Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 2021

VETRINA

Norme, sostegni, provvedimenti e idee.
Il teatro torna dal vivo: adesso le riforme | pag. 2

Mentre artisti, operatori e pubblico tornano ad animare le sale, si inizia ad affrontare il grande tema del welfare nel settore dello spettacolo dal vivo: la discontinuità del lavoro artistico è ora un dato di fatto, le proposte di legge sono state presentate, (forse) inizia la stagione italiana delle riforme. Sperare è ancora concesso.

di Valeria Brizzi e Arianna Lomolino

Quel che resta della stagione calda,
attori e attrici alla prova della ripresa | pag. 5

Dall’occupazione del Piccolo al confronto ministeriale, cosa rimane del Parlamento Culturale Permanente? Marco Cacciola, rappresentante di Attrici Attori Uniti, tenta con noi un primo bilancio della lunga stagione di lotta dei lavoratori dello spettacolo.

di Diego Vincenti

Scrittura d’autore e grandi interpreti,
il segreto del successo delle serial fiction | pag. 6

La serialità nasce con la tv, si sa. Ognuno ha i suoi ricordi in bianco e nero popolati di volti che passavano rapidamente dalla scena al set. Oggi molto è cambiato e le serie hanno invaso le piattaforme a pagamento. Ma senza perdere il legame con il teatro.

di Pierfrancesco Giannangeli

La cooperazione rende vincenti,
con C.ar.pe. per un futuro diverso | pag. 8

Un fondo comune per sostenere i soggetti più fragili, un canale di dialogo aperto con le istituzioni del territorio, sinergie artistiche e pratiche: questi i primi risultati ottenuti dalle 63 realtà teatrali torinesi unite nel Coordinamento Arti Performative.

di Laura Bevione

Fertili Terreni Teatro,
il palcoscenico diffuso di Torino | pag. 9

Non solo un cartellone condiviso, ma uno spazio di tensione creativa e di confronto sui linguaggi del contemporaneo, animato da quattro compagnie torinesi che hanno trovato nell’agire sinergico un “fertilizzante” creativo altamente produttivo.

di Matteo Tamborrino

La città che vogliamo, con Politico Poetico
la voce degli adolescenti bolognesi | pag. 10

Un progetto di cittadinanza attiva, con i giovani protagonisti sui temi dell’Agenda Europea 2030, ha impegnato il Teatro dell’Argine come “regista”, con 500 adolescenti delle scuole di Bologna. Un percorso a ostacoli, tutt’altro che concluso.

di Renzo Francabandera

Il cammino teatrale di KanterStrasse,
dalla provincia toscana verso Altri mondi | pag. 11

Scrittura, produzione artistica, ma soprattutto la convinzione che il teatro sia costruttore di comunità, luogo di cittadinanza, accesso alla cultura per le nuove generazioni e laboratorio di pensiero per tutti: questi i principi che guidano il gruppo toscano.

di Elena Scolari

Dialogo e conflitto abitano
lo spazio scenico di Dynamis | pag. 12

Teatro e arti performative, urgenze del presente tra emergenze ambientali e sociali: questi i linguaggi e i temi con cui il collettivo romano produce spettacoli che sono domande aperte, mettendo a confronto scienziati, filosofi, artisti e semplici cittadini.

di Matteo Brighenti

ReteTeatro41, una risposta dal basso
per la Basilicata del futuro | pag. 13

Le quattro Compagnie lucane, unite dalla rete, affrontano la ripresa post-Covid e, a sei anni dalla costituzione, fanno un primo bilancio dei risultati positivi, delle gravi difficoltà del momento, di un lavoro condotto in solitudine e nel quasi totale silenzio delle istituzioni.

di Lucia Medri

Speciale Strehler 100

De Capitani e Shammah: noi, i figli ˮribelliˮ
con il teatro d’arte per tutti nel cuore | pag. 14

In questo Speciale, dedicato ai 100 anni dalla nascita di Giorgio Strehler, abbiamo voluto soprattutto mettere a fuoco i temi dell’eredità e della memoria. A Milano, l’esperienza, a tratti tumultuosa, del Piccolo Teatro generò quel tessuto teatrale che, in accordo con le istituzioni, è ancora oggi un modello. Ne parliamo con Elio De Capitani e Andrée Ruth Shammah che, a partire dagli anni Settanta, con la fondazione del Teatro dell’Elfo e del Salone Pier Lombardo, portarono avanti, per filiazione e per contrasto, quell’idea di teatro.

