2008 - 3
luglio | settembre

AVE MARIA PER UNA GATTAMORTA

Numero personaggi: 6
di Mimmo Sorrentino

Personaggi

Andrea 17 anni Matteo 18 anni Anna 18 anni Gessica 15 anni Ludovica 19 anni Stefania 17 anni

Autopresentazione

UN REQUIEM RAP per adolescenti infelici In un incontro proposi ad un gruppo di adolescenti di raccontare “delle cazzate”, che pensavano di aver commesso, per poi recitarle. Iniziarono i racconti ridendo, li terminarono quasi in lacrime. E c’erano motivi seri per piangere perché quelle “cazzate” erano sintomi dolorosi di un malessere profondo. Replicai l’esperimento con altri gruppi di adolescenti nelle città di Pistoia, Milano, Pavia, Vigevano e Abbiategrasso. Il risultato fu quasi sempre lo stesso. Ave Maria per una gattamorta è nato da questi racconti. Il suo linguaggio è molto diverso rispetto a quello televisivo, che trasforma l’allarmante e tragica realtà in reality noir, l’angosciante esposizione dei corpi in un voyeurismo buono per turisti del sesso, e che affida l’approfondimento dell’analisi all’insopportabile cicalio dei talk show. Perché Ave Maria per una gattamorta è una telecamera lasciata aperta sugli adolescenti, senza censure, tagli, commenti, sospendendo ogni giudizio. Quando si vede il girato si resta sconcertati nel constatare che i protagonisti del dramma sono il naturale e scandaloso prodotto di una civiltà in cui il presente diventa onnipresente e non lascia spazio al futuro, alla speranza, al poter esser giovani. Per questo Ave Maria per una gattamorta è un requiem cantato con sgrammaticati sms, improbabili e sgangherati rap, ma che comunque costituiscono una svolta epocale, modi «del porsi della verità» direbbe Heidegger. Mimmo Sorrentino

Scheda autore

La pratica teatrale di MIMMO SORRENTINO si ispira ad un metodo proprio delle scienze sociali: “l’osservazione partecipata”. Nella sua ricerca ha coinvolto attori, studenti, disabili, tossicodipendenti in recupero, alcolisti, anziani, extracomunitari, abitanti delle periferie del nord Italia, rom. Persone molto lontane dalle accademie teatrali, come non teatrale è stata la sua formazione. I suoi maestri sono stati Norberto Bobbio, Danilo Dolci, Italo Mancini e per la supervisione dei testi di Quesalid e Da Mistretta a Godel si è affidato per il primo al professor Vittorino Andreoli, per il secondo al prof. Piergiorgio Odifreddi. I suoi spettacoli più significativi sono stati: Nel libro di Mastronardi (premio drammaturgia infinita Teatrorizzonti Urbino), Sera (Selezionato al concorso Scena Prima Regione Lombardia), Bingo (Selezionato al festival Opera Prima Festival di Rovigo), Quesalid (che si è aggiudicato cinque segnalazioni al premio Ubu come miglior spettacolo di ricerca per l’anno 2000), Noi attori del 2000 (premiato al XXV festival di San Quirico Serra), I Serbi vogliono la rivincita (rappresentato in molte università italiane), Salmo 130 (prodotto dall’ETI, il Teatro di Roma e il CRT), Da Mistretta a Godel (prodotto dal festival di Santarcangelo dei teatri), La storia di Carlo e Luigia (prodotto dalla provincia di Pavia e dal settimanale L’Informatore), Il canto di Sisifo (prodotto dalla comunità Exodus), Case Popolari (prodotto dal Centro di Ricerca per il Teatro e dal Comune di Abbiategrasso), I testimoni del vangelo (prodotto dall’A.I.A.S di Vigevano), I Giganti Aloisi (prodotto dal Comune di Cassolnovo), Articolo 4 della Costituzione (prodotto dal Comune di Abbiategrasso), Teatro a domicilio (progetto prodotto dalla Fondazione Piacenza-Vigevano), Il Golgi Circus (prodotto dall’Istituto Golgi di Abbiategrasso), Lontani dalla nebbia (prodotto dalla Fondazione L’Aliante di Milano), Io sto insomma…, Provvisorio, Re Mida e Come inizia un ascolto (prodotti dal Teatro Manzoni di Pistoia), Fratello Clandestino (prodotto dal Teatro Manzoni di Pistoia, in collaborazione con la Fondazione L’Aliante).

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