2009 - 2
aprile |giugno

made in Italy

Numero personaggi: 2
di Babilonia Teatri

Personaggi

Autopresentazione

m ade in italy nasce dalla voglia di raccontare la realtà che viviamo tutti i giorni. Di fotografare e di fotografarci. Secondo la nostra angolazione. Con uno sguardo etico sulle contraddizioni in cui siamo immersi. Siamo partiti con chiaro in mente che volevamo provare a fermare tutto quello che di solito ci scivola addosso per abitudine, noia, assuefazione, ma che una volta compresso risulta esplosivo. Senza retorica. Senza giudizio. Senza fare sconti a nessuno. Coniugando cinismo e affetto. Dissacrando e ridendo. Prima di tutto di noi stessi. Scegliendo di non farsi mai portavoce di messaggio alcuno. L’argomento in made in italy, come negli altri lavori, è venuto quasi da sé. Il lavoro maggiore è stato cercare e plasmare una forma. Non volevamo recitare sulla scena. Essere dei personaggi. Avere delle relazioni di tipo psicologico. Allo stesso tempo era certo che la parola avrebbe avuto un ruolo importante. made in italy è stato un campo di ricerca dove trovare una modalità che ci permettesse di creare un teatro saturo di parole senza essere in alcun modo narrativo, sovrabbondante d’immagini, ma non esclusivamente visivo, denso di icone e simboli, ma non astratto. Siamo partiti da un episodio di vita reale: gli insulti che un’intera pizzeria rivolgeva alla notizia dell’abbattimento del muro di via Anelli a Padova che il Tg riportava. Abbiamo trovato una forma per raccontarlo grazie alla quale l’attore poteva diventare semplice megafono. Medium che riporta dei fatti, delle voci, dei pezzi. Abbiamo iniziato ad accumulare materiali, pezzi appunto. Sia testi che immagini che musiche che audio in genere. Poi è iniziato il lavoro di composizione. I pezzi del puzzle dovevano trovare il loro posto. È stato un processo per prove ed errori dove la dialettica tra teoria e pratica, tra lavoro intellettuale e pratica scenica è stato fondante. Ogni blocco scenico aveva vita a sé, ma era funzionale allo spettacolo solo in relazione agli altri. Solo una volta ordinata l’intera playlist lo spettacolo ha ha raggiunto la sua forma definitiva. Enrico Castellani e Valeria Raimondi

Scheda autore

BABILONIA TEATRI è stata fondata da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani. Nessuno dei due ha alle spalle una formazione classica. Ognuno ha fatto esperienze di laboratori vari e di teatro  la loro educazione il lavoro svolto con ragazzi e detenuti a scuola e in carcere. Da un progetto del 2005 sulla guerra in Iraq intitolato Cabaret Babilonia è nato il nome della compagnia: Babilonia Teatri. Con la compagnia lavora stabilmente Ilaria Dalle Donne e collaborano a vario titolo Luca Scotton, Gianni Volpe, Vincenzo Todesco, Simone Brussa, Giovanni Marocco, Alice Castellani, Franca Piccoli, Francesco Speri. Il primo spettacolo, Panopticon Frankenstein, è il risultato del lavoro svolto all’interno del carcere di Montorio. Lo spettacolo nel 2006 è finalista della prima edizione del Premio Scenario Infanzia e nel 2007 è vincitore di Piattaforma Veneto di Operaestate Festival Veneto. Sempre nel 2007 la compagnia debutta con Underwork-spettacolo precario per tre attori tre vasche da bagno tre galline e vince l’undicesima edizione del Premio Scenario con made in italy. Quest’ultimo è da due anni in tournée per l’Italia ed è stato candidato ai Premi Ubu 2008 nella categoria miglior novità italiana/ricerca drammaturgica. Nel settembre 2008 presenta a B-Motion di Operaestate Festival Veneto il primo studio del nuovo spettacolo Pornobboy, che ha visto altre due tappe tra gennaio e febbraio 2009 a Fondamenta Nuove e al Teatro delle Briciole. Lo spettacolo debutterà nella sua forma compiuta nei festival estivi del 2009. Sempre nel 2008 presenta in anteprima a Trend-Nuove frontiere della scena britannica, su commissione di Rodolfo di Giammarco, Terminus di Mark O’Rowe. Anche questo lavoro verrà presentato come spettacolo finito durante l’estate prossima.

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