Sommario: Numero 1 di gennaio-marzo 2010

Numero 1 di gennaio-marzo 2010

Vetrina

Camus, celebrato o imbalsamato? | pag. 4

A cinquant’anni dalla morte (4 gennaio 1960), in Francia si discute se tumularlo nel Pantheon insieme agli eroi nazionali. Diventerà un’icona della nuova destra o riuscirà a rimanere l’Uomo in Rivolta della stagione esistenzialista?

Speciale

Veneto, crogiuolo di contraddizioni

| pag. 8

Con le tre regioni del Nord-Est si concludono i nostri speciali regionali. Apriamo quest’ultima puntata con il Veneto, ricco di creatività, ma sempre sospeso (e a rischio di stallo) fra conservazione e innovazione, ricerca e tradizione. Accanto alle istituzioni più blasonate (lo Stabile del Veneto e la Biennale) sono molte ed eterogenee le realtà attive in regione, gli artisti noti, i giovani gruppi emergenti e i festival.

Trentino-Alto Adige, due lingue in scena

| pag. 12

Le diverse componenti etnico-linguistiche (italiana e tedesca)contribuiscono a creare un “doppio binario” nella produzione e fruizione teatrale. A Trento, punto di riferimento è il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, mentre a Bolzano fiore all’occhiello è il Teatro Stabile, che nel 2010 compirà 60 anni.

Friuli Venezia Giulia, l’unione fa la forza | pag. 14

La regione più a Nord-Est d’Italia ha trasformato in vent’anni la propria dualità in una rete di convergenze virtuose: dalla variegata attività di Trieste alle potenzialità di Udine passando per Pordenone, Gorizia e Monfalcone, senza dimenticare i festival (il Mittelfest in primis) e le sedi privilegiate del “nuovo teatro italiano” e della “nuova danza”.

Triveneto in festival, un eclettismo senza confini | pag. 17

Tradizione e ricerca, lirica e danza, Teatro Ragazzi e Teatro di Figura: nel Nord-Est è ricco e variegato il panorama delle rassegne estive.

Nord-Est: l’ultima frontiera della nuova drammaturgia | pag. 18

Impegno civile, teatro di narrazione e arti performative raccontano una terra che non è più solo sinonimo di dedizione al lavoro e produttività, ma anche di disagio sociale. Dal Vajont di Paolini ai Babilonia Teatri passando per il Teatro del Lemming, Natalino Balasso, Pathosformel, Cosmesi e tanti altri.

Teatromondo

Ieri e oggi, i mali del mondo sul palcoscenico di Wroclaw | pag. 22

 

Di fronte al male era il titolo della quinta edizione del polacco Dialog Festival. Primo fra tutti lo spettro della guerra, presente in Per quanti sforzi facciamo della Mastowska, ma anche nelle riletture shakespeariane di Perceval e di van Hove, mentre sugli effetti devastanti dei meccanismi del potere si sono concentrati l’Amleto di Korsunovas e il Re Lear di Grauzinis; discorso a parte per Riesenbutzbach di Marthaler dove il “male” è il mondo di fuori, minaccioso e percorso da una crisi epocale.

Il “virus realtà” contagia l’Irlanda | pag. 24

Al Dublin Theatre Festival molti artisti e compagnie hanno allestito spettacoli di documentary theatre, dove la presentazione di fatti reali dava vita alla rappresentazione scenica. Tra questi Joël Pommerat, gli Ontoerend Goed, gli Hotel Modern, i Brokentalkers, i Rimini Protokoll, la drag queen Panti e i DV8.

Londra

Fiona Shaw, splendida Courage pensando all’Afghanistan | pag. 26

Recensione de Mother Courage and Her Children, di Bertolt Brecht. Produzione National Theatre, Londra.

Riscrivere il mito nella ville lumière | pag. 27

Tradotti, adattati, riscritti, liberamente interpretati: alcuni grandi classici trionfano sulle scene parigine, in apertura di stagione, in versioni poetiche, iconoclaste, divertenti. Per dialogare con il passato e coglierne l’eco nel presente, protagonisti Filottete, Figaro, Amleto e un Flauto magico sudafricano.

PARIGI/2

Se Mozart diventa un’operap

  | pag. 29

 

Recensione de Mozart, opera rock di Dove Attia e François Chouquet. Produzione Dove Attia e Albert Cohen, Parigi.

