1992 - 4
ottobre | dicembre

Condor 222 A

Numero personaggi: 4
di Glauco Di Salle

Personaggi

Autopresentazione

Scheda autore

GLAUCO DI SALLE, è nato il 30 ottobre 1920 a Milano, dove vive. Ha frequentato il liceo classico e la facoltà di giurisprudenza. Ha iniziato nel ’46 a collaborare con racconti di terza pagina al Corriere Lombardo, L’umanità, L’Italia. Ha fatto il venditore di impermeabili, l’agente di pubblicità, l’estensore di testi, di tesi di laurea, il correttore di bozze, il traduttore, il giornalista, l’inviato, l’impiegato di concetto, il capocomparsa al Piccolo Teatro, il responsabile della Mondadoripress fino al 1976. Libero professionista, è socio della Siae.
TEATROGRAFIA – Cinque anni di sogno (Teatro Litta, Milano, 1949); Fine dell’uomo (Premio Faber, Torino, 1949; pubblicato su Dramma n.82); La poltrona (1952); Lilli (Teatro Gerolamo, Milano, 1978); Polvere di stelle (Rsi, Lugano, 1980); Gomito a gomito (Rsi, Lugano; segnalato al Premio Idi 1983; Quaight Theatre, New York, 1990); Bugiardo da morire (Rsi, Lugano, 1984); J.S. Bach pubblico impiegato e G.F. Handel (originali televisivi in sei puntate per la Rsi e la Rai, 1980); Maria Teresa d’Austria (13 episodi per la Rai, 1983); Un matrimonio probabile (Piccola Commenda, Milano, 1983); Cinque rivisitazioni radiofoniche<:EM> per la Rai di L’Italiana in Algeri, Lucia di Lammermoor, La Traviata, La Gioconda e Così fan tutte; Shozo la gatta e le sue donne, da Tanizaki (Rsi, Lugano, 1991); Uomini e cose, Le ruote, Gauguin, Maria Teresa a Milano (sceneggiati per la Rai, 1990); Terza fine di un precedente amore (Rsi, Lugano; Teatro Club, New York, 1991); Mister O (Sipario Spazio Studio, regia di Gianni Mantesi, 1991, ripresa al Teatro Libero, Milano, 1994); Nel caso deprecabile (Rsi, Lugano, 1990); Condor 222 A (premio Vallecorsi 1992, pubblicato su Hystrio e in inglese su The Bridge, trasmessa dalla Rsi, Lugano; lettura drammatica al Festival della cultura italiana di New York); Colpi di forbici (Rsi, Lugano; segnalato al Vallecorsi, 1997; finalista al premio Salerno, 1998).

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