Laviano, Dario Leone, Salvatore Lombardo, Sara Lupi, Alessandro Lussiana, Camilla Maffezzoli, Giulia Manzini, Chiara Mascalzoni, Giulia Maulucci, Stefania Medri, Fabrizio Melis, Stefania Monaco, Fabrizio Nevola, Elisa Maria Novelli, Davide Lorenzo Palla, Mauro Parrinello, Valeria Perdonò, Silvia Pernarella, Silvia Pietta, Francesca Puglisi, Nicole Quaglia, Agostino Riola, Margherita Romeo, Rosa Rongone, Annalisa Salis, Mauro Santopietro, Massimiliano Setti, Angelo Tronca, Diego Valentino Venditti, Chiara Verzola, Giada Villanova, Jessica Zanella.

Premio Hystrio sulle ali della vocazione | pag. 4

Novità e conferme per l’edizione del doppio compleanno: i primi dieci anni milanesi del Premio e i venti della nostra rivista. Novità sono state le pre-selezioni decentrate in cinque diverse città grazie alla collaborazione con il Circuito Teatri Possibili, la finale delle pre-selezioni a Pieve Ligure, il Teatro Franco Parenti come nuova sede delle finali milanesi, la mostra Compleanni e il Premio Hystrio- Arte e Salute. L’entusiasmo dei sempre più numerosi giovani partecipanti al concorso e del folto pubblico presente alla serata-spettacolo conclusiva, la professionalità della giuria e la crescente attenzione da parte delle istituzioni confermano invece che il Premio Hystrio avrà ancora una lunga storia da raccontare

Hystrio/Teatri Possibili

Pre-selezioni: 5 strade per arrivare a Pieve Ligure | pag. 6

Premi Hystrio 2008: le motivazioni | pag. 8

a cura di Hystrio
Premio Hystrio all’interpretazione a LUIGI LO CASCIO; Premio Hystrio-Teatro Festival Mantova ad ALESSANDRO BERGONZONI; Premio Hystrio alla regia a FERDINANDO BRUNI ed ELIO DE CAPITANI; Premio Hystrio-Altre Muse al TEATRO DELLE ALBE; Premio Hystrio-Provincia di Milano alla COMPAGNIA ALMA ROSÈ; Premio Hystrio-Associazione Arte e Salute (prima edizione) all’ACCADEMIA DELLA FOLLIA;

la mostra

Andrea Messana: riti di passaggio | pag. 10

La nostra rivista compie vent’anni, il Premio alla Vocazione dieci. Hystrio è venti volte giovane, è venti volte x 10 ringiovanita. L’allestimento della mostra Compleanni nel foyer del Teatro Franco Parenti e le foto di questa edizione sono di Andrea Messana (con la collaborazione di Michela Aversa), giovane fotografo, giovane teatrante.

Teatro delle Albe

In viaggio per il mondo Ubu compie 10 anni | pag. 11

Recensione del testo Teatro delle Albe. Suburbia. Molti Ubu in giro per il pianeta. 1998-2008, a cura di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, (Milano, Ubulibri, 2008)

Premio Hystrio alla vocazione: i vincitori. | pag. 12

a cura di N. N.
La Giuria del Premio Hystrio alla Vocazione 2008 – composta da Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Monica Conti, Corrado d’Elia, Nanni Garella, Lorenzo Loris, Sergio Maifredi, Andrea Paolucci, Lamberto Puggelli e Gilberto Santini – ha esaminato nei giorni 26, 27 e 28 giugno i 72 candidati iscritti alla selezione finale, di cui 11 provenienti dalla pre-selezione. Dopo attenta valutazione e approfondita discussione, preso atto dell’affacciarsi alla ribalta di nuovi ed eterogenei soggetti teatrali, nel contesto di una contemporaneità contrassegnata da forti istanze di rinnovamento, assegna i due Premi Hystrio alla Vocazione e le sette segnalazioni in una rosa composita di finalisti, che ben fotografano l’accentuata diversificazione di percorsi formativi e di occasioni professionali. Nella sezione femminile la Giuria ha ritenuto meritevoli di segnalazione Diana D’Angelo, Eliana Patanè, Floor Robert, Laura Rossi e Irene Turri. Vince il Premio Hystrio alla Vocazione 2008 Diana D’Angelo. Nata a Marsala, e formatasi alla Scuola del Teatro Teatès di Palermo, Diana si è dimostrata un’intensa e vibrante Deborah, la giovane neurologicamente disturbata di Una specie di Alaska di Pinter; a seguire è stata divertente e divertita protagonista del monologo di Pennac, Grazie, per concludere con l’ironia straniata della sua cover di Nada Ma che freddo fa. Quattro, invece, i segnalati nella sezione maschile: Ivan Alovisio, Andrea Gambuzza, Federico Giani e Fabrizio Martorelli. Tra questi, vincitore del Premio Hystrio alla Vocazione 2008 è risultato Ivan Alovisio, di Moncalieri, fresco di diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Alovisio ha convinto la giuria interpretando in maniera limpida e ricca di moderne sfumature nella voce e nel gesto il tormentato personaggio di Ivanov, dall’omonimo dramma cechoviano. Ha completato poi la sua prova con un attonito Penteo da Le Baccanti di Euripide e con la poesia L’onda di D’Annunzio, recitata con consapevolezza tecnica e ironica espressività.

