2019 - 1
gennaio | marzo

MALEDUCAZIONE TRANSIBERIANA

Un lungo viaggio attraverso la sconfinata terra della pedagogia per l’infanzia

Numero personaggi: 3
di Davide Carnevali

La Locandina
MALEDUCAZIONE TRANSIBERIANA, una creazione di Davide Carnevali. Costumi di Simona Dondoni. Luci di Silvia Giulia Mendola. Video e suono di Luca Plumitallo e Alberto Onofrietti. Assistenza alla regia di Giovanni Ortoleva. Consulenza alle scene di Katarina Stancic. Consulenza alla drammaturgia di Arianna Bianchi. Con Fabrizio Martorelli, Silvia Giulia
Mendola, Alberto Onofrietti e con la partecipazione di Angiolina Teresa Ruota e Caterina Capparucci. Produzione esecutiva: Francesca Di Mauro. Prod. Teatro Franco Parenti, MILANO.

Lo spettacolo ha debuttato a Milano, al Teatro Franco Parenti, il 4 aprile 2018. La versione in catalano (La Peppa Pig pren consciència de ser una porqueta, traduzione al catalano di Júlia Canosa i Serra) è andato in scena a Barcelona, Sala Beckett, il 30 gennaio 2018 (mise en space diretta da Davide Carnevali, assistente alla regia: Anna Crespo Palomar, con Mònica Almirall Batet, Ettore Colombo, Sergi Torrecilla, Sofía Szpunberg Vallejos, Davide Carnevali).

Autopresentazione

Cattiva maestra televisione, ovvero
quale realtà insegnare ai bambini

Maleducazione transiberiana è un progetto sul rapporto tra pedagogia  e spettacolo. E in particolare sull’influenza che la televisione e i mass media esercitano sull’immaginario comune a partire dall’infanzia, attraverso le trasmissioni per ragazzi e la programmazione dei cartoni; fino al ruolo che giocano nelle politiche di educazione e di produzione artistica nella società contemporanea. Si parlerà di fiabe, cartoni animati, film, canzoni, musical, filastrocche, poesie e in generale di quelle narrazioni che appartengono all’universo del bambino e che influenzano la sua visione del mondo. Andremo da una rilettura postmoderna di Cenerentola a Peppa Pig, passando per un’indagine socioeconomica sulle condizioni lavorative di Holly e Benji; discuteremo con i bambini dei loro sogni e desideri per il futuro, e ci confronteremo con differenti punti di vista sulla pedagogia secondo Fourier, Marx, Brecht e Benjamin, per giungere infine alle politiche di de-regolarizzazione delle due presidenze di Ronald Reagan, che hanno aperto definitivamente la strada al marketing per l’infanzia negli Stati Uniti.

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Maleducazione transiberiana di Davide Carnevali, Fabrizio Martorelli (foto: Angelica Kaufmann).

Dobbiamo sempre ricordare che le storie non raccontano mai la realtà; esse, piuttosto, la mediano in un discorso costruito su un preciso punto di vista. Ogni storia è dunque un’immagine parziale della realtà, filtrata attraverso una prospettiva ideologica, che emerge attraverso la strategia di narrazione: la realtà raccontata come chi la racconta vorrebbe che fosse e, soprattutto, che “fosse percepita”. Il bambino, la cui personalità è ancora in costruzione e la cui mente è più vulnerabile alle strategie di comunicazione, è il ricettore più esposto ai rischi della manipolazione del linguaggio. Specialmente in una società in cui il mercato tende ad abbassare la soglia d’età dei suoi consumatori, cercando sempre più insistentemente di espandersi inglobando la fascia infantile.
Cosa può fare il teatro a riguardo?

