Valentina De Simone, Fabrizio Arcuri e Giancarlo Cauteruccio,

“Premi Radicondoli per il Teatro” 2020

 

Giovedì 30 luglio alle ore 16, al Poggio, a Radicondoli, si è svolta la consueta cerimonia di consegna del Premio che, giunto alla undicesima edizione, sottolinea ogni anno attraverso segnalazioni dalla base del mondo teatrale (artisti e operatori del settore) un maestro del teatro, e alternativamente un progetto creativo e un giovane critico teatrale emergente.

Il Premio, che per nove anni è stato intitolato alla memoria del critico teatrale e animatore culturale Nico Garrone, per tanto tempo anche alla direzione del Festival di Radicondoli, dallo scorso anno ha cambiato intestazione per diventare “Premio Radicondoli per il teatro”.

La giuria composta dai critici Sandro Avanzo, Rossella Battisti, Claudia Cannella, Enrico Marcotti, Valeria Ottolenghi e dall’organizzatrice culturale Elena Lamberti, anche coordinatrice del Premio, partendo dalle 98 segnalazioni giunte, ha deciso di premiare come Critico emergente Valentina De Simone e come Maestro Fabrizio Arcuri.

Valentina De Simone, giornalista, critico teatrale per repubblica.it, traduttrice, ha vinto il Premio Radicondoli per il teatro ai critici più sensibili al teatro che muta con la seguente motivazione: “Preziosa figura di giovane intellettuale capace di mettersi in gioco su più fronti, anche in progetti articolati d’impegno internazionale. La sua è una scrittura scorrevole ma densa, capace di offrire saperi nel descrivere ed evidenziare i diversi aspetti di una messa in scena. Una pregiata rarità l’uso di termini che insieme raccontano e guidano lo sguardo, informano e giudicano: sempre con rigore, ma con un bel respiro, che lascia intravedere la passione per il teatro, il sentimento di partecipazione, la voglia di coinvolgere i lettori ai piaceri della scena. Anche quando si evidenziano aspetti negativi non c’è mai accanimento, prevalendo comunque il gusto dell’analisi, della comprensione del lavoro svolto.”

Il Premio Radicondoli per il teatro a maestri che sanno donare esperienza e saperi è stato assegnato a Fabrizio Arcuri. Regista e direttore artistico dell’Accademia degli Artefatti, che ha fondato nel 1991, Fabrizio Arcuri ha sempre affiancato alla progettualità e alla cura per la compagnia un’intensa attività di promozione culturale. E’ stato direttore artistico del Teatro della Tosse di Genova per il triennio 2011 – 2013, consulente alla programmazione nei due anni successivi e curatore del Festival Internazionale Prospettiva per lo Stabile di Torino dal 2009 al 2015. Da 11 anni, a Roma, si occupa della regia del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio e dal 2006 dirige il festival Short Theatre. E’ stato assistente di Luca Ronconi dal 2005 al 2008 e artista residente del Teatro di Roma dal 2014 al 2018. Da 3 anni è il curatore del progetto La Festa di Roma, un’idea di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, con il coinvolgimento di festival di teatro e delle principali strutture espositive della capitale. Fra i numerosi premi vinti si annoverano il premio Ubu 2005 per la miglior proposta drammaturgica straniera con Tre pezzi facili di Martin Crimp, il Premio della Critica 2010 con Spara/Trova il tesoro/ Ripeti, il premio Ubu speciale per il festival Prospettiva, il premio Hystrio alla regia nel 2011.

Oltre ai due premi ulteriore riconoscimento è quello dedicato, dallo scorso anno, alla memoria di Valter Ferrara (operatore teatrale, esperto di cinema e di arti visuali, ex direttore del Teatro Mercadante di Napoli), assegnato a un gruppo o a un artista particolarmente distintosi nell’uso di tecniche visuali, di nuove tecnologie o di video a corredo delle proprie produzioni. Nella seconda edizione del Premio il riconoscimento è andato a Giancarlo Cauteruccio. Regista, scenografo, autore, attore, formatosi da studi d’arte e di architettura, Giancarlo Cauteruccio è compreso nella schiera dei registi più innovativi nell’area della seconda avanguardia teatrale italiana, grazie alla sua specificità linguistica di ricerca e applicazione delle nuove tecnologie alle arti sceniche a partire dalla fine degli anni Settanta. Direttore artistico del Teatro Studio di Scandicci dal 1991, Cauteruccio ha al suo attivo numerosissime messe in scena di forte innovazione nelle quali viene concretizzata l’applicazione della scenografia virtuale, sostituendo ogni elemento fisico con l’immagine digitale e il mapping architettonico, programmate nei circuiti nazionali e internazionali e opere ospitate a La Mama Theatre di New York, al teatro Mossovet di Mosca, alla Biennale di Venezia. Per il suo ininterrotto legame con la disciplina architettonica Cauteruccio conia un percorso parallelo al suo lavoro nello spazio scenico deputato, intervenendo, unico in Italia, in moltissimi luoghi urbani e paesaggistici con le sue opere di teatro-Architettura create a partire dalle specificità morfologiche dei luoghi, da Piazza Santissima Annunziata alle Cave di Marmo di Carrara, da Piazza del Popolo a Roma al sito archeologico di Sibari.

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