Vetrina

anniversari

La follia, il teatro, la liberazione | pag. 14

In occasione dei trent’anni della legge Basaglia molti spettacoli hanno rievocato la figura, l’opera, le conseguenze della battaglia dello psichiatra che ruppe le mura dei manicomi – Raccontiamo come a Trieste e a Bologna è stata interpretata questa ricorrenza

cambi della guardia/1

Teatro di Roma: un manager per una fabbrica della cultura | pag. 18

Giovanna Marinelli, che firma la sua prima stagione come direttore, traccia le linee della futura gestione dello Stabile capitolino: il forte legame con le istituzioni culturali presenti sul territorio, nuovi linguaggi e tradizione, la scuola di Proietti, il destino dei teatri Valle e Quirino, le aperture alla scena internazionale, il ruolo dei “teatri di cintura”

cambi della guardia/2

Martone a Torino: lo Stabile si fa in 6 | pag. 20

La questione teatrale

pessimismo & riforme

Il progetto dell’on. Carlucci e il “male oscuro” del teatro | pag. 21

Speciale Campania

Napoli: una “disperata vitalità” | pag. 22

La terza puntata dei nostri Speciali regionali affronta la Campania, regione storicamente ricca di fermenti teatrali, partendo dal capoluogo, Napoli, che da sempre si specchia nella drammaturgia e negli spazi della scena. A partire dal Mercadante, ultimo nato fra gli Stabili, ma già punto di riferimento nazionale, a cui si affiancano luoghi storici del teatro di ricerca come il Nuovo, la Galleria Toledo e l’Elicantropo, mentre a preservare la tradizione ci pensano il Bellini, il Trianon e il Diana. Ma fondamentale è anche il ruolo di compagnie come quella di Enzo Moscato, Libera Scena Ensemble, Teatri Uniti, Gli Ipocriti e Onorevole Teatro Casertano, che hanno fatto della riscoperta della città il perno artistico e produttivo della loro attività

Napoli Teatro Festival Italia: luci e ombre di un evento | pag. 24

Arrevuoto 3: Molière sbarca a Scampia | pag. 25

Recensione dello spettacolo L’immaginario malato, affresco da Molière, drammaturgia e regia di Marco Martinelli. Prod. Mercadante Teatro Stabile di Napoli.

la regione

Tutti ospitano, nessuno produce | pag. 26

Avellino, Benevento, Caserta e Salerno: i capoluoghi della provincia campana sono ricchi di spazi teatrali e di una multiforme offerta di spettacoli, ma sono quasi del tutto assenti i centri di produzione

Campania: terra di festival longevi | pag. 28

la formazione

Quando le leggi dell’arte superano le istituzioni | pag. 29

Teatro Ragazzi

Clown e scienziati nel regno di Pulcinella | pag. 30

drammaturgie

Nel ventre di Napoli, labirinto di passioni | pag. 31

Con lo sguardo sempre rivolto alla tradizione, la drammaturgia partenopea degli ultimi trent’anni ha per protagonista assoluta la città, con i suoi (pochi) splendori e (molte) miserie, paradossi comici e cupezze barocche, molteplici identità e linguaggi

oltre Eduardo

De Simone: certi fantasmi non abitano più qui | pag. 33

di P.C

Teatromondo

salonicco premia l’Europa | pag. 34

APatrice Chéreau, vincitore del Premio Europa 2008, si affiancano a pari merito le “nuove realtà” di Sasha Waltz, Krzysztof Warlikowski e Rimini Protokoll. Menzione civile per i bielorussi del Free Theatre

Cleansed

Un compiaciuto Warlikowski tra gli incubi della Kane | pag. 35

Recensione dello spettacolo Cleansed di Sarah Kane.Regia di Krzystof Warlikowski. Prod. Wroclawski Teatr Wspólczesny – Tr Warszawa – Teatr Polski Di Poznan.

