Sommario: Numero 2 di aprile-giugno 1990

Numero 2 di aprile-giugno 1990

L’intervista

Il ministro ci espone le linee del suo programma

Tognoli: per il teatro la legge entro l’anno | pag. 2

«Produrre cultura significa oggi fare investimenti per il futuro; lo Spettacolo dovrebbe essere scorporato dal Turismo e Sport per confluire in un nuovo ministero per gli Affari culturali. Disponiamo finalmente di dati quantitativi, ma per fare una buona politica delle sovvenzioni dobbiamo anche basarci su valutazioni di qualità. Per la Legge Carraro entriamo nella fase del confronto e della sintesi: sarà bene evitare contrapposizioni frontali ed accogliere quanto di positivo ha il progetto Strehler-Bordon. Il Piccolo Teatro deve avere diritto a un riconoscimento speciale. I tagli allo Spettacolo non hanno determinato vantaggi per lo Stato, sicché chiederò che siano meglio comprese, nel rigore e nella trasparenza, le esigenze del settore. Sono un fautore del decentramento, ritengo che dovranno essere precisati i ruoli fra il governo centrale e le Regioni. Gli Stabili hanno il dovere di produrre e di dedicarsi alla ricerca, compreso il sostegno alla drammaturgia nazionale: opereremo periodici check-up e stipuleremo convenzioni “alla francese”. Lo Stato deve sostenere i grandi Festivals, agli altri provvederanno gli enti locali.

La società teatrale

La parola al nuovo presidente dell’Agis

Badini: artisti non burocrati | pag. 8

«Le sovvenzioni allo Spettacolo non sono elemosine: onorano un debito che lo Stato ha verso la cultura – Rivendicheremo anche noi la costituzione di un ministero per gli Affari culturali – Le leggi-quadro sono urgenti, i miglioramenti dei progetti presentati sono possibili ed occorre una flessibilità normativa che non soffochi la creatività – Il Teatro pubblico va ricondotto alle sue origini, bisogna allungare la stagione di Prosa, aumentare il numero delle repliche, reclutare dei giovani spettatori».

Incontro con il presidente Ghigo de Chiara

L’IDI, o la scommessa sull’autore italiano | pag. 11

Nato nel dopoguerra, l’Istituto del Dramma Italiano – che premiò testi come Corruzione al Palazzo di Giustizia di Betti e L’abisso di Giovaninetti – non dev’essere un carrozzone burocratico, ma stimolare continuamente con interventi e proposte la valorizzazione del repertorio nazionale – Aria nuova dopo un anno di lavoro: coproduzioni, collaborazione con l’Accademia Silvio D’Amico, valorizzazione dei copioni premiati, incentivazione delle traduzioni con uffici e corrispondenti all’estero.

Radio teatro

Si è ucciso il teatro radiofonico, ma…

Per la radio è possibile una seconda giovinezza | pag. 14

Docente di drammaturgia, direttore dell’Ater e librettista, Giuseppe Di Leva è anche assiduo autore radiofonico – In questa intervista denuncia il «culto infame» dell’audience che ha abbassato la qualità dei programmi – Il rimedio: una direzione artistica unificata, che argini alla Rai la dequalificazione della radiofonia, e la riporti ai livelli degli altri Paesi.

Un impegno dall’interno della Rai

La radio, banco di prova per una nuova drammaturgia

  | pag. 15

Bilancio di un’esperienza alla Rai

Siciliano: grandi firme anche per la radiofonia

  | pag. 16

Sperimentazione

Che cosa insegna l’esperienza di Santarcangelo

La lotta per sopravvivere del teatro indipendente | pag. 21

La situazione è inquinata: mentre gli Stabili macinano miliardi e le grandi compagnie monopolizzano la distribuzione, i gruppi di ricerca mancano di spazi operativi – La sfida di Remondi e Caporossi che hanno rifiutato le sovvenzioni – Potenziare l’associazionismo del Teatro d’autore.

Teatromondo

Belmondo, Hossein e Simonini trio vincente a Parigi

Cyrano, c’est moi! | pag. 22

Dopo il Kean di tre anni orsono l’attore è tornato sulle scene con un’interpretazione vigorosa del nasuto eroe di Rostand – Anche la bravura del regista e dello scenografo contribuiscono al «tutto esaurito» – Intervistato per Hystrio, Hossein parla della sua passione per i kolossal, rende omaggio a Vilar ma rivendica il diritto di non assomigliare a nessuno –Presto un nuovo spettacolo sulla Resistenza al Palais des Sports.

