Sommario: Numero 1 di gennaio-marzo 2022

VETRINA

Verde, bianca e gialla,
lʼItalia ai tempi del Green Pass | pag. 2

Scintille di fiducia a cui seguono rallentamenti, frenate, cambi di direzione.
In questa nuova stagione teatrale all’insegna della pandemia continuano a convivere
normalità ed emergenza. E intanto parte il nuovo triennio ministeriale.

di Ilaria Angelone, Valeria Brizzi e Arianna Lomolino

 

Per grazia ricevuta: figli dʼarte si nasce,
si diventa, e… ci sʼinventa | pag. 4

Dai De Filippo ai più giovani Gassmann, Lavia, Sbragia e Siravo, il fenomeno
delle dinastie artistiche in Italia, figlie del capocomicato novecentesco come
del milieu vissuto, annovera numerosi casi, assai differenti per gli esiti raggiunti.

di Giuseppe Liotta

 

Un teatro popolare e di ricerca
fra le colline dell’astigiano | pag. 6

Con un debito di riconoscenza per Luciano Nattino, il Teatro degli Acerbi coltiva la propria
visione poetica orientata all’azione sul territorio. Un teatro che affonda le proprie radici
nel legame con la natura e con il lavoro campestre, nella dimensione epica, nella comunità.

di Matteo Tamborrino

 

La sfida futuristica
delle Residenze Digitali | pag. 7

Un progetto che rappresenta un modello di collaborazione virtuosa tra realtà produttive
teatrali. Lo scopo? Continuare a sperimentare per allargare l’orizzonte creativo,
mettendo al centro la rivoluzione digitale di cui siamo protagonisti.

di Arianna Lomolino

 

Lo spettatore, diritti  doveri
in bilico tra emergenza e ripartenza | pag. 8

Due anni di protocolli sanitari e la riduzione fino a zero degli eventi dal vivo ne hanno
minimizzato il ruolo. Un flusso di iniziative adesso lo rivendica. Oltre alla Casa (romana)
e al Festival dello Spettatore di Pistoia, ecco un Manifesto, una Carta e un Sindacato.

di Roberto Canziani

 

Lʼarte marziale del Teatro dei Borgia,
fare teatro dʼarte in ambito politico | pag. 9

Dalla trilogia sulla Città dei Miti al prossimo progetto sul lavoro, la ricerca
di Elena Cotugno e Giampiero Borgia sceglie di porsi in dialogo con la polis,
provando a modificarne dinamiche sociali e di classe, evidenziandone gli snodi critici.

di Diego Vincenti

 

Palermo, uno Spazio Franco
dove sostenere artisti e compagnie | pag. 10

La compagnia Babel Crew ricostruisce un padiglione nell’area della Zisa, lo attrezza
come spazio teatrale e dal 2018 ospita compagnie da tutta Italia. Una stagione, certo,
ma soprattutto una casa e una rete di servizi organizzativi indispensabili al lavoro degli artisti.

di Alessandro Toppi

 

Tradizione e tradimento: Meridiano Zero
e le piccole tragedie quotidiane | pag. 11

Dalle scritture originali al lavoro con i detenuti nel carcere di Livorno, alla rassegna
di teatro a Sassari, Meridiano Zero conduce la propria indagine sul quotidiano,
confrontandosi con i topoi della cultura popolare e mettendoli in discussione.

di Rossella Porcheddu

 

Premio Hystrio i Bandi 2022 | pag. 12

ANNIVERSARI

Lʼinfinita eredità di Pasolini
e la memoria corta dei nostri tempi | pag. 14

A distanza di cento anni dalla nascita dell’autore friulano, la sua voce
non è mai stata tanto importante: continuare a portarlo in scena significa
anche ricordarci la grandezza dell’intellettuale e del regista.

di Giuseppe Liotta

 

TEATROMONDO

 

La rivoluzione mancata
del teatro british ˮpost-Covidˮ | pag. 16

Nella rincorsa al recupero del “tempo perduto” della pandemia, i teatri londinesi
sembrano più attenti agli incassi che alle proposte artistiche. Il ritorno in sala
viene inoltre frenato dalla possibilità di assistere online alle recite.

di Jacopo Panizza

 

Berlino riprende il filo del discorso,
tra iperrealismo e denuncia politica | pag. 18