Salonicco

Chéreau: trasformarsi per migliorare | pag. 36

L’artista francese, recentemente insignito del Premio Europa 2008, parla di quello che considera il suo unico mestiere, il regista, da sempre declinato in modi diversi fra teatro, cinema, opera lirica e letture

Berlino

Teatro di regia: sul viale del tramonto? | pag. 38

Il meglio del made in Germany, selezionato come ogni anno per il Theatertreffen, sembra indicare la fine di un’era, quella dello strapotere della regia, a vantaggio di altre declinazioni del fare teatro. La storia tedesca dell’ultimo secolo rivive negli spettacoli di Ostermeier e Petras, mentre paure e nevrosi collettive sono al centro dei lavori di Nübling e Marthaler

L’opera da tre soldi

Wilson al Berliner, brechtiano a modo suo | pag. 39

Recensione dello spettacolo Die Dreigroschenoper, di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Prod. Berliner Ensemble, Berlino.

Parigi/Londra

Natura e cultura un conflitto da salotto | pag. 41

Recensione dello spettacolo The God of carnage, di Yasmina Reza. Prod. Crosbie Marlow Associates, Londra.

Londra

L’(est)etica dello shock baluardo di denuncia | pag. 42

Dalla violenza dell’epica in pillole di Ravenhill alla brutalità di Ridley, l’in-yer-face theatre degli anni ’90 continua a ispirare molti autori della scena contemporanea inglese. In cartellone anche gli ultimi lavori di Crimp e Stephens

Didion/Redgrave

Frammenti di un dramma tra realtà e finzione | pag. 43

Recensione dello spettacolo , di Joan Didion. Prod. Scott Rudin, Roger Berlind, Debra Black, Daryl Roth, The Schubert Organization, New York.

Humour

Foyer

La monnezza e la bellezza | pag. 45

(10 riflessioni per l’estate riflesse nelle lenti antiriflesso)

Teatroragazzi

Maggio all’infanzia

Pupi paladini, con la nostalgia del cielo | pag. 46

Milano

Goldoni in barca nel mare della vita | pag. 47

Recensione dello spettacolo La barca dei comici, di Stefano de Luca dai Mémoires di Carlo Goldoni. Prod. Piccolo Teatro, Milano – Teatro Gioco Vita, Piacenza.

Torino

Giovani in cerca di spazio | pag. 47

Recensione dello spettacolo Grunddi Graziano Melano e Vanni Zinola. Prod. Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, Torino.

Teatro della Limonaia

Intercity Connections: 10 anni di drammaturgia per teen-agers | pag. 48

Dossier

Teatro in Cina oggi | pag. 50

In un momento in cui gli occhi del mondo sono più che mai puntati sulla Cina, Hystrio si interroga su quale tipo di teatro vive (o sopravvive) oggi sulle scene del Celeste Impero, architettonicamente rinnovate con edifici futuribili di grande impatto. Il nostro viaggio attraversa l’ultimo secolo di storia teatrale cinese: dal grande innovatore dell’Opera di Pechino, Mei Lanfang, al più recente teatro di ricerca, dove nasce tra l’altro la drammaturgia “scomoda” del Nobel Gao Xingjian, passando per il buio decennio della Rivoluzione Culturale (1966-76). Lo sguardo si sposta poi sulla vita teatrale di Pechino e Shanghai, sul rapporto con i classici occidentali, sulle accademie, sulla danza e su quel che resta del teatro tibetano. Un mondo per molti aspetti ancora poco conosciuto, ma certo più sfaccettato e contraddittorio di quanto emerge da tanti patinati “prodotti da esportazione” destinati all’Occidente.

