Forza venite gente!
Strategie di audience development

Milano,  Piccolo  Teatro  Eurolab, venerdì 13 e sabato  14 aprile 2018

Fidelizzare e ampliare il pubblico, in un rapporto di qualità, questo l’obiettivo dell’audience development, tema centrale e strategico di ogni attività culturale e di spettacolo.
Ma come intendiamo i termini di “audience” (pubblico) e “development” (sviluppo, crescita)? Se è un concetto acquisito che ogni attività culturale sia diretta a pubblici (vari, molteplici ed eterogenei), meno scontato è il tema dello sviluppo, da non associare solo ed esclusivamente alla dimensione quantitativa. Il concetto cardine resta infatti la capacità delle organizzazioni culturali di mettere il pubblico al centro delle proprie attività, anche attraverso un coinvolgimento sempre più attivo (engagement) dei pubblici stessi. Non solo per le attività di marketing o comunicazione, dunque, ma dell’attività complessiva dell’ente culturale.
Da qui il ruolo più schiettamente politico dell’audience development, che chiama in causa il concetto di responsabilità sociale delle attività culturali, le quali dovrebbero avere un’utilità per la maggior parte possibile dei cittadini.
 
Il Seminario, della durata di 13 ore e organizzato con PAV, si propone di fornire i fondamenti teorici e l’analisi dei principali strumenti da utilizzare (mediazione, coinvolgimento e outreach) attraverso testimonianze e casi concreti applicati con successo.

Quando:  venerdì 13 e sabato  14 aprile 2018
Dove: Milano, Eurolab presso Piccolo Teatro Strehler
Cosa propone: 7 moduli di lezione suddivisi su venerdì e sabato.
Destinatari: chiunque sia interessato al tema affrontato, dal punto di vista professionale e formativo.

Orari dei moduli di lezione :

venerdì 13
ore 14:00-16:00 – Cristina Da Milano (Eccom). Audience development: fondamenti e strategie
ore 16:00-17:00 – Claudia Di Giacomo (Pav). Fabulamundi Playwriting Europe
ore 17:15-19:15 – Francesca Serrazanetti (Stratagemmi). Progetti di formazione del pubblico