2023 - 2
aprile |giugno

ZORRO

Numero personaggi: 4
di Federico Bellini e Antonio Latella

AUTOPRESENTAZIONE

La povertà e il potere: Beckett, Zorro
e le dinamiche sociali spiegate al pubblico

Zorro è parte di un dittico sulle figure dei supereroi, presentato a Cottbus, Germania Orientale, insieme a Wonder Woman. Al centro della scena troviamo quattro personaggi, il Povero, il Poliziotto, il Muto e il Cavallo; sono archetipi che rimandano alla vicenda del fumetto creato da McCulley, abitanti di un non-luogo che apparentemente è la ricchissima, poverissima California. Il testo è diviso in sette quadriglie, come un ballo sincopato in cui gli attori si scambiano il ruolo a ogni passaggio, ragionando su alcune questioni che fanno da tema a ogni breve atto.
Il grande tema del testo è la povertà, o meglio, il confronto tra la povertà e un potere impersonificato, anche in maniera grottesca, dal Poliziotto: può esistere, oggi, uno Zorro che si ponga a difesa dei più deboli? E questi cosiddetti poveri possono essere tali addirittura per scelta? Sono solo alcune delle domande poste da questo testo, che parte dall’impossibilità di creare un noi che sostanzi il senso dell’essere una comunità, fino a indagare alcuni cortocircuiti che inevitabilmente nascono dall’affrontare a teatro un tema sociale: si può, ed è giusto, parlare di povertà, laddove il territorio di discussione e la discussione stessa non sono che convenzioni necessariamente indirizzate a un pubblico pagante? Come si configura una comunità quando si innesca il dominio dell’interesse? Cosa sarebbe la California di Don Diego de la Vega se calata nell’oggi, con affitti inaccessibili e povertà dilagante in quella convivenza tra lusso e indigenza che è propria, ad esempio, della città che omaggia il riccopovero per eccellenza, San Francisco?
In un’atmosfera vagamente beckettiana, i quattro archetipi cercano, e forse miracolosamente trovano, l’unico spazio e terreno comune, il dialogo, diventando veri e propri zanni, guitti capaci di tutto per un tozzo di pane, scoprendo che a volte, come nelle figure del Povero e del Poliziotto, ci siano più affinità che differenze in chi sopravvive vivendo su un pezzo di cartone e chi si fregia di avere un’arma, una piccola e forse illusoria porzione di potere.
Federico Bellini e Antonio Latella

FEDERICO BELLINI nasce a Forlì nel 1976. Dal 2002 collabora con Antonio Latella come drammaturgo, autore e co-autore. Tra gli spettacoli più significativi scritti per e con il regista: Querelle, I trionfi, La cena de le ceneri, Studio su Medea, Moby Dick, Mamma Mafia, Caro George, La metamorfosi e altri racconti. Ha scritto, nel 2012, Francamente ne infischio, insieme a Latella e Linda Dalisi e Studio sul Simposio di Platone per la regia di Andrea De Rosa, per cui ha scritto anche Tutto ciò che è grande è nella tempesta. Nel 2013 scrive Le benevole, per lo Schauspielhaus di Vienna, e A.H, sempre insieme a Latella. Del 2015 è la drammaturgia di Ti regalo la mia morte, Veronika per Ert, mentre, sempre per Ert, è stato tutor dei drammaturghi nel progetto formativo Santa Estasi. Dal 2017 al 2020 è drammaturgo e assistente alla Direzione Artistica della Biennale di Venezia Teatro. Negli ultimi anni, ha curato la drammaturgia di Caligula, Oedipus e I tre moschiettieri per il Theater Basel. Nel 2019 ha scritto Dante-Pasolini: una commedia divina per il Residenztheater di Monaco di Baviera, spettacolo invitato all’edizione 2020 del Theartreffen di Berlino. Nel 2021 è stato drammaturgo per Bunbury, prodotto dal Burgtheater di Vienna; nel 2022 ha tradotto Hamlet per la regia di Latella, spettacolo vincitore del Premio Ubu come miglior spettacolo dell’anno. La traduzione è pubblicata da Scalpendi Editore. È stato drammaturgo stabile per il Nuovo Teatro di Napoli nella stagione 2010-11.

 

ANTONIO LATELLA dirige il suo primo spettacolo nel 1998, Agatha. Nel 1999 firma il “Progetto Shakespeare e oltre” (Premio Ubu 2001), che anticipa la trilogia su Jean Genet e quella su Pier Paolo Pasolini. Nel 2005 debutta La cena de le ceneri di Giordano Bruno (Premio Anct) e nel 2006 è il più giovane artista italiano chiamato a dirigere l’École des Maîtres, mentre nel 2007 Studio su Medea vince il Premio Ubu come spettacolo dell’anno. Nel 2010 vengono presentati [H] L_DOPA e Don Chisciotte che annunciano la direzione artistica del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli per la stagione 2010-11. Nel 2011 fonda “stabilemobile compagnia Antonio Latella”, con cui ha firmato, tra gli altri, C’è del pianto in queste lacrime (Napoli 2012), Francamente me ne infischio (Premio Ubu alla regia 2013), Die Wohlgesinnten (Vienna 2013). Nel 2012 riceve il Premio Hystrio alla regia. Nel 2013 debutta con Natale in casa Cupiello per il Teatro di Roma (2014, vincitore del Premio le Maschere del Teatro). Nel 2016 realizza un progetto di pedagogia, Santa Estasi, maratona di otto spettacoli sulla saga degli Atridi, che riceve il Premio Ubu come spettacolo dell’anno. Nel 2017 presenta per il Piccolo Teatro di Milano Pinocchio e, per Theater Basel, l’opera La Cenerentola. Nel 2018 dirige Aminta (Premio Ubu migliore spettacolo). Nel 2019 Die Drei Musketiere per Theater Basel ed Eine göttliche Komödie:Dante/Pasolini per il Residenztheater di Monaco. Nel 2019 dirige Hamlet per il Piccolo Teatro di Milano, Premio Ubu quale miglior spettacolo dell’anno; del 2020 è Bunbury per il  urgheater di Vienna. Nel 2021 dirige Chi ha paura di Virginia Woolf? e Zorro/Wonder Woman, per lo Staatstheater di Cottbus, e Cyrano per il Residenztheater di Monaco. I suoi spettacoli sono ospitati nei più importanti teatri e festival internazionali. La Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta, lo ha nominato direttore del settore Teatro per il quadriennio 2017-20.

La Locandina

ZORRO, di Federico Bellini e Antonio Latella. Regia di Antonio Latella. Costumi di Simona D’Amico. Con Michele Andrei, Emilio De Marchi, Gunnar Golkowski, Markus Paul. Prod. Staatstheater, Cottbus (Germania).

Lo spettacolo ha debuttato il 4 settembre 2021 allo Staatstheater di Cottbus, in Germania, dove è stato in tournée durante la stagione 2021-22. E’ nella stagione 2024-2025 del Piccolo Teatro di Milano.

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