In autunno, nella capitale tedesca ancora lontana dall’impennata dei contagi, René Pollesch
ha presentato alla Volksbühne il suo ultimo lavoro, mentre al Find Festival, in programma
alla Schaubühne, spiccavano gli spettacoli di Alexander Zeldin e Kirill Serebrennikov.

di Davide Carnevali

 

AL LAC DI LUGANO
Tra conferenza e autobiografia Sergio Blanco celebra l’amore | pag. 19

di Roberto Rizzente

 

Vienna, stagioni teatrali in sordina
all’ombra della quarta ondata | pag. 20

Si va a teatro senza mascherina, nella capitale austriaca, riempiendo le sale al 100%
ma solo se si è vaccinati e con tampone negativo. Così, malgrado l’alta qualità
degli spettacoli in cartellone, gli spettatori latitano ancora…

di Irina Wolf

 

Ariane Mnouchkine ci traghetta
sull‘Île d‘or del suo immaginario | pag. 22

Doveva essere un viaggio in Giappone che, reso impossibile dal lockdown,
è diventato L’Île d’or del Théâtre du Soleil, un luogo di resistenza, un’opera
collettiva in cui il teatro ritrova tutta la sua necessaria forza creatrice.

di Laura Caretti

 

New York, se La casa di carta
diventa esperienza immersiva | pag. 23

Entra in scena Netflix. Il colosso della tv on demand si cimenta nella produzione
di esperienze di teatro interattivo. Il grande evento è Money Heist: the Experience,
ispirato alla celeberrima serie, dove il pubblico entra a far parte della banda.

di Laura Caparrotti

 

humour

 

G(L)OSSIP
S/ballando con le stelle
coiffeur pour tous | pag. 24

di Fabrizio Sebastian Caleffi

DOSSIER

 

La nuova scena della danza italiana | pag. 25

a cura di Laura Bevione e Lorenzo Conti

Nominare il cambiamento:
frammenti di un discorso sulla danza in Italia | pag. 26

Un excursus approfondito su buone pratiche e criticità della danza contemporanea italiana:
definizioni fluide, nuovi formati, educazione professionale e promozione presso il grande pubblico
sono ancora incerte come le risorse destinate al settore. La questione culturale non è risolta,
ma i programmatori e gli artisti diventano co-curatori creativi e inclusivi.

di Alessandro Pontremoli e Lorenzo Conti

 

Visibile e invisibile, materiale e immateriale:
il ruolo multiforme della drammaturgia | pag. 29

Una riflessione sulla funzione drammaturgica nella coreografia, risultato della raccolta di scritture
di alcune coreografe che, nel corso delle diverse edizioni, hanno incrociato i propri percorsi
nel contesto di Ricerca X, luogo dedicato alla ricerca artistica nella danza.

di Elisabetta Consonni, Elisa D’Amico, Erika Di Crescenzo, Sara Manente, Annika Pannitto,
Ambra Pittoni, Alice Ruggero ed Elisa Turco Liveri

 

Appunti per una lettura coreografica
della scena italiana del terzo millennio | pag. 30

Se dagli anni Zero, la danza italiana d’autore si configura sempre più come territorio “anfibio”
e di confine tra le arti sceniche, gli anni Dieci segnano l’incipit di una “quarta” generazione
di autori e autrici che rilancia un nuovo modo di intendere la coreografia e le relazioni tra i corpi.

di Fabio Acca

 

I ˮcorpi celestiˮ
di Sciarroni, Bersani e D‘Agostin | pag. 32

Dal 2007 un’atipica catena di triangolazioni lega a filo doppio i nomi e i corpi di Sciarroni, Bersani
e D’Agostin, che molto hanno rivoluzionato, nei percorsi individuali come nelle contaminazioni
reciproche, la scena italiana e internazionale, sempre in fuga da ogni pretesa di categorizzazione.

di Alessandro Iachino

 

Silvia Gribaudi: «Ridete pure. Attenti però
che non c’è proprio niente da ridere» | pag. 34

Intervista alla coreografa che lavora sullo humour sfidando con coraggio i canoni
di perfezione e bellezza: «Divertimento, intrattenimento, animazione. Sono parole
di cui possiamo cambiare il senso. La intendo come ricerca del pop contemporaneo».

di Roberto Canziani

 

Nei territori della giovane danza dʼautore:
nuove pratiche e modalità di impegno politico | pag. 35

