2014 - 3
luglio | settembre

The walk

Numero personaggi: -
di Roberta Bosetti e Renato Cuocolo

Autopresentazione

 

Camminare, un pensiero pratico dove teatro e vita si incontrano

 

Al centro del progetto il mistero che tiene insieme viaggio, memoria e narrazione. In The Walk il pubblico, composto da venti spettatori, è invitato a camminare insieme nella città, guidati da una voce, da un’attrice e da una storia. Mettersi in cammino significa da sempre un rivolgimento, verso se stessi e il proprio mondo. Camminare è una modalità del pensiero. È un pensiero pratico. Se si guarda la lista dei nostri spettacoli negli ultimi quindici anni si può vedere un lavoro originale in cui vita e teatro si sovrappongono. Una delle cose essenziali che ci eravamo proposti all’inizio era proprio quella di mettere più teatro nella vita e più vita nel teatro. Spazio del teatro e spazio della vita, realtà e finzione devono sovrapporsi. Il tutto si può fare partendo dalle nostre esperienze e usando luoghi reali. Case, hotel, strade, teatri diventano non scenografie ma trappole per la realtà.

Anche in The Walk l’elemento centrale è quello autobiografico. Parte dall’autobiografia, non perché le nostre vicende personali siano così importanti, ma per la consapevolezza che le nostre vite e quelle degli altri non sono poi così dissimili. Guardando la serie dei nostri spettacoli si può dire che non si va avanti senza cambiare. Senza, in altri termini, lavorare sulla storia della nostra vita. E cioè sulla nostra autobiografia. Diventare le persone giuste per lo spettacolo che vorremmo fare. La storia di The Walk raddoppia, rinforza, espande l’esperienza del camminare insieme. È una storia che parte dalla perdita di un caro amico Calogero Saladino, detto Calos, e dalla nostra reazione a questo avvenimento. Una storia che comincia e ricomincia e comincia di nuovo, che si muove in avanti, che gira di lato, che va da qualche parte, che forse non va da nessuna parte, ritorna sui suoi passi e sempre sovrappone narrativa ed esperienza. Invita gli spettatori a ricreare un itinerario in cui la relazione tra frase, immagine e città genera un nuovo significato.

Le sue biforcazioni e metamorfosi, come quelle del nostro percorso, producono un inusuale senso di spaesamento. The Walk è una storia di limiti e confini, di confini e della loro erosione, e del mettere alla prova i limiti e i confini fra la pratica artistica e la vita quotidiana. Questo testo lo abbiamo scritto insieme, io, Renato Cuocolo, e Roberta Bosetti con l’eco degli scrittori di cui parlavamo con il nostro amico: Robbe-Grillet, Céline, Walser e Tranströmer. Renato Cuocolo 

Drammaturghi_Hystrio_Cuocolo-Bosetti

Cuocolo/Bosetti Iraa Theatre, fondato a Roma nel 1978 da Renato Cuocolo, ha realizzato una serie di sette trilogie che sono state presentate in ventisei nazioni di quattro continenti. Nel 1988 la compagnia si è trasferita a Melbourne dove è diventata col tempo la principale compagnia australiana d’innovazione (Flag Company) tanto da essere definita dal Sydney Morning Herald «la punta di diamante della performance contemporanea australiana». Dal 2012 ha aperto una sede anche in Italia, a Vercelli, dove, con il contributo dell’Australia Council e di alcuni dei principali festival teatrali italiani, ha presentato una serie di lavori nuovi e di repertorio. Vincitori di numerosi premi tra cui Unesco Awards, Green Room Award, MO Award e il premio Cavour, i loro spettacoli sono allestiti nelle case o negli hotel dove vivono, esponendo così lo spazio intimo e domestico allo sguardo dello spettatore-ospite alla ricerca di un’impossibile, illecita geografia dell’intimità. Nel giugno 2000 esce a Melbourne, nella loro casa, The Secret Room. Programmato per 24 repliche supera le 1600, vincendo numerosi premi internazionali. Nel 2004 viene presentato come evento centrale del Melbourne International Arts Festival, The Diary Project, un’ossessione della memoria. Dopo aver tenuto per un anno un diario Cuocolo/Bosetti vanno a vivere per 16 giorni, senza mai uscire, all’Arts Centre, il maggiore teatro di Melbourne, dove 35.900 persone vanno ad assistere alla lettura/messa in scena del diario. Nel 2005 è la volta di Private Eye, presentato in due stanze di un hotel (Il Grand Hyatt 24esimo, e 48esimo piano) per uno spettatore alla volta. Uno spettacolo sull’identità, sui luoghi di passaggio, sulla precarietà dell’esistenza. Nel 2009 The Persistence of Dreams. In un appartamento assolutamente oscurato lo spettatore dotato di un visore notturno, che gli permette un’incerta visione, entra a far parte di un sogno inquietante. Nel 2011 Theatre on a line si svolge interamente attraverso una telefonata tra attore e spettatore. Nel 2012 nasce a Vercelli nella vera casa d’infanzia di Roberta Bosetti, Roberta torna a casa. La casa viene fatta attraversare da una betulla di cinque metri per uno spettacolo che si interroga sulla possibilità/necessità del ritorno. Nel 2013 si lascia la casa per affrontare la città, le sue strade, le sue contraddizioni, con The Walk, percorso radio guidato nella città. Nel 2015 presenteranno una versione autobiografica di Il giardino dei ciliegi. www.cuocolobosetti.org

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