1994 - 1
gennaio | marzo

Uomini senza donne

Numero personaggi: 2
di Angelo Longoni

Personaggi

Autopresentazione

L’IMMATURITA’ DI UNA GENERAZIONE>

Uomini senza donne è senz’altro uno dei miei testi più fortunati e più rappresentati. Dopo aver vinto il Premio Fondi 1988 e successivamente alla messa in scena fatta con la mia regia al Teatro di Porta Romana con Antonio Rosti e Paolo Cosenza, la commedia è stata presentata al Théâtre de la Colline a Parigi, trasmessa dall’emittente radiofonica France Culture e prodotta in germania proprio quest’anno dal Theater Sirene di Saarbrucken.>

L’occasione della mia permanenza a Roma e il buon esito della mia ultima commedia Bruciati hanno fatto sì che venissero a collimare una serie di combinazioni favorevoli al riallestimento di Uomini senza donne con la coproduzione del Teatro Argot e del Teatro della Cometa e alla costituzione di una coppia di attori totalmente inedita finora: Alessandro Gassman e Gian Marco Tognazzi, due interpreti straodinariamente adeguati a vestire i panni dei due personaggi della pièce. Due nomi Gassman e Tognazzi, che hanno costituito una delle coppie più famose e indimenticabili del passato dello spettacolo italiano e che ancora oggi, soprattutto per quel che riguarda il genere della commedia, hanno un potere evocativo straordinario. Uomini senza donne è forse, di tutti i miei testi, quello che ha meno vincoli temporali e meno connotazioni sociali definite, in un certo modo è una storia che non invecchia, una storia privata di un’amicizia e di un amore traditi. Parla dell’incapacità di vivere in modo adulto e maturo i sentimenti, dell’immaturità affettiva di una generazione, dell’impossibilità quasi fisiologica di essere felici.>

Mi fa inoltre piacere contraddire una cattiva abitudine del teatro italiano che, abituato com’è alle innumerevoli riedizioni di classici nostrani e stranieri, mal sopporta i riallestimenti di testi italiani già andati in scena. Naturalmente nella nuova edizione non ho mancato di apportare alcune leggere modifiche al testo e di premere maggiormente, con il lavoro di regia, i tasti della comicità soprattutto nella prima parte dello spettacolo, in modo da creare una frattura più netta e forte rispetto alla seconda parte dove invece la commedia diventa più amara e dolorosa.>

Angelo Longoni>

Scheda autore

ANGELO LONGONI, nato a Milano nel 1956, diplomato alla Civica Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, nel 1987 ha vinto il Premio Riccione Ater con il testo Naja, del quale ha curato la regia per la produzione del Teatro di Porta Romana ed Festival Asti-Teatro 1988. Con il testo Uomini senza donne ha vinto il Premio Fondi La Pastora 1988. Il testo, di cui ha curato la regia, è stato prodotto dal Teatro di Porta Romana e dal Festiva di Fondi e presentato nel luglio 1989 al Festival del Teatro Italiano. Nel 1986 è stato finalista del Premio Franco Solinas e del Premio Rai Tre con la sceneggiatura Caccia alle mosche. Dalla sceneggiatura ha tratto l’omonimo romanzo, pubblicato da Mondadori negli Oscar “Originale”. E’ stato regista e adattatore dello spettacolo I ciechi di Maurice Maeterlinck, messo in scena a Milano nel luglio 1990, e autore di Money, di cui ha curato anche la regia, uno spettacolo prodotto dal Teatro di Porta Romana nella stagione teatrale 1990/1991. Il suo testo teatrale Hot Line è andato in scena al Festival di Asti con la regia di Richi Ferrero, interprete Ida Di Benedetto.

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