Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 2013

Numero 2 di aprile-giugno 2013

Vetrina

Il teatro “colloquiale” di Oriza Hirata tra androidi-attori e parole-farfalla | pag. 2

Arrivato da pochi anni in Europa, il regista giapponese ha recentemente presentato a Parigi la sua versione del cechoviano Tre sorelle. Un teatro testuale, dove storie e sentimenti sono evocati e mai raccontati e dove allo spettatore è lasciato il compito di “sentire” l’accadere delle cose.

Giovani mattatori/7

Arianna Scommegna, il teatro senza dubbio | pag. 4

Una vocazione e una scelta caparbia, quella di essere attrice. Arianna Scommegna sembra non temere alcuna sfida: che sia Giulietta o Mater Strangosciàs, la barbona Piera o una Molli Bloom meneghina, l’attrice sa donare ai suoi personaggi una costante, generosa intensità.

Teatrotv

Dal Derby ai palcoscenici catodici
la doppia vita del cabaret | pag. 7

Conquista definitivamente la tv nel 1986 con Zelig e non la lascia più. Un po’ snobbato dal teatro, in realtà il cabaret ne conserva i tratti più popolari, come lo sberleffo e il regionalismo, che con l’etere sembrano sposarsi a meraviglia.

Premio Hystrio

Premio Hystrio-Occhi di Scena

Bando di concorso 2013 | pag. 8

Premio alla vocazione

Il Bando 2013 | pag. 9

Teatromondo

E non dissero nemmeno una parola
il visual theatre è di scena al Mime Festival | pag. 10

Londra. Anche se non manca la danza, Mime 2013 è il trionfo del (nuovo) circo, dalle acrobazie di Zimmermann & de Perrot ai due cardinali di Stan’s Café, che raccontano tutta la Bibbia senza parlare, alla musica suonata con le palline da tennis di Compagnie 111.

Parigi, in amore e in guerra
tutto è lecito, o forse no | pag. 12

Scenari bellici sulle rive della Senna, nei primi mesi invernali. Un grande successo ha salutato la riscoperta della drammaturgia di Ferdinand Bruckner, mentre due autori anglofoni, Harwood e Crimp, si soffermano sugli orrori e le tragiche conseguenze di un conflitto e Pommerat racconta quando si esaurisce l’amore.

Le centocinquanta primavere
di Konstantin Stanislavskij | pag. 14

Il gotha del teatro internazionale si è riunito al Teatro d’Arte di Mosca per celebrare i 150 anni dalla nascita del grande riformatore russo, raccontando e analizzando il suo lavoro e la sua eredità. Unica parola d’ordine: vietato mitizzare.

Gennaio a New York i teatri sempre aperti della Grande Mela | pag. 16

Under the radar, Coil Festival e la vetrina di Apap sono solo alcuni dei molti appuntamenti teatrali che catturano i newyorkesi nel mese di gennaio: in 24 ore su 24 di spettacoli e incontri, 3500 artisti e operatori si confrontano con il pubblico e i distributori durante spettacoli e show case.

Bielorussia oggi: the Sex and the City | pag. 19

Nel suo nuovo spettacolo, Minsk 2011, il Belarus Free Theatre racconta la dittatura di Lukashenko attraverso il prisma della sessualità e delle cicatrici lasciate sul corpo degli oppositori.

Tra «torto storico» e «ostinata sfortuna» l’Iran gioca in scena il suo destino

| pag. 20

Pur con enormi contraddizioni, gli iraniani manifestano la propria voglia di futuro anche attraverso il teatro. In occasione del Fajr International Festival di Tehran le sei sale del City Theatre si riempiono all’inverosimile, nonostante il ferreo controllo della censura e della polizia segreta.

Humour

Voi non la conoscete
ha gli occhi belli

| pag. 22

Dossier

Teatro & Sesso | pag. 23

Un sottile filo rosso si srotola lungo la storia dei palcoscenici, di volta in volta nascosto, sussurrato, esposto, inflazionato: il sesso. Ogni secolo a declinarlo secondo pruriti e ispirazioni, scandali e censure. Analisi di uno dei temi più caldi di sempre, cercando di definirne importanza e riflessi su artisti, critica e pubblico. Nessuno escluso. In un viaggio che muove dai riti dionisiaci per arrivare all’oggi, passando attraverso pantomime settecentesche e avanguardie di inizio Novecento. Insomma, tutto quello che volevate sapere sul sesso (a teatro) ma non avete mai osato chiedere.