Intervista con lo scenografo del Cyrano de Bergerac

L’atelier magico di Simonini l’Italien | pag. 25

Da Reggio Emilia con duecento bozzetti e tanta timidezza, l’incontro con Jouvet, un duro apprendistato e la collaborazione con Barrault, Cocteau, Blin, Visconti, Welles, Franck e Renzo Rossellini – «Sì, mi piacerebbe lavorare in Italia: ma io sono fuori da ogni cricca politica…».

Testimonianza

Confessioni e ricordi del grande attore

Warrilow, la voce di Samuel Beckett | pag. 28

Il primo incontro con lo scrittore irlandese a Parigi nel 1960 – «Molti scrissero che detestava il teatro: erano soltanto bugie. Fino all’ultimo ha insistito affiché fossero conosciute le sue opere, non la sua persona».

Polemica

A proposito di statue e untori

Shakespeare? Un bluff parola di Gary Taylor | pag. 30

Danza

Curzia Ferrari, biografa della Duncan, su Adieu, au revoir

Fracci – Isadora | pag. 31

Il balletto-racconto sull’amicizia fra la grande danzatrice e la Duse è qualcosa di più di un omaggio a due dive: rappresenta forse il ritorno di un mito che si nutre della nostalgia di armonie e passioni perdute.

La Scala, il balletto: ma il resto è poca cosa

Tersicore fugge da Milano? | pag. 32

Lo spettacolo-omaggio alla Sicilia

Brandelli di Palermo negli incubi della Bausch | pag. 33

Museo Grevin

Riaperto il Centro Studi dello Stabile di Torino

È sulle rive del Po la memoria del teatro | pag. 34

La nuova sede, in piazza San Carlo, è molto frequentata – Un progetto per unificare biblioteche e archivi dell’insieme degli spettacoli, cinema compreso – Il successo di Foyer, incontri con attori e registi – L’automazione dei sevizi e la collaborazione con il Museo di Genova

Anniversari

Romolo Valli a dieci anni dalla scomparsa

L’ironia del disagio nell’attore gentleman | pag. 35

I mass-media hanno la memoria corta: pochi hanno ricordato il decennale della tragica morte – La lunga avventura con la Compagnia dei Giovani e l’impegno per il Festival di Spoleto e l’Eliseo di Roma – Dalle «maschere» pirandelliane alle finezze di una intelligente comicità.

Scenografia

Reggio Emilia onora Emanuele Luzzati

Le mille e una scena di un poeta del teatro | pag. 36

Il palcoscenico e la pagina, la pellicola e l’affiche: ogni aspetto della multiforme attività dell’artista nel ridotto del Valli e in altre sedi di comuni emiliani – Nel catalogo l’omaggio di Gianfranco De Bosio che ricorda la collaborazione con Lele, particolarmente per le regie del Ruzante.

Festival

L’elettronica muta il mondo delle marionette

Resurrezione del pupo al festival di Morgana | pag. 39

Accanto ai discendenti dei Colla e dei Cuticchio, giovani sperimentatori hanno rianimato il teatro meccanico del Bauhaus con l’uso delle nuove tecnologie – Sosia dell’uomo, figura speculare, il pupo ha un futuro.

Humour

Foyer | pag. 41

La società teatrale

Riaperto il Comunale di Casale Monferrato

Brindisi per un teatro | pag. 42

Un recital di Gassman e una notte di spettacolo per festeggiare la ripresa delle attività – Le buone regole per rilanciare i palcoscenici municipali.

Dossier

Il ritorno di Genet sulle scene italiane

Jean-Le-Maudit e il gioco della maschera | pag. 44

Le serve, I paraventi, I negri e presto Il funambolo: l’autore della stagione è lui – Ma la mistificazione continua; pesa ancora «la leggenda» sartriana e non ci si rende conto che, oltre gli atteggiamenti anarco-rivoluzionari, l’autore del Diario di un ladro è l’ennesima incarnazione dell’identità nazionale derivata dal 1789, come tale accostabile a Céline – Dopo avere rifiutato la biografia di Sartre s’era adattato all’abito confezionatogli dal filosofo, il che gli era costato dieci anni di afasia creativa – Dalla sacralizzazione letteraria del crimine alla provocazione politica: ma il vero Genet è nell’utopia della «rivoluzione poetica» del linguaggio.

