1999 - 4
ottobre | dicembre

Fiori d’agave

(dialoghi tra un bambino e gli adulti)

Numero personaggi: 0
di Francesco Silvestri

Personaggi

Autopresentazione

LA GENEROSA MORTE DELL’AGAVE
L’agave è una splendida pianta dalle larghe foglie carnose e dentate il cui diametro può raggiungere perfino i quattro metri. A differenza di altre piante, l’agave fiorisce una volta sola e impiega dai venti ai quarant’anni per far nascere quell’unico fiore dall’altissimo scapo per poi morire subito dopo. Ma sarà un vero morire? Non è, piuttosto, aver esaurito il proprio ciclo vitale portando a compimento uno “scopo”? E ancora: donare ciò che resta della propria vita ad un altro, permettergli di crescere in salute, indurre un “fiore-figlio” a cibarsi del proprio corpo in lentissima decomposizione, non può significare, invece, continuare a vivere in un “altrui”? Ecco, questo intende essere Fiori d’agave: una serie di domande dettate da una presunta maturità, vissuta come pianta, a cui ho tentato di dare una risposta, vissuta come fiore. Una risposta assolutamente personale (mia è la pianta e mio sarà il fiore) che, nella sua trasposizione scenica, si spera viva di atmosfere e metafore surreali, che ponga a confronto un innocente (penso a bambini, Santi, Piccoli Principi, idioti dostoevskiani, Estragoni e Vladimiri) e il circostante mondo di adulti, con le sue certezze e i suoi fragili assoluti. Un testo, questo Fiori d’agave, ambientato in un altrove spaziale (a noi piace pensare al bar all’aperto di una piccola stazione ferroviaria dove i treni rallentano e, puntualmente, la superano senza fermarsi mai) dove la recitazione la fa da padrona; una recitazione secca, precisa, eppure colorita, a tratti magica, nella recondita, ma non impossibile speranza di incontrare qualche “adulto” tra i lettori (e tra il pubblico, poi) che condivida il nostro bisogno di risposte ma che, soprattutto, condivida quelle a cui noi siamo giunti.
Francesco Silvestri

Scheda autore

FRANCESCO SILVESTRI – autore, regista e attore – è nato a Napoli il 16 aprile del 1958. Inizia la sua attività come animatore nelle Carceri minorili e negli Istituti per handicappati. È da questa esperienza che trae ispirazione per scrivere due testi molto apprezzati da pubblico e critica: Effetto C.C. (Il Topolino Crick) del 1987, pubblicato, così come Mon enfant, in Storiacce (edizioni E&A), poi spettacolo omonimo nel 1996, e Fratellini , in scena nello stesso anno con la regia di Marco Guzzardi. Interpreta il ruolo di Anna ne Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello nell’edizione interpretata dallo stesso autore. Successivamente, ne sarà il protagonista nella versione cinematografica diretta da Tomaso Shermann. Sempre di Ruccello, sarà Don Catello in Ferdinando. Scrive Ali di cui cura anche la regia. Nel 1989 riceve il Premio patrocinato da Eti, Idi e Siad come miglior autore under 35 per il suo testo Saro e la rosa, pubblicato su Ridotto nel luglio 1989. Ancora l’Idi lo premierà nel 1990 per Angeli all’inferno pubblicato su Ridotto nel marzo del 1991, da cui viene tratto uno spettacolo prodotto da Luca De Filippo con Isa Danieli ed Enzo Moscato. Nel 1991 la segnalazione di Streghe da marciapiede, sempre da parte dell’Idi, gli vale un contributo all’allestimento; il testo viene pubblicato su Ridotto nel marzo del 1993. Con Gli occhi di Maddalena, nel 1989, e con Mio capitano (pubblicato su Sipario e, due anni dopo, dalla Grin Edizioni), nel 1995, ottiene la segnalazione speciale al Premio Fondi-La Pastora. Per La confessione con la regia di Walter Manfrè scrive In nome del figlio, pubblicato su Hystrio n. 3/1993. Partecipa allo spettacolo di Enzo Moscato Co’stell’azioni. Scrive e mette in scena Fiori d’agave. Per Teatri Uniti, e con la regia di Toni Servillo, partecipa a Il misantropo di Molière e a Le false confidenze di Marivaux. Le sue storie per ragazzi Manimani e Ci saranno tante volte sono state pubblicate dal Comitato Italiano Unicef nel giugno del 1996. Il suo testo teatrale per ragazzi La guerra di Martin del 1986 è risultato vincitore dei Festival di Assisi, Padova e Battipaglia ed è stato pubblicato su Sipario nel giugno 1996. Attualmente, oltre a essere impegnato come attore nel ruolo di Giovanni Episcopo in Episcopus di Paolo Puppa per la regia di Pasquale De Cristofaro, ha debuttato al Festival Benevento Città Spettacolo con il suo testo Al piccolo inferno. Dal primo gennaio del Duemila, e per i prossimi tre anni, ricoprirà la carica di Responsabile artistico del settore Drammaturgia contemporanea al Centro di sperimentazione e di ricerca Teatro Litta di Milano. In giugno a Francesco Silvestri è stato attribuito il Premio Hystrio 1999 per la drammaturgia.

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