Humour

G(L)OSSIP

  | pag. 30

Avanspettacolo Avant-g’hard

Dossier

dossier / Regia lirica | pag. 31

Sembrava morta, e invece oggi ha uno stato di salute floridissimo: l’opera lirica, da sempre immaginata nel segno dell’unione tra le arti, è rinata a nuova vita grazie all’attività di registi, sempre più spesso provenienti dalla prosa, capaci di rinnovarne i fasti. Spettacolo plurale, stratificato, il melodramma ha attirato e attira diverse generazioni di artisti del teatro, in Italia come nel resto d’Europa, nella creazione di una drammaturgia da indagare alla luce delle relazioni plurime che uniscono parola, musica e azione scenica.

Nel palazzo incantato | pag. 32

Immaginato nel segno dell’unità delle belle arti, il melodramma ha da sempre garantito un ruolo predominante alla componente teatrale. Dalla codificazione delle prime mises en scène francesi sino al teatro di regia tedesco, dalla soppressione della componente scenica alla ricostruzione filologica dei testi, l’opera oscilla tra conservazione e rinnovamento del repertorio.

Quando Verdi dispone… | pag. 33

L’opera d’arte totale: da Wagner ad Appia | pag. 34

Regia lirica: Albert Carré, il primo metteur en scène | pag. 35

Scarpine all’aria | pag. 36

Teatro alla Scala, 28 dicembre 1955: basta un gesto della “divina” Callas, indimenticabile protagonista de La traviata, per rivoluzionare il mondo del melodramma. Viaggio attraverso le regie liriche di Luchino Visconti, da La vestale scaligera al sogno incompiuto della Tetralogia.

Quanto valgan gli Italiani… | pag. 38

Memori della lezione viscontiana, le prime generazioni della scuola registica italiana, fedeli alla lettera dei testi, da sempre hanno intrecciato e intrecciano un fecondo dialogo con la tradizione interpretativa consacrata dalla Storia. Da Strehler a Ronconi, da Zeffirelli a Puggelli, esiti e prospettive di ricerche drammaturgiche in corso.

E Rossini scritturò un premio Nobel… | pag. 41

Carmen, la donna dal fiore in bocca | pag. 43

Recensione de Carmen, opéra-comique di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Musica di Georges Bizet. Produzione Teatro alla Scala, Milano

Bianco, rosso e Verdi ultime generazioni all’opera | pag. 44

Con la Carmen di Emma Dante prosegue con successo la tradizione, tutta italiana, di registi di prosa attivi anche nel campo della lirica. Una tradizione che, dopo i grandi maestri, ha coinvolto nomi illustri delle avanguardie anni Settanta e Ottanta e del teatro di ricerca a cavallo del nuovo millennio. Tiezzi, Martone, Barberio Corsetti, De Rosa, Sinigaglia, Bruni e De Capitani, Livermore e tanti altri: un percorso dagli esiti spesso imprevedibili.

Prima la musica, poi il teatro? | pag. 46

E’ l’antico dilemma del melodramma: tra la fedeltà alla partitura e l’autonomia del lavoro del regista lirico si pone la difficoltà di rappresentare un genere radicalmente diverso dal teatro di prosa.

Il mondo, che gran scena d’opera | pag. 48

Dal teatro di regia, imposto dalla tradizione tedesca negli anni Settanta, la messinscena d’opera segue oggi una pluralità di approcci, che privilegiano la direzione attoriale e la creazione di immagini di forte impatto scenico, l’impiego del video e il ricorso alla provocazione. Da Chéreau a Pelly, da Stein a Warlikowski, passando per Brook, Grüber, Lepage, Sellars, Marthaler e molti altri, un viaggio attraverso i palcoscenici lirici europei.

Nient’altro che opera…

| pag. 50

Il Dramaturg, questo sconosciuto

| pag. 51

Ciak, si canta | pag. 52

Bob Wilson: fiat lux | pag. 53

Anche l’opera cade nella rete

| pag. 54

L’evoluzione delle scene liriche è oggi legata alla multimedialità interattiva. Dall’esaltazione del gesto, vettore di sentimenti, alla presenza di schermi sulla scena, sino all’opera digitale: ecco come le nuove tecnologie supportano inedite forme di rappresentazione.

Nel Ring della Fura | pag. 55

Non sparate sul cantante!

| pag. 56

Il cantante lirico? È un interprete senza personalità, costretto a dar conto alle intenzioni del compositore, alle esigenze della tecnica vocale, alla visione del direttore, alle bizzarrie della messinscena. Ma non tutto è perduto, come ci spiega un regista.

Biblioteca

Le novità editoriali | pag. 57

Danza

Signore e signorine della danza | pag. 62

Un doppio ritratto di Maguy Marin tra Beckett e Lucrezio, un assolo transgender di Carolyn Carlson, la danza in bilico tra Oriente e Occidente di Shantala Shivalingappa e le proposte di giovani coreografe italiane hanno aperto la stagione ferrarese dedicata alla danza contemporanea, tra suggestioni letterarie e danza pura, atmosfere meditative e impennate d’umorismo.