Editoriale | pag. 51

1904-1976

Il secolo della svolta | pag. 52

Dalla proclamazione della Repubblica (1911) alla Rivoluzione Culturale (1966-76), il teatro cinese affrontò, anche in virtù dell’incontro con il teatro occidentale, radicali cambiamenti volti soprattutto a valorizzarne il ruolo educativo per il popolo. L’Opera di Pechino si rinnovò nei contenuti, nello stile recitativo e nelle modalità di messinscena. Sotto il governo comunista il teatro divenne strumento di propaganda per poi trasformarsi in arma di indottrinamento di massa nel decennio oscurantista dominato dalla “banda dei quattro”

generi estinti

L’aristocratico kunqu dove regna il lieto fine | pag. 53

Pechino

Quattro compagnie per fare un’Opera | pag. 55

il dopo Mao

Dalla Repubblica Popolare alla repubblica pop | pag. 56

Il teatro degli ultimi trent’anni è caratterizzato da novità e ritorni. Ritornano il pluralismo intellettuale, il dibattito estetico-culturale, la prosa di ispirazione realistico-naturalista e certi generi tradizionali e popolari. Molti artisti perseguitati durante la Rivoluzione Culturale vengono riabilitati, la sperimentazione si rivolge nuovamente a modelli occidentali (da Brecht a Brook, passando per il teatro dell’assurdo). Alla fine degli anni ’80, l’entusiasmo per la scena si attenua a causa della tv, del cinema e dei tragici fatti di Piazza Tiananmen. Negli anni ’90 la ripresa, con primi gruppi teatrali indipendenti e artisti come Lin Zhaohua, Mou Sen e Meng Jinghui

il divo

Mei Lanfang, una vita più grande della vita | pag. 60

il drammaturgo

Gao Xingjian, un Nobel scomodo | pag. 61

Pechino, metti una sera a teatro | pag. 62

Un centinaio di sale attive e pluralità di offerta: la capitale è la città teatralmente più dinamica del Paese, anche negli scambi con l’estero. Ma le “ragioni di sicurezza”, imposte in occasione delle Olimpiadi, hanno frenato molte iniziative, mentre è massiccio il tentativo “dall’alto” di riportare in auge forme d’arte tradizionali più innocue, ottimo biglietto da visita per l’esportazione in Occidente

nuovi simboli

National Centre for the Performing Arts tutti a teatro nell’uovo di alieno | pag. 63

una testimonianza

Teatro cinese in crisi: la ricetta di Arlecchino | pag. 64

Le mille luci di Shanghai | pag. 65

Fascinose sale ristrutturate del periodo coloniale e moderni palazzi di cristallo ospitano i teatri della capitale economica cinese. La programmazione mescola diversi generi, per lo più di intrattenimento, ed è soprattutto rivolta alla nuova classe rampante dei “colletti bianchi” e ai giovani, il pubblico di domani

tradizione e modernità

Il letterato e il carnefice: noir cult del nuovo millennio | pag. 67

i prediletti

Tre italiani in Cina: Goldoni, Pirandello e Fo | pag. 68

Miller e gli altri

Un Commesso alla pechinese | pag. 69

I giovani e il teatro, un dialogo difficile | pag. 70

Pechino/Shanghai

Alle università del teatro | pag. 71

danza

Scarpette gialle | pag. 72

La nuova danza cinese intreccia tradizione e attualità, global e local. Tra le compagnie di maggior rilievo la Beijing Modern Dance Company, per alcuni anni illuminata dalla star transessuale Jin Xing, e il Balletto Contemporaneo di Pechino, la Guangdong Modern Dance Company e la Shen Wei Dance Arts

danzatrici disabili

Thousand Hand Bodhisattva una preghiera di teatro e danza | pag. 74

Londra e Roma

La Cina in rassegna | pag. 75

Tibet: rovine di teatro sul tetto del mondo | pag. 76

Danza

rassegne e festival

Milano in ballo | pag. 78

Una lunga ma scriteriata kermesse primaverile, ricca di artisti italiani e soprattutto stranieri. Tra nomi noti di ieri (Gallotta e van Hoecke) e di oggi (Cedar Lake Contemporary Ballet, Aspen Santa Fè Ballet, Kibbutz Contemporary Dance Company, Kinkaleri e Patricia Allio), poche le sorprese, ma qualche ghiotta novità come il fenomeno Gisèle Vienne

Fabrizio Favale

Kauma: oltre il movimento e la stasi | pag. 79

Recensione dello spettacolo Kauma, ideazione e coreografie di Fabrizio Favale. Prod. Le Supplici-Teatro Testoni, Casalecchio di Reno (Bo).

