2011 - 1
gennaio | marzo

Avevo un bel pallone rosso

Numero personaggi: 2
di Angela Demattè

AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO, di Angela Dematté. Regia di Carmelo Rifici. Scene di Guido Buganza. Costumi di Margherita Baldoni. Luci di Lorenzo Carlucci. Musiche di Ferdinando Baroffio. Con Andrea Castelli e Angela Dematté. Prod. Teatro Stabile di BOLZANO. Lo spettacolo ha debuttato l’11 novembre 2010 presso il Teatro Studio di Bolzano (repliche dall’11 al 28 novembre). Sarà in tournée al Teatro Piccolo Eliseo di Roma (dall’11 al 16 gennaio 2011) e al Teatro Litta di Milano (dal 18 al 30 gennaio 2011)

Personaggi

Margherita Cagol Padre

Autopresentazione

Anni di piombo e parole non dette, la parabola tragica di Mara Cagol «…Avevo un bel pallone rosso e blu, ch’era la gioia e la delizia mia. S’è rotto il filo e m’è scappato via, in alto, in alto, su sempre più su. Son fortunati in cielo i bimbi buoni, volan tutti lassù quei bei palloni». Questa filastrocca era scritta su un quaderno di Margherita bambina. Quasi un’allegoria strana, onirica, dell’anelito di tutta una vita. Questa bambina aveva il cognome di Cagol. Sarebbe, poi, diventata per tutti Mara Cagol. In scena due personaggi: Margherita e suo padre. Attraverso i loro dialoghi si racconta la vicenda della fondatrice delle Br e, soprattutto, si delinea il rapporto concreto e drammatico tra un padre e una figlia. Si cerca di rappresentare una situazione dove tutto, dal linguaggio (il dialetto trentino) ai troppi silenzi, dia l’immediata sensazione di un eccessivo “non detto”. Qualcosa di freddo e struggente allo stesso tempo, che è proprio di una terra faticosa e di un’ poca burrascosa. E poi si cerca di far intravedere l’aberrazione del linguaggio ideologico, che provoca la frattura finale tra Margherita e suo padre. E si scopre, infine, che è difficile dare colpe e ragioni. E, forse, non è questa la cosa interessante. Ciò che è interessante è il mistero che rimane all’interno di un affetto e di un distacco. Angela Dematté

Scheda autore

Nasce a Trento. Trasferitasi a Milano dopo il liceo, lavora con Silvio Castiglioni e con Mimmo Cuticchio mentre si laurea in Lettere Moderne con una tesi sull’attrice Lucilla Morlacchi, che diventa per lei fondamentale maestra. Si diploma nell’ottobre 2005 presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Dal 2005 lavora con vari registi tra cui: Peter Clough (Esperimento con pompa pneumatica di Shelagh Stephenson), Walter Pagliaro (Fedra di Racine), Pietro Carriglio (Orestiade di Pier Paolo Pasolini). Per la regia di Mario Gas è Andromaca nelle Troiane di Euripide presso il Teatro Greco di Siracusa e per questa interpretazione è finalista al Premio Siracusa Stampa Teatro come miglior attrice giovane. È attrice e cantante per la regia di Bruno Fornasari nei musical Cuore di cane, Gian Burrasca e Fame. Con lo stesso regista affronta testi contemporanei come La festa di Spiro Scimone (presso l’Ensatt di Lione), Animali notturni di Juan Mayorga e Love and Money di Dennis Kelly. Dal 2007, con la Compagnia Cantiere Centrale, è diretta da Andrea Chiodi in Mela di Dacia Maraini, La bottega dell’orefice di Karol Wojtyla, Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, nel monologo Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio di Marina Corradi e in Marija Judina, la pianista che commosse Stalin, di cui scrive anche il testo. Frequenta stage con Nicolaj Karpov, Danny McGrath, Christian Burgess, Marcello Magni, Andreas Wirth, Pierre Byland. Al cinema è coprotagonista nei film L’ultimo giorno d’inverno di Sergio Fabio Ferrari, Et mondana ordinare di Daniela Persico e Circostanze di Giovanni Calamari. Nel 2009 vince il 50esimo Premio Riccione per la drammaturgia con il suo primo testo Avevo un bel pallone rosso e il Premio Golden Graal Astro Nascente per il Teatro.

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