Il teatro è il territorio ideale per smascherare l’artificialità delle narrazioni e la loro tendenza a restituire solo “un punto di vista” sulla realtà. Perché solo in teatro la realtà può manifestarsi davanti allo spettatore contraddicendo sia la forma in cui la parola l’ha evocata, sia l’immagine che lo spettatore ha costruito nella sua mente. Attraverso il teatro possiamo dunque, in un certo senso, restituire la realtà delle cose all’esperienza e salvarla dagli usi impropri del linguaggio. Il tutto, sempre con molta ironia. Facendo pensare, sì; ma anche facendo ridere. Perché tutti noi abbiamo fatto esperienza, nei nostri primi anni di scuola, che non c’è miglior stimolo alla riflessione che il divertimento. Davide Carnevali

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Davide Carnevali (foto: Alessandro Pezzali).

DAVIDE CARNEVALI (Milano, 1981) Ha scritto, tra gli altri: Variazioni sul modello di Kraepelin (Premio Theatertext als Hörspiel al Theatertreffen Stückemarkt 2009, Premio Marisa Fabbri al Premio Riccione 2009, Prix de les Journées de Lyon 2012); Come fu che in Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se ne accorse (Premio Borrello alla nuova drammaturgia 2011); Sweet Home Europa (Schauspielhaus Bochum 2012, edito da Cue Press ); Goodbye Europa. Lost Words (Theatertreffen Stückemarkt 2013); Ritratto di donna araba che guarda il mare (Premio Riccione per il Teatro 2013); Confessione di un ex presidente che ha portato il suo Paese sull’orlo della crisi (2014); Actes obscens en espai públic (Teatre Nacional de Catalunya, 2017). Nella stagione 2017/2018 ha per la prima volta curato l’allestimento dei suoi testi, portando in scena Maleducazione transiberiana al Teatro Franco Parenti di Milano e Ein Porträt des Künstlers als Toter per la Münchner Biennale alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino. Dalla stagione 2018/2019 collabora con Ert, che ha prodotto Aristotele invita Velázquez a colazione e gli prepara uova e (Francis) Bacon, destinato al circuito delle scuole, e Menelao, con Teatrino Giullare. I suoi testi sono stati presentati in diverse stagioni teatrali e festival internazionali, e sono tradotti in tredici lingue. È pubblicato in Francia da Actes Sud e in Italia da Einaudi.  Per la casa editrice messicana Paso de Gato ha pubblicato nel 2017 il saggio Forma dramática y representación del mundo en el teatro europeo contemporáneo. Nel 2018 gli è stato conferito il Premio Hystrio alla Drammaturgia.

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Premio Hystrio alla Dramamturgia a Davide Carnevali (foto: Valentina Colombo)

LA MOTIVAZIONE
Premio Hystrio alla Drammaturgia 2018 
a Davide Carnevali

Drammaturgo, ma anche traduttore, critico teatrale, giornalista, da ultimo regista, Davide Carnevali è una figura poliedrica, inconsueta nel panorama italiano. Si forma in ambito internazionale, Germania prima, dove è stato ospite, primo fra gli italiani, del Theatertreffen di Berlino, quindi in Spagna e Argentina, sempre facendo incetta di premi. Tale eclettismo si riflette nella scrittura, densamente citazionista, tagliente e umoristica, immaginifica e concettuale, di ascendenza quasi nordeuropea, così diversa dalla tradizione nostrana. Una scrittura che ha il merito di affondare con intelligenza le sue riflessioni nelle grandi emergenze della contemporaneità (Ritratto di donna araba che guarda il mare, Sweet Home Europa, Come fu che in Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se ne accorse) come nel Mito (Menelao, Atti osceni in luogo pubblico) o nel privato (Variazioni sul modello di Kraepelin), mettendo in luce le menzogne della Storia come dell’identità personale, grazie alla moltiplicazione delle prospettive e degli sguardi, alla ripetizione di alcuni snodi formali, alla demistificazione dei linguaggi e all’alterazione delle coordinate spazio-temporali. A Davide Carnevali, per come ha saputo rinnovare i canoni della drammaturgia italiana contemporanea, consegniamo un meritato Premio Hystrio alla Drammaturgia.

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