Fenomeno che si sviluppa soprattutto in Italia a partire dagli anni Ottanta, la danza d’autore
del nuovo millennio non ha ancora esaurito la sua carica eversiva. Tra formati ibridi e ricerca
coreografica, luci accese su ecologia, iperconnessione, potere e decolonizzazione.

di Francesca Giuliani

 

Alfabeti, codici, cartografie:
un dispositivo tra regola e imprevisto | pag. 36

Gli anni Dieci del XXI secolo sono segnati dalla ricerca artistica di coreografi e coreografe le cui creazioni originali danno vita a una molteplicità di formati e di esperienze spettatoriali inedite. La danza abbandona la scatola ottica del teatro per farsi metodo, gioco e spazio.

di Francesca Serrazanetti

 

A proposito della parità di genere:
questione femminile o maschile? | pag. 38

Le donne dirigono festival e centri di residenza, sono artiste serie e innovative e studiose di chiara fama, ma ancora vengono escluse da posizioni apicali e, in alcuni casi, paiono aver dimenticato quella che potrebbe essere una fertile solidarietà femminile.

di Elisa Guzzo Vaccarino

 

Dove abita la danza:
un paesaggio vivo e variegato | pag. 40

Centri di residenza, case della danza, teatri e una miriade di eterogenee realtà medio-piccole
punteggiano da Nord a Sud la penisola, tratteggiando una mappa composita e vitale,
fra stimolo alla creazione e attenzione alla formazione del pubblico.

di Laura Bevione

 

L’importanza di mettersi in rete | pag. 41

di Laura Bevione

 

La danza contemporanea in mostra:
mappa ragionata dellʼItalia dei festival | pag. 42

Le rassegne, le reti, le vetrine disegnano un paesaggio composito e vitale, testimoniando
l’esistenza di una realtà creativa e innovativa, capace tanto di stimolare la sperimentazione
drammaturgico-coreografica quanto di accrescere l’interesse del pubblico.

di Lucia Medri

 

Incarnare i “classici“:
coreografi alle prese col repertorio | pag. 44

Il confronto con gli imprescindibili del balletto è una tappa fondamentale nella carriera
di un coreografo: occasione privilegiata per testare la consistenza della propria vocazione
e la malleabilità del proprio linguaggio.

di Carmelo A. Zapparrata

 

Progetto Ric.Ci: ridare vita al repertorio contemporaneo | pag. 45

di Carmelo A. Zapparrata

 

Danza e Gestus:
le infinite desinenze di un “corpo politico“ | pag. 46

Coreografi e coreografe dialogano con il valore politico del corpo in scena, del corpo che danza,
senza che questo dialogare possa configurare una tendenza, né una poetica riconoscibile
e replicabile, ma un atto del presente che risuona da piani diversi della creazione artistica.

di Roberta Nicolai

 

Dallʼaudience development allʼagentività,
traiettorie di una nuova relazione tra i corpi | pag. 48

Esiste un pubblico della danza contemporanea in Italia al di fuori della ristretta cerchia di operatori,
artisti e critici? Quali sono le premesse e le condizioni che possono portare alla costruzione di un pubblico? Le parole degli artisti ospiti di Lavanderia a Vapore suggeriscono un nuovo cambio di paradigma.

di Mara Loro

 

Dance Well: tra pratica artistica,
ricerca scientifica e cura del corpo | pag. 50

Danza e Wellbeing sono al centro del progetto nato nel 2013 a Bassano del Grappa
e oggi considerato un case study a livello internazionale con una comunità di artisti
e cittadini/dancers in continua crescita fino al Giappone.

di Greta Pieropan

 

Dove, come e con chi studiare?
Le mappe lacunose della formazione | pag. 51

Da sempre considerato l’“anello debole” del settore, la formazione in Italia necessiterebbe
di tempi e spazi idonei, risorse adeguate per la progettazione, continuità didattica
e accessibilità ma, soprattutto, di un controllo sulla qualità.

di Maddalena Giovannelli

 

La produzione della danza in Italia
alla continua ricerca di un‘identità | pag. 52

Dagli anni Ottanta a oggi il panorama ha subito continue trasformazioni fino all’ultimo triennio (2018-20)
in cui il settore è arrivato a contare 54 strutture sovvenzionate dal Fus, tra organismi di produzione,
centri e compagnie under 35. Quali sfide per il futuro?

di Valentina Marini

 

Fus e sistema danza: il triennio che verrà | pag. 53

di Beatrice Capitani

 