Biblioteca

Le novità editoriali | pag. 80

Critiche

Tutte le recensioni della seconda parte della stagione | pag. 84

Tra le altre: Orestee a Parigi, Berlino e Siracusa, primo Bernhard per Bruni, La badante di Lievi, l’amore antropofago di Gabrielli, Hair e The Brig quarant’anni dopo, Brecht secondo Le Belle Bandiere, Binasco vs Fosse, il debutto teatrale di Corsicato con Copi, il Napoli Teatro Festival Italia, Primavera dei Teatri a Castrovillari, l’Immaginario malato (Progetto Arrevuoto/3).
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Lirica

Parigi

Warlikowski, Marthaler, Pasqual: tris d’assi all’Opéra | pag. 114

Con Parsifal, Wozzeck e Il prigioniero continua il fecondo dialogo, voluto dal direttore Mortier, tra capolavori del melodramma, opere del ’900 e regie capaci di creare giochi di risonanze tra passato e presente, spesso provocatori e di lancinante attualità

Milano

Grandi fratelli e ambigue fratellanze | pag. 116

Recensioni dello spettacolo: 1984, opera in tre atti di J.D. McClatchy e Thomas Meehan, dall’omonimo romanzo di George Orwell. Prod. Big Brother Productions & Royal Opera House,Covent Garden,Londra. E degli spettacoli: Il prigioniero, libretto e musica di Luigi Dallapiccola; Il castello del Duca Barbablù, libretto di Béla Balász,musica di Béla Bartók, entrambi con la regia di Peter Stein e produzione del Teatro alla Scala di Milano.

regia di Martone

Falstaff pensoso reduce del crepuscolo risorgimentale | pag. 117

Recensione dello spettacolo Falstaff , FALSTAFF,di Arrigo Boito.Musiche di Giuseppe Verdi.Regia di Mario Martone. Produzione Théâtre des Champs-Élysées, Parigi.

Maggio Musicale Fiorentino

Con Testori e Duras risplende solo Henze | pag. 118

regie di De Capitani e Mariani

Giri di vite o la perdita dell’innocenza | pag. 119

Recensioni delle due versioni dello spettacolo The turn of the screw (Il giro di vite), di Myfanwy Piper, dal racconto omonimo di Henry James con le due regie di Elio De Capitani e Lorenzo Mariani.

Testi

Ave Maria per una gattamorta di Mimmo Sorrentino | pag. 120

Pubblicazione del testo segnalato al Premio Riccione 2007. «Una storia di ordinaria violenza espressa col linguaggio povero e ossessivo degli sms e dei videofonini: Mimmo Sorrentino trasforma in una pagina di scarna cronaca teatrale, senza redenzione, una prezio- sa consuetudine di lavoro coi giovani e coi diseredati di ogni paese» (dalla motivazione della segnalazione al Premio Riccione 2007).
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La società teatrale

Notiziario

Tutta l’attualità nel mondo teatrale, corsi e premi dall’Italia e dall’estero. | pag. 126

Hanno collaborato alla rubrica: Paola Abenavoli, Marco Andreoli, Laura Bevione, Claudia Cannella, Margherita Laera e www.altrevelocità. it (Eliana Amadio, Lucia Cominoli, Sara Dal Corso, Lorenzo Donati, Alice Fumagalli, Francesca Giuliani, Paola Gnesi, Valentina Guaiumi, Rodolfo Sacchettini, Serena Terranova.

Festival: grande bouffe all’italiana | pag. 128

In copertina

Il girotondo del teatro cinese, collage di Chiara Dattola | pag. 1000

Nel prossimo numero

Anticipazioni di Hystrio 4/2008 | pag. 1000

Tra le altre rubriche, nel dossier, il teatro in Olanda, le recensioni dei festival estivi, focus sul Belarus Free Theatre di Minsk e sui Rimini Protokoll, musical a Broadway, il teatro in dvd, >i>Dissonorata>/i> di Saverio La Ruina e molto altro…
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