1998 - 1
gennaio | marzo

sex.net (http://slowhand//.net)

Numero personaggi: 1
di Katiuscia Patrizi

Personaggi

Autopresentazione

DA COCTEAU A INTERNET, AMORE E MORTE ON LINE
L’idea di Sex.net è nata istantanea leggendo, per caso, un articolo di cronaca nera di un clamoroso fatto accaduto a New York: una donna suicida che va a cercarsi il suo omicida lanciando, quasi per gioco, un breve messaggio via Internet: «Vuoi uccidermi?». Risponde Slow-Hand: dopo ripetute lettere-cibernetiche dove lui descrive “come” la ucciderà, lei abbandona consapevolmente la famiglia e raggiunge il suo amico virtuale. Lui la uccide davvero. Certo si tratta dell’incontro, non più virtuale, di due pazzi, di Amori senza amore per dirla con un famoso titolo pirandelliano, ma anche di disperazione, solitudine, alienazione qui esplosa e diventata tragedia di cronaca; in altri casi repressa, latente, implosiva: comunque devastante per la rigida verticalità di “nature umane” non perfettamente integrate con le ferree logiche di una società sempre più divoratrice dei deboli, dei fragilissimi di carattere, dei depressi, dei folli fino all’inverosimile. Senz’altro la mia protagonista appartiene ad una di queste “categorie sociali”, ma non è per questo giudicabile, né derisibile. È una donna, apparentemente come tante, bella o brutta non conta, nera di malessere e di rancore e con un solo anelito ormai: morire! Quanto malessere, depressioni in genere, esaurimenti nervosi, stress, e chi più ne ha, più ne metta, incidano su scelte-non scelte, non posso certo essere io a quantificarlo. Nel mio testo non si danno giudizi di valore, nè si cerca “il colpevole”, né si vuol fare psicologia spicciola, né si vuole denunciare tecnologia o pazzia. Si racconta, attraverso la poesia, e l’atto creativo di reinventare dalla realtà, una nuova realtà teatrale talvolta del tutto innovativa, la storia tragica di due amanti-folli finiti male. A tratti i due, sfiorano persino il romanticismo, in una disperata ricerca d’amore, di compassione, di complicità. E diventano l’un l’altro, via rete, referenti reciproci, punto solido, confidenza, passione. Come due inverosimili Romeo e Giulietta del Duemila muoiono soffocati da bollenti passioni per chissà quale artificiosi grovigli dell’anima irrisolti, e forse neanche mai trapelati – prima della tragedia – nella vita “vera”, normale. La virtualità è per ciò come un salto nel buio dell’inconscio: da lì si cerca con difficoltà nel magma delle frustrazioni appena accennate, degli alibi nascosti, dei desideri irrealizzati che si gonfiano fino a diventare mostri, chiusi dentro pronti ad esplodere. Quel che manca è forse solo un dialogo con un caro amico sincero, o con un buon psicologo o con un amante in carne ed ossa – più che virtuale: in tal caso, forse, tanta energia distruttiva e divoratrice di se stessi si sarebbe canalizzata in fonte di linfa vitale e radiosa solarità sulla base del pacifico, profondo, onesto “rapporto umano” più che tecnologico-asettico-cibernetico. Per questo non mi rimane che commentare, malinconicamente e nostalgicamente per esotismi dell’anima mai realizzati, che qui si tratta di “amori senza amore”. Amore inteso “caldo” come il sospiro di una voce che respira, quella “umana” di Cocteau.
Katiuscia Patrizi

Scheda autore

KATIUSCIA PATRIZI debutta giovanissima con la compagnia dialettale umbra La Maschera. La sua formazione teatrale ha inizio al Cut di Perugia. Ha preso parte come attrice a diversi spettacoli tra cui I racconti di Hoffmann al Festival di Spoleto, La Bohéme con la regia di Giancarlo Cobelli, Cyrano di Bergerac per il Festival Segni Barocchi, Romeo e Giulietta per la regia di Ellen Stewart, La Presidentessa di Hennequin e Veber con Barbara Bouchet e Gigi Reder, C’è il pubblico di Garcia Lorca per il Teatro Colosseo di Roma, La lettera di mamma di P. De Filippo con Luigi De Filippo e Il medico dei pazzi di E. Scarpetta al fianco di Aldo Giuffré; ha inoltre riadattato, diretto e interpretato Huis clos-Porta chiusa di Sartre al Fringe Festival di Edimburgo 1996. Ha esordito come autrice nel 1994 con Bucce d’arancia, a cui seguono I funamboli (segnalato al concorso Provateatro 1995), Case so-cchiuse (vincitore di Provateatro 1996), Teatrino di Montandon e Sex.net, che qui pubblichiamo, vincitore ex-aequo con Mercanti a mollo di Mario Caramitti del Premio Teatro Totale “La Camera Rossa” 1997.

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