di Claudia Cannella

Strehler dopo Strehler
costruire e ricostruire un’idea di regia | pag. 16

La scomparsa del regista, nel 1997, si inquadra in un processo ampio, che ridefinisce il ruolo del teatro nella società italiana, non più binomio indissolubile in un nuovo millennio dove emergono inediti modelli di approccio alla scena.

di Roberto Canziani

Hystrio, Strehler e il Piccolo Teatro
tre sguardi tra presente, passato e futuro | pag. 17

di Claudia Cannella

Giorgio e Paolo, attenti a quei due
che cambiarono il teatro del Novecento | pag. 18

Una particolare alchimia caratteriale, una sovrumana capacità di lavoro e una straordinaria comunione di intenti portarono Giorgio Strehler e Paolo Grassi a fondare il Piccolo Teatro a Milano. Per l’eccezionalità del momento storico, un sodalizio difficile da replicare.

di Giuseppe Liotta

Il Piccolo e non solo:
ricordare Strehler, ragazzo di cent’anni | pag. 19

di Arianna Lomolino

Un percorso coerente e coraggioso,
come spiegare Strehler ai giovani | pag. 20

La pubblicazione di un importante volume, che ne ripercorre la parabola artistica, è l’occasione per fare il punto, in dialogo con l’autore, su quel che resta, oggi, dell’idea di teatro del Maestro e su come la si può raccontare alle nuove generazioni.

di Giuseppe Montemagno

«Ha senso fare teatro alla tv?»,
una mediazione possibile | pag. 21

Senza snobismi e con uno sguardo rivolto al futuro, Strehler non ha mai demonizzato il rapporto fra teatro e tv. Al contrario, del mezzo televisivo colse anzitempo le potenzialità tecniche e artistiche, di linguaggio e di divulgazione di massa.

di Laura Caretti

10 febbraio 1956: L’opera da tre soldi,
incontrare Brecht a quindici anni | pag. 22

Uno spettacolo che lasciò un segno profondo nella memoria e nella formazione teatrale dell’autore: le scene, il cast, la regia di Strehler. Ma anche i temi: la denuncia dei legami tra mafie e potere, lo sfruttamento della miseria, la speculazione e la giustizia corrotta.

di Fausto Malcovati

Quando Ariel volava
sull’isola-palcoscenico della Tempesta | pag. 23

Sullo schermo della memoria riappaiono le immagini della Tempesta “inscenata” da Strehler: trame di vendetta e d’amore, di schiavitù e di libertà, di ribellione e perdono convivono e si scontrano sulle onde minacciose dei nostri anni di piombo.

di Laura Caretti

Agli inizi dell’era Berlusconi
i Giganti siamo noi spettatori? | pag. 24

La terza edizione dei pirandelliani Giganti della montagna, nel 1994, ci fa specchiare in un momento storico, in cui l’arte sembra non avere più ragione di esistere. Così come Strehler appare diviso tra l’immedesimarsi in Ilse o in Cotrone.

di Claudia Cannella

I «bei momenti» delle Nozze di Figaro
nel segno della fragilità umana | pag. 25

Sono appena quattro i titoli di Mozart affrontati da Strehler: ma tra questi giganteggiano Le nozze di Figaro, che nel 1973 inaugurano a Parigi le leggendarie stagioni di Liebermann e che, dal 1981, sarebbero diventate uno spettacolo di punta della programmazione scaligera.

di Giuseppe Montemagno

Una, nessuna e centomila,
un’eredità multiforme e controversa | pag. 26

Cosa resta, oggi, di Giorgio Strehler e del suo teatro? Lo abbiamo chiesto ad alcuni registi e registe, in modo transgenerazionale, fermandoci a coloro che, nati nella prima metà degli anni Settanta, sono forse gli ultimi ad aver avuto un contatto, più o meno diretto, con il teatro del Maestro.

a cura di Laura Bevione, Claudia Cannella, Laura Caretti e Lucia Medri

Ariane Mnouchkine: «Strehler? Lo veneravo e lo detestavo» | pag. 29

di Laura Caretti

Teatromondo

Lugano: Lingua Madre,
immaginare il futuro nell’assenza | pag. 31

La chiusura dovuta al Covid diventa occasione per esplorare gli spazi del Lac di Lugano e, soprattutto, per abbozzare un nuovo pensiero creativo, più consapevole e vitale, in una prospettiva che pone in dialogo gli artisti con il presente e con l’arte del domani.