Quando il sesso divenne mainstream | pag. 24

Nel 2001 debutta XXX. E la gente scopre il porno a teatro. Merito de La Fura dels Baus, dalla Catalogna al resto del mondo a colpi di scandali e provocazioni. Da qui comincia il nostro viaggio nelle alcove teatrali, con una chiacchierata hystrionica in compagnia di Alex Ollé, all’epoca insieme a Carlos Padrissa regista di quello che sarebbe diventato lo spettacolo più visto della Fura.

Due millenni di magnifica ossessione | pag. 26

“Scuola di trasgressione” agli occhi della censura elisabettiana, il teatro ha attraversato i millenni cercando di gestire l’unico chiodo fisso che non l’ha mai abbandonato: il sesso. Di volta in volta declinato in metafore, lirismi, perifrasi e quant’altro, per aggirare censure e consuetudini sociali. A parte qualche orgetta settecentesca, un corpo poco vissuto ma molto discusso. Arriverà poi il Novecento a riequilibrare le cose.

Avanguardie divine: il ’900
nel gran teatro del sesso | pag. 32

Dalla Signora delle camelie alle porno-riscritture di Joe D’Amato. O, se si preferisce, dalle farse di Feydeau a Cicciolina in Parlamento. Il Novecento è il Partito dell’Amore per il teatro: liberi tutti, che ognuno si sfoghi come gli pare. E fra tradizione e avanguardie, tematiche identitarie e provocazioni, non mancano gli spunti a un palcoscenico profondamente mutato. E in mutazione. Dove irrompono i meticciati artistici e le performance.

Gradazioni dell’osceno
metafore dell’ultimo Novecento | pag. 36

Di Cauteruccio al Teatro delle Apparizioni, passando per Motus, Accademia degli Artefatti, Fanny & Alexander, Frattaroli e altri, un excursus alla fine del millennio dove labili e perturbanti si fanno i confini fra teatro, danza e performance, anche nel declinare la presenza in scena del corpo e del sesso.

Gradazioni dell’osceno
metafore dell’ultimo Novecento | pag. 39

Da Cauteruccio al Teatro delle Apparizioni, passando per Motus, Accademia degli Artefatti, Fanny & Alexander, Frattaroli e altri, un excursus alla fine del millennio dove labili e perturbanti si fanno i confini fra teatro, danza e performance, anche nel declinare la presenza in scena del corpo e del sesso.

Teatro delle identità, identità del teatro | pag. 42

Da Amanda Lear e Frank-n-Furter, al labirinto delle etichette LGBT, queer, transgender, butch, drag king: quanto è cambiato il punto di vista sul pianeta trans e i suoi protagonisti.

Un amore senza etichette | pag. 44

Teatro specchio della società? Forse. Ma non sempre. Si vedano gli inossidabili sentimenti omofobi che tuttora permeano pensieri politici italioti e titoli in cronaca (nera). Più avanti di secoli il palcoscenico. Dove omosessualità è normalità. Spunto come un altro di ispirazioni e messinscene. Con un elenco lungo così di talenti e spettacoli.

Sesso e body art, uniti contro il potere | pag. 45

Acconci, Schwarzkogler, Orlan, Grigorescu, Abramovic e altri. La sessualità nelle performing arts degli anni Sessanta e Settanta era usata come grimaldello per scardinare l’ideologia imperante. Oggi, nell’era del virtuale, pare essersi trasformata soprattutto in operazione di marketing o speculazione intellettuale.

Svestire gli artisti: trasgressione o moda? | pag. 46

Living Theatre, oltre lo scandalo
la bellezza della nudità | pag. 50

Preceduti dallo scandalo (occasionale) di Mysteries and Smaller Pieces, furono Antigone, Paradise Now e Sette meditazioni sul Sadomasochismo Politico a scatenare arresti, censure e sospensione degli spettacoli. Perché i loro nudi in scena – simbolo di libertà, erotismo, sopruso – erano rivoluzionari rispetto al potere e alla morale dominanti.

«Il personale è politico!»
il sesso nel teatro di Dario Fo e Franca Rame | pag. 51

Dalle donne amerindie, che vivono l’amore senza paturnie cattoliche, alle posizioni politiche dei monologhi successivi (anni Settanta). In mezzo, la lucida analisi sulla cultura popolare che porterà al Mistero Buffo. Cronaca di un Premio Nobel e consorte alle prese con l’uso distorto che da sempre il potere fa del sesso.

