2012 - 4
ottobre | dicembre

Lucido

Numero personaggi: 4
di Rafael Spregelburd

Personaggi

Teté, la madre Lucrezia, la figlia Luca, il figlio Dario, l’amico, il cameriere, il cognato di Tetè

Autopresentazione

Nel microcosmo familiare di Teté tra pietà, humor nero e disillusione Lucido è nato contemporaneamente ad altre due opere, Accasuso e Bloqueo, che ho scritto prendendo spunto dall’improvvisazione e dalle sperimentazioni di un gruppo di attori molto numeroso con il quale lavoravo all’epoca. Siccome stavo scrivendo tre pièce, e allo stesso tempo ne provavo un’altra (Buenos Aires) con la mia compagnia El Patrón Vázquez, mi capitava spesso di dover separare i materiali e conservare nei vari cassetti della mia confusa mente i frammenti che costituivano ognuno di questi quattro diversi universi. Questi cassetti però si rivelarono piuttosto interscambiabili, come quei completi dove si alterna la giacca con diversi tipi di pantaloni. Tutte e quattro le opere (scritte comunque con procedimenti diversi), sfociarono alla fine in un universo comune e conosciuto, quello del meticciato. L’ibrido ha caratterizzato quasi tutta la mia produzione recente, e così spiego le molteplici apparizioni di espressioni inaspettate, collisioni planetarie e altre delizie che opprimono lo spettatore ordinato e razionale. È stato fondamentale il contributo di due diversi gruppi di attori. Scrivevo la pièce nel 2006 per metterla in scena contemporaneamente a Buenos Aires e a Girona. Ogni compagnia (argentina e catalana) ha fornito così alla scrittura la sua impronta. Forse è proprio per questo motivo che Lucido distilla un regionalismo letterario così sorprendente. Anche se il tema principale sembra essere confinato alla famiglia e alle sue varie alterazioni, in realtà ciò che fa palpitare l’opera va un po’ più in là: l’impossibilità di accedere a una versione “reale” del reale, che è molto più interessante dell’apparente, terribile, intrigo familiare. Costruita come un gioco di due alternative inconciliabili (il sogno e la veglia), l’opera opta alla fine per una terza verità che ha poco a che fare con i due suggerimenti precedenti. Come in Accasuso e Bloqueo: la tesi e l’antitesi si prosciugano vicendevolmente affinché un terzo elemento occupi il proprio posto senza diritto. Dopo un viaggio nel mondo dell’assurdo, il crollo dell’illusione lascia allo scoperto l’ambito desolato nel quale Teté, la terribile Teté che abbiamo imparato ad amare così tanto, merita la più grande delle pietà. Un mistero enorme sostiene, come un pilastro invisibile, lo humor amaro di Lucido: ho voluto costruire un gioco di parole ricorrenti (luce, lucidità, lucido, Lucas e Lucrezia), un viaggio all’altro lato dello specchio, una discesa agli inferi dell’incosciente inespressivo. (traduzione di Valentina Grignoli-Cattaneo) Rafael Spregelburd

Scheda autore

È nato il 3 aprile del 1970 a Buenos Aires, dove si è formato con i maestri Ricardo Bartis, Mauricio Kartun e José Sanchis Sinisterra. La sua attività all’interno della scena teatrale di Buenos Aires è molteplice: è regista, autore, traduttore e attore di teatro e cinema. Il suo teatro è ibrido, meticcio e polemico; un’opera di richiamo internazionale che schiva qualsiasi moda o etichetta, un teatro di linguaggio e terre incognite, che gli ha valso numerosi premi, tra i quali: il Tirso de Molina (La estupidez), due volte il Premio Ubu in Italia (Bizarra e Lucido), il Casa de las Americas di Cuba (La paranoia), il Premio Nacional (La terquedad), il Premio Municipal (Cucha de almas). Ha una sua rubrica culturale per il quotidiano argentino Perfil, ed è collaboratore della rivista tedesca Humboldt. È stato autore per il Royal Court Theatre di Londra, il Deutsches Schauspielhaus di Amburgo, l’Akademie Schloss Solitude e il Theaterhaus di Stoccarda, la Schaubühne e il Hebbel-Theater di Berlino, il chauspielfrankfurt e il Nationaltheater di Mannheim, il Badisches Staatstheater di Karlsruhe, la Sala Beckett di Barcellona, il Théâtre de Chaillot e il Théâtre de Marigny di Parigi, il Napoli Teatro Festival, l’Angelo Mai di Roma. È autore di più di trenta opere teatrali tradotte in tutte le maggiori lingue europee; la sua opera teatrale è pubblicata in Argentina, Spagna, Messico, Germania, Repubblica Ceca, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Francia. È traduttore per l’America latina dell’opera di Harold Pinter. Ha tradotto anche Sarah Kane e Steven Berkoff, tra gli altri. (traduzione di Valentina Grignoli-Cattaneo)

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