di Laura Bevione

Vienna città aperta,
debutti e festival si moltiplicano | pag. 32

Nella capitale austriaca i grandi eventi teatrali e le Festwochen tornano a rianimare la scena cittadina, offrendo una pletora di appuntamenti fra i quali è difficile scegliere. Classici e nuovi drammi, registi affermati e giovani artisti fanno rivivere i palcoscenici.

di Irina Wolf

Berliner Theatertreffen 2021:
lo specchio di un anno insolito | pag. 34

L’edizione 2021 della rassegna berlinese, ancora sotto l’influenza del Covid, ha offerto un ricchissimo cartellone, fra esperimenti di teatro digitale, i dieci spettacoli scelti come cuore del Festival e i temi guida delle incertezze esistenziali e dell’uguaglianza di genere.

di Irina Wolf

Una scena virtuale
per la creatività di Russian Case | pag. 36

L’annuale vetrina del teatro russo contemporaneo va online ma non perde la sua efficacia quale specchio delle più interessanti e innovative esperienze della scena sovietica, in una grande varietà di generi teatrali, dal site-specific al teatro documentario.

di Irina Wolf

Open Culture, il trionfo della città
come palcoscenico a cielo aperto | pag. 38

A New York la fine del lockdown ha coinciso con un’esplosione di eventi “off” che hanno trasformato strade e parcheggi in luoghi di spettacolo. È il progetto Open Culture, grazie al quale le aziende scoprono che non c’è nulla di più efficace dell’arte per ripopolare la città.

di Laura Caparrotti

 

G(L)OSSIP

 

Attori atterriti? Siate spudorati! | pag. 40

di Fabrizio Sebastian Caleffi

DOSSIER

 

Premio Hystrio 30 | pag. 41

a cura di Claudia Cannella

Buon compleanno, Premio Hystrio!
Una breve storia lunga 30 anni | pag. 42

L’edizione 2021, che si svolgerà a settembre, sarà la trentesima. Nato nel 1989 a Montegrotto Terme, sui Colli Euganei, da un’idea di Ugo Ronfani, si è poi trasferito a Milano dal 1999. Ne ripercorriamo, per sommi capi, la lunga vita, costellata di incontri importanti, giovani promesse, ricordi, aneddoti e, soprattutto, di tanto lavoro al servizio del teatro.

di Claudia Cannella

Dal mattatore al performer
la metamorfosi dello stare in scena | pag. 46

Il premio all’attore ha il compito di fotografare il presente, individuare una tendenza, promuovere una nuova idea di teatro e di racconto teatrale. Viaggio nei trent’anni del Premio Hystrio all’Interpretazione fra grandi nomi e nuove promesse.

di Giuseppe Liotta

La regia italiana nel nuovo millennio
sismografo di diverse grammatiche | pag. 48

Categoria inserita a partire dal 1999, il Premio Hystrio alla Regia ha intercettato i molteplici segni di una professione “liquida”: dal teatro di parola, che rilegge i classici o esplora la contemporaneità, alla performance, dal neo-capocomicato alla ricerca.

di Sara Chiappori

Il Premio alla Drammaturgia,
viaggio nella scrittura del nuovo millennio | pag. 50

La vocazione di Hystrio alla promozione della drammaturgia contemporanea si concretizza, a partire dal 1999, con un premio per autori già affermati della scena italiana e, dal 2011, con un altro riconoscimento destinato agli under 35. Un intenso monitoraggio sulle scritture fra tradizione e innovazione.

di Diego Vincenti

Premio alla Vocazione
alla ricerca dei grandi attori del futuro | pag. 52

Presente fin dal 1989, in trenta edizioni il concorso dedicato agli attori under 30 ha saputo riconoscere e valorizzare talenti che sono poi diventati protagonisti della scena italiana, ma anche del cinema e della tv. Una vetrina importante, su cui ormai sono passate migliaia di giovani.

di Laura Bevione

Dalla rieVOCAZIONE celebrativa all’inVOCAZIONE innovativa:
trent’anni di esperienza per costruire il futuro | pag. 55

di Fabrizio Sebastian Caleffi

Giovani autori: i primi dieci anni
del Premio Scritture di Scena | pag. 56

Nato nel 2011 come azione di sostegno per giovani autori under 35, ha visto passare tra le mani della giuria più di 1.000 testi, letti in modalità rigorosamente anonima. Germogli da far crescere, dando loro spazio e sempre maggiori opportunità.
di Ilaria Angelone