La satira tra le lenzuola degli italiani | pag. 52

Politica, certo. Ma anche sesso, tanto tanto sesso. Il genere comico con la lingua più lunga del mondo, non si è mai tirato indietro nell’utilizzarla per castigare politici e società civile. Dai classici ginnasiali a Luttazzi, dai toscanacci alle metafore da prima serata della Littizzetto, breve ritratto hot della satira italiana. E dei suoi pruriti.

E adesso spogliati, come sai fare tu | pag. 53

I primi topless teatrali e baci saffici che ancora fanno scalpore. Spregiudicate regie liriche e i figli dei fiori con il loro peace&love. Campionario semiserio di poppe celebri e scandali di contrabbando. Ché il teatronon si è mai fatto mancare niente. O quasi. In attesa che qualcuno si ricordi che siamo nell’era dell’acquario.

Quell’eros così ballerino tra riti pagani e orgasmi collettivi | pag. 54

Sono le avanguardie d’inizio Novecento a sdoganare la passione più sensuale sui palcoscenici coreutici. Poi arriverà il nudo, più o meno strumentale. Con Maurice Béjart a divenire paladino dell’eros declinato in gesto e movimento. Ma forse molto (molto) prima, perfino la biblica Maria quando danzava, lo faceva con ben poco mistici ardori…

Là ci darem…quando il sesso è all’opera | pag. 56

Nato per cantare l’amore e la fedeltà, il melodramma ben presto si avventura su terreni ben più scabrosi, ora occultando, ora apertamente svelando irresistibili seduzioni e travolgenti amplessi. Dal Seicento di Monteverdi ai giorni nostri di Boesmans e Adès.

I protagonisti della giovane scena/43

La sostenibile leggerezza dell’essere, il teatro-danza secondo Zerogrammi | pag. 58

C’è Italo Calvino, nel dna di Stefano Mazzotta ed Emanuele ciannamea, ma anche Merce Cunningham e la “pugliesità” di Mappugghje. La loro drammaturgia del corpo procede “per  sottrazione” e mira alla massima chiarezza ed essenzialità.

Teatroragazzi

Gli spettatori del futuro si allenano a Parma e a Bologna | pag. 60

Zona Franca a chiudere il 2012, Visioni di futuro, visioni di teatro ad aprire il 2013: le due rassegne emiliane hanno messo in evidenza un panorama di teatro ragazzi particolarmente attento alla ricerca e al rinnovamento della tradizione.

Exit

Mariangela Melato
il sorriso della Milano più sincera | pag. 62

Aveva una rara dedizione al proprio lavoro e un piglio da capocomica: mai stanca, si metteva continuamente alla prova, recitando con maestri quali Visconti, Sepe, Sciaccaluga, Strehler, Ronconi, De Capitani e alternando grandi figure tragiche come Fedra, Medea, madre Coraggio ai musical e alle commedie all’italiana.

Euripide, Goldoni e Pirandello
sul lettino di Massimo Castri | pag. 64

Il regista toscano ha segnato la storia del teatro italiano dell’ultimo Novecento, anche come pedagogo di intere generazioni di attori. Da autentico psicanalista della scena, ha portato ai livelli più alti e profondi l’analisi registica sui testi. Fra i suoi “pazienti” Pirandello (odioso), Goldoni (ipocrita), Pasolini (detestabile), ma anche i più amati Ibsen, Schnitzler, Marivaux ed Euripide.

Ciao Ettore,
maestro di ironia e libertà intellettuale | pag. 66

Colto, raffinato, curioso, Ettore Capriolo ha saputo trasmettere l’amore per il teatro non solo attraverso la sua preziosa attività di studioso e traduttore, ma anche in veste di pedagogo poco convenzionale e molto anticonformista.

Addio al genio umile di Claudio Remondi | pag. 67

Critiche

Le recensioni | pag. 68

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Testi

Maledetta primavera | pag. 98

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La speranza congelata delle rivolte arabe | pag. 102

Scritto per il Ballhaus Naunynstrasse di Berlino, nel 2012, Maledetta primavera è un canto per voce sola di donna, che esprime tutti i timori sull’esito delle lotte per la democrazia combattute nei paesi arabi.
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Biblioteca

Le novità editoriali | pag. 104

Società teatrale

L’attualità del mondo del teatro | pag. 108

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