Teatro di figura

Incanti: è di scena la Storia

| pag. 65

IF festival a Milano. Quattro passi con Ceronetti tra le nebbie della Londra vittoriana

| pag. 66

Recensioni di I Misteri di Londra, di Guido Ceronetti. Produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino e di Cantos animata, di Charlotte Puyk-Joolen e Ananda Puyk. Produzione ‘t Magisch Theaterje, MAASTRICHT (Olanda).

Critiche

Prosa e danza: oltre 100 recensioni della stagione in corso. | pag. 68

Il Mercante secondo Ronconi; Pasqual dirige Bernanda Alba; Saviano in Scena; Angels in America, 2a puntata; Pagni e Pagliai giganti beckettiani; Udine a tutto Pinter; Branciaroli è Edipo; Ostermeier rilegge Borkman; Doppia Antigone per i Motus; Intercity Oslo; Romeo e Giulietta, regia di Tiezzi; Pro & Contro: Otello ed Est Ovest; Ravenhill firmato Accademia degli Artefatti; Mattatori: Popolizio per Cyrano e Orsini per Prospero; La Borto di La Ruina e Pali di Scimone-Sframeli; Lo Cascio recita Bufalino.
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Intercity: ultima fermata Oslo | pag. 85

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Exit

Addio a Giulio Bosetti, rigoroso signore della scena | pag. 101

Testi

Le pulle, operetta morale di Emma Dante | pag. 102

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Drammaturgia

Le sfide di Emma | pag. 111

Dal Premio Scenario, vinto nel 2001, che l’ha lanciata con mPalermu, alla regia scaligera di Carmen: un decennio formidabile per Emma Dante in cui, accanto alle storie di una dolente umanità mediterranea (da Carnezzeria a Le pulle), ha saputo reinventare la tragedia e la letteratura (Medea e La scimia), scrivere libri e creare uno spettacolo-concerto per Carmen Consoli.

Società teatrale

Notiziario

Tutta l’attualità nel mondo teatrale, corsi e premi dall’Italia e dall’estero. | pag. 114

Hanno collaborato: Laura Bevione, Fabrizio Sebastian Caleffi, Marta Vitali.

Premio Hystrio

Premio Hystrio alla Vocazione e Premio Hystrio-Occhi di scena | pag. 124

I bandi 2010

Hanno collaborato

Hanno scritto per questo numero: | pag. 1000

 

Paola Abenavoli, Nicola Arrigoni, Alberto Bentoglio, Massimo Bertoldi, Laura Bevione, Alain Bonardi, Gabriella Calchi Novati, Fabrizio Caleffi, Roberto Canziani, Laura Caretti, Tommaso Chimenti, Emma Dante, Pierachille Dolfini, Giorgio Finamore, Renato Gabrielli, Georgia Galanti, Gigi Giacobbe, Pierfrancesco Giannangeli, Gerardo Guccini, Katia Ippaso, Mara Lacchè, Giuseppe Liotta, Stefania Maraucci, Antonella Melilli, Giuseppe Montemagno, Andrea Nanni, Michela Niccolai, Andrea Porcheddu, Valeria Ravera, Roberto Recchia, Domenico Rigotti, Laura Santini, Rita Sanvincenti, Francesco Tei, Francesco Urbano, Diego Vincenti, Giusi Zippo.

In copertina

Georgia Galanti, illustratrice | pag. 1000

Georgia Galanti, che ha realizzato appositamente per Hystrio la copertina e l’immagine d’apertura del dossier, è nata a Londra nel 1974, vive e lavora a Cattolica. Ha illustrato Casa d’altri di Silvio D’Arzo e Cartoline da Mompracem; è autrice di Io e il mio papà e Io e la mia nonna per le edizioni Nuages (Milano), e di Il mio nome è Rosa in coedizione con Lettr’ange (Parigi). Sua è l’immagine per il festival Santarcangelo dei Teatri 2008 e per Teatro Errante (Ert 2008). Suoi disegni appaiono sulle confezioni di cioccolato Giraudi e sulle borse Sècret Pon Pon. Ha realizzato L’albero dei ciucci per il Parco Oltremare di Riccione e la scultura La mia timidezza non è solo un capriccio (ceramica, spilli, vetro, uncinetto) per il parco Mariposa di Tenerife. Ha esposto in Italia e all’estero. Scrive, fotografa, disegna per il mensile Riminidonna. Tiene laboratori per grandi e bambini in musei, biblioteche, scuole, città. Nel 2008 ha realizzato il libro Io amo la mamma e il babbo offerto in dono a tutti i nuovi nati dal Comune di Cattolica.

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