Infanzia e angoscia nelle Serve di Castri

  | pag. 45

Il teatro di Genet oltre l’«etichetta» di Sartre

Les Negres, ironica festa della morte | pag. 48

In Le Funambule, dedicato ad un giovane acrobata, lo scrittore trova la definizione della cerimonia teatrale come annullamento dopo l’abbagliante apparizione – I negri non fu scritto dalla parte della gente di colore ma contro i bianchi: di qui lo scandalo che suscitò in un’epoca, gli anni Cinquanta, caratterizzata dall’engagement anticolonialista.

Teatropoesia

Una recensione-racconto sul Bonaventura di Tofano

Qui comincia la sventura dell’incauto recensore… | pag. 52

Laboratorio

Alla terza edizione le Giornate del Beolco

Risuona ancora a Padova la bella lingua del Ruzante | pag. 53

Fu Emilio Lovarini a spezzare l’oblio in cui era caduta l’opera del più originale commediografo del Rinascimento – Il suo linguaggio rustico, inimitabile, non ha bisogno di restauri – Per non lasciare la sua terra amata l’autore della Bilora rinunciò perfino ad un pellegrinaggio a Roma.

Critiche

Critiche degli spettacoli | pag. 55

[link_critiche]

Biblioteca

Gassman: ecco le mie memorie del sottoscala

La terapia di Vittorio contro il male oscuro | pag. 67

«Non è un’autobiografia», avverte l’attore: ma è evidente che il romanzo è stato scritto per fugare le ombre della depressione che l’aveva colpito – «Le cose più preziose della vita, adesso lo so, sono i figli, e poi l’amore e la poesia. Non so se riaprirò la Bottega; forse scriverò un dramma. Il teatro? È stanco, digestivo, assistenziale; ha perso il gusto del rischio. La vecchiaia può essere bella, ma a patto di non rincretinire».

Guarire attraverso il sosia letterario

Gassman, scrittura come un esorcismo | pag. 69

Romanzo terapeutico, bric à brac di stili con una sua dignità letteraria, le Memorie del sottoscala sono anche la confessione di un artista di disarmata fragilità – Il personaggio della fiction, un ex attore in analisi, riflette la crisi attraversata dall’autore: il rifiuto di accettare la terza età ma anche un prezzo pagato al mestiere schizofrenico del palcoscenico.

Un libro della nipote, Maria Luisa Aguirre D’Amico

La fatica di vivere in casa Pirandello | pag. 71

L’esperienza famigliare, con al centro la malattia della moglie, segnò profondamente lo scrittore. Ma influì anche sull’esistenza dei figli e dei parenti.

Il nostro ritardo critico sul teatro della crudeltà

La protesta di Artaud contro il carcere della carne | pag. 72

L’intervista

Ljudmila Petruševskaja: fare teatro in Urss

«Scrivo in albergo, sui treni, in aereo» | pag. 75

Le sue commedie e i suoi racconti nascono così, in un turbinìo di viaggi, fra le occupazioni famigliari – Ha fatto la giornalista e la traduttrice, ha prodotto sceneggiature per cartoni animati e perfino canzonette; ma per «dire la verità» si inventava un racconto al giorno – Bloccate dalla censura, le sue pièces sono state messe in scena raggirando con strattagemmi i burocrati – «Non sono mai stata dissidente, ma so che i dissidenti hanno permesso a me e a tanti altri di esprimersi» – «Il mio regista preferito? Buñuel, perché sa mescolare l’assurdo e l’humour» – Cinzano: la passione dei russi per il vermouth e, sullo sfondo, la tragedia greca.

I testi

L’appartamento di Colombina, un atto di Ljudmila Petruševskaja. Traduzione di Claudia Sugliano | pag. 77

Un teatro delle maschere

  | pag. 79

Milledonna, quattro quadri di Romana Rutelli

Questa commedia ha ottenuto il Premio Carlo D’Angelo riservato al secondo classificato alla XXXI edizione del Premio Nazionale Vallecorsi 1982.

  | pag. 81

Analisi della commedia

Lei, la carriera e le voci del cuore

  | pag. 86

Regina, un atto in due scene di Marco Lorandi | pag. 94

Informazioni aziendali

Scheda della Destro Spa azienda leader

Da Padova nel mondo per «vestire» i teatri | pag. 104

Come uno stabilimento di mobili ed arredamenti per comunità si è convertito alla produzione di poltrone e di sistemi di sedute per luoghi di spettacolo all’aperto e al chiuso – La sua griffe a Tokio, Hong Kong, in Germania e nei più grandi complessi teatrali della Penisola.

In copertina

Omaggio a Vàclav Havel. Ritratto di Vannetta Cavallotti | pag. 999

Scroll to Top