2011 - 3
luglio | settembre

Due Fratelli

Numero personaggi: 2
di Alberto Bassetti

Personaggi

Marco Andrea

Autopresentazione

Due fratelli di fronte alla morte con lo sguardo a Dostoevskij Il testo nasce dal connubio tra il mio vissuto di incontri, viaggi, accadimenti personali (ovviamente rivisitati) e la figura letteraria che da sempre occupa lo spazio più grande nel mio cuore: L’idiota, ossia il principe Myskin creato dal genio effervescente e a volte morboso (per ipersensibilità) di Dostoevskij. Due fratelli, Marco e Andrea, si ritrovano dopo circa un anno in casa del loro padre morente, anzi no: vivente, ma in una condizione che alla morte assomiglia, immobilizzato nel letto da quattro anni, con un cervello ormai incapace di riconoscere perfino i figli, praticamente poco più che un oggetto che necessita di tutto, nell’umiliante condizione di dipendenza giorno e notte da una badante, e dal figlio maggiore che si prende cura di lui quando lei deve assentarsi. Mentre Marco, il più piccolo, gira il mondo al seguito di un’organizzazione umanitaria, forse un modo di sentirsi vivo e in minore sofferenza rispetto al suo malessere, che l’ha visto fin da piccolo preda di disturbi e crisi epilettiche. La scommessa della scrittura è stata quella di riuscire a parlare di simili temi in maniera “dolce”: infatti la commedia si apre con il ricongiungimento dei fratelli che in alcuni momenti sembrano regredire alla loro infanzia; e coi racconti reali o immaginari di Marco che parla dei suoi incontri straordinari in India, Africa, o altri luoghi che probabilmente ha mitizzato, in un incrocio tra realtà e fantasia che mette a dura prova la pazienza di Andrea. Nel fluire della storia, anche quest’ultimo racconterà la propria esistenza, in tal modo progressivamente dipanando le loro personalità e quella dell’ombra incombente dietro la porta, ponendo infine il fratello di fronte all’accettazione di un terribile presente. Dunque tematiche forti e delicate, in un miscuglio di comico e drammatico, di cinismo e passionalità, con lo scopo di riuscire a fare riflettere sul senso profondo della vita pur lasciando momenti di gioia, di calore, di vero amore a riscaldarne il senso riposto, con un sentimento religioso del sentire che non è mai ortodosso o restrittivo, ma sempre aperto, possibilista, carico di sofferenza, affetto e fiducia verso l’universo mondo. Alberto Bassetti

Scheda autore

alberto bassetti Nasce a Roma nel 1955. Si laurea in Lettere nel 1979 e dieci anni dopo esordisce in teatro con il testo Il segreto della vita. Negli anni successivi lavora con alcuni importanti registi e interpreti del teatro italiano (Antonio Calenda, Pierpaolo Sepe, Walter Manfré, Giorgio Albertazzi, Roberto Herlitzka, Maria Paiato, Alvia Reale, Giuseppe Panbieri, Gabriele Ferzetti; per citarne alcuni) e i suoi testi iniziano a ricevere prestigiosi riconoscimenti, tra cui due Premi dell’Istituto del Dramma Italiano: il primo nel ’90 per La tana (regia di Antonio Calenda), testo pubblicato da Ricordi e presentato anche al Théatre National de la Colline e al Festival Grec di Barcellona; il secondo arriva invece nel ’95 per La gabbia (messo in scena da Chérif). I suoi lavori sono stati rappresentati in Francia, Austria, Germania, Croazia, Repubblica Ceca, Venezuela, Cile. Da ricordare Harem, regia di Giorgio Albertazzi; Scandalo!, diretto da Francesco Branchetti; Le due sorelle, regie di Antonio Calenda (’97), Andrea Buscemi (2002), Alberto Bassetti e Francesco Verdinelli (2008), Mario Mattia Giorgetti (2009); e poi i testi Stato padrone, Entrate, Il volo del gallo, Venditori di anime, Questo è un racconto e Sopra e sotto il ponte, testo vincitore del Premio Giuseppe Fava nel 1995 e da cui lo stesso Bassetti ha girato il suo primo film nel 2004. Dirige inoltre con Gian Maria Cervo il Festival Quartieri dell’Arte ed è direttore artistico del settore teatrale di Opere Festival (Castello di Bracciano). Nel 2007 ha fondato a Roma, con Francesco Verdinelli, teatrolospazio.it. Dal 2009 ha inoltre iniziato un’attività di documentarista per la tv.

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