Voce del verbo ˮinternazionalizzareˮ:
come uscire dai confini nazionali | pag. 54

Negli ultimi anni la danza contemporanea italiana ha acquisito importanti strumenti che hanno
favorito la sua circuitazione e promozione anche a livello internazionale attraverso tre assi
di sostegno: l’azione del Ministero della Cultura, le reti e i Fondi europei diretti.

di Carlotta Garlanda

RITRATTI

Carpentieri, tra Brecht e Stanislavskij,
la pratica quotidiana dellʼattore | pag. 56

Mosso da una profonda motivazione civile e politica, l’attore giunge al teatro tardi,
dopo averlo scoperto e usato per anni come strumento di azione sociale.
Da questo magistero la necessità di ogni gesto compiuto sulla scena.

di Alessandro Toppi

 

Francesca Sarteanesi, raccontare
la parte sussurrata dellʼesistenza | pag. 58

Fondatrice della compagnia Gli Omini, affamata di storie di vita, dal 2018 affianca
all‘attività di teatrante, quella di artista nella più ampia accezione del termine, esponendo
e creando una linea di maglioni, facendo entrare l‘ago e il filo nel suo linguaggio creativo.

di Matteo Brighenti

 

Rezo Gabriadze, genio e poeta
il demiurgo artigiano per 60 spettatori | pag. 59

Se n’è andato a giugno, a ottantaquattro anni, nella sua Tbilisi dove aveva scelto
di fondare il suo minuscolo teatro delle meraviglie, in cui creava e animava stupefacenti
marionette, capaci di materializzare un immaginario visionario e fantastico.

di Fausto Malcovati

 

Leonardo Lidi, la furia creativa
di un teatrante a 360 gradi | pag. 60

Attore, drammaturgo, regista, formatore, spettatore onnivoro. Dalla natia Piacenza agli Stabili
di Torino e Umbria, passando per la Biennale di Venezia e il Lac di Lugano il giovane astro nascente della regia lavora senza tregua su vari fronti, puntando soprattutto su innovative riletture dei classici.

di Fausto Malcovati

 

DRAMMATURGIA

 

La drammaturgia nellʼabisso,
il teatro-mondo di Rosario Palazzolo | pag. 62

È un gioco di decostruzione il teatro di Palazzolo, dove tutto è messo in discussione:
il linguaggio standardizzato, l’identità individuale e sociale, le relazioni cristallizzate.
Una domanda costante all’intelletto dello spettatore, per una costante ricerca di senso.

di Filippa Ilardo

 

RAGAZZI

 

Il cuore oltre lʼostacolo,
il teatro ragazzi guarda al domani | pag. 64

Colpito duramente dalla pandemia, come e più del teatro per gli adulti, il settore ragazzi
prova a resistere facendo auto-formazione e giocando d’anticipo sulla programmazione
degli appuntamenti festivalieri, cercando lo slancio verso il futuro.

di Mario Bianchi

CRITICHE

 

Gli spettacoli andati in scena nell’ultima parte del 2021 | pag. 66

 

LIRICA

 

Opera lirica e contemporaneità:
un dialogo sempre più aperto | pag. 92

di Giuseppe Montemagno e Giusi Zippo

 

DANZA

 

Dall’orizzonte internazionale dei festival
alla ricerca artistica made in Italy | pag. 94

di Laura Bevione, Carmelo A. Zapparrata, Nicola Viesti, Matteo Brighenti, Marco Menini

 

EXIT

 

Finale di partita
davanti e dietro il sipario | pag. 98

Dalla critica al musical, dalla scena all’organizzazione, tra fine autunno e inizio inverno
ci hanno lasciato Renato Palazzi, Stephen Sondheim, Ludovica Modugno, Marianella Laszlo,
Massimo Loreto e Angela Lucrezia Calicchio, testimoni attenti a cavallo del millennio.

di Claudia Cannella, Sandro Avanzo, Albarosa Camaldo e Renata Savo

 

BIBLIOTECA

Le novità dal mondo editoriale | pag. 100

a cura di Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo

 

TESTO

 

SCAVI

di Francesco Alberici, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

Premio Hystrio alla Drammaturgia 2021 a Deflorian/Tagliarini

 

LA SOCIETÀ TEATRALE

Le notizie dal mondo teatrale | pag. 114

a cura di Roberto Rizzente

Kilowatt e Terreni Creativi
questo festival non s’ha da fare | pag. 114

di Nicola Arrigoni

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