Premio Hystrio Twister
lo sguardo “del cuore” degli spettatori | pag. 57

di Ilaria Angelone

La parola ai giurati | pag. 58

Numerosissime, nell’arco di trent’anni, sono state le personalità del mondo teatrale (critici, registi, attori, direttori di teatri) che hanno preso parte alle giurie del Premio alla Vocazione e del Premio Scritture di Scena. Ecco un “assaggio” dei loro ricordi e riflessioni.

a cura di Claudia Cannella

Marco Bernardi: 24 anni da giurato
alla ricerca dei nuovi talenti della scena | pag. 59

di Marco Bernardi

Premi e premiati: i nostri Albi d’Oro | pag. 60

In 30 edizioni di Premio Hystrio (fino al 1996 Premio Europa per il Teatro), sono centinaia gli artisti e i giovani aspiranti attori, drammaturghi e fotografi di scena, che hanno ricevuto i nostri riconoscimenti, e ci piace ricordarli tutti in queste pagine.

a cura di Claudia Cannella

Ritratti

Irina Brook: fare teatro
per alimentare la speranza | pag. 64

Condivisione tra pubblico e attore, amore, energia positiva, l’ambiente e i giovani in primo piano: è il teatro secondo Irina Brook, che dal 2022 sarà regista residente allo Stabile Veneto, dove il suo primo lavoro è un progetto sulla solitudine giovanile.

di Elena Scolari

Maniaci d’Amore: il comico e il surreale
raccontano i mali dell’esistenza | pag. 66

Luciana Maniaci e Francesco d’Amore, nei loro nomi il destino di un’atipica coppia di fatto di scrittori-attori-registi che ha saputo coniare un proprio riconoscibile linguaggio per raccontare famiglie disfunzionali e relazioni interpersonali mai pacificate.

di Laura Bevione

UnterWasser, immergersi
nel simbolo, nel mito e nell’utopia | pag. 68

È un collettivo composto di tre artiste, UnterWasser, unite da un immaginario comune e onirico, in cui si muovono pupazzi, ombre, figure animate leggere come sogni, ma capaci di parlare all’io più profondo degli spettatori di tutte le età.

di Mario Bianchi

 

Danza

Dal corpo pensante all’androide,
danzare secondo Wayne McGregor | pag. 70

Fresco della nomina a direttore della Biennale Danza, Wayne McGregor parla della sua visione senza confini della danza e ci racconta i suoi progetti per il festival lagunare: sostenere i giovani, commissionare nuovi lavori, aprire le porte ad artisti mai visti.

di Carmelo A. Zapparrata

Al Di Qua di ogni ˮabilitàˮ,
semplicemente artisti | pag. 72

Artisti dello spettacolo con abilità diverse si uniscono per la prima volta in un’associazione con l’obiettivo di abbattere le barriere, fisiche ma soprattutto mentali e culturali, tra abilismo e dis-abilismo.

di Lorenzo Conti

Alessandra Ferri, Beckett e Béjart
per celebrare 40 anni di carriera | pag. 73

di Carmelo A. Zapparrata

 

Lirica

Il Belcanto nella rete, gli ultimi voli
tra sperimentazione e repertorio | pag. 74

Dilaga la lirica in streaming, potenziata anche dall’avvio della piattaforma ministeriale ITsART: tra grande repertorio e ricerca di nuovi classici, i nomi di punta della regia internazionale si affrontano in una serie di duelli a distanza.
di Giuseppe Montemagno

critiche | pag. 76

Il rito potente del teatro
celebrato nell’Hamlet di Latella | pag. 76

di Diego Vincenti

Campania Teatro Festival, con fiducia
oltre i confini della città di Napoli | pag. 88

di Stefania Maraucci, Alessandro Toppi, Giusi Zippo

 

EXIT

Chiude il sipario, escono di scena
icone e miti del Novecento | pag. 90

Se ne vanno in un soffio, sul finire della primavera, Carla Fracci, Ismael Ivo, Milva, Giuliano Scabia, Enrico Vaime e Maria Grazia Gregori. Una generazione di personalità che, ciascuna nel suo ambito, hanno lasciato il segno e lasceranno, inevitabilmente, un vuoto.

di Carmelo A. Zapparrata, Giuseppe Montemagno, Giuseppe Liotta, Albarosa Camaldo e Claudia Cannella

 

Biblioteca

Le novità editoriali | pag. 94

a cura di Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo

 

Testi

 

Circeo, il massacro | pag. 98

di Elisa Casseri e Filippo Renda

La società teatrale

a cura di Roberto Rizzente

I festival nell’estate delle riaperture
tra conferme e slittamenti temporali | pag. 114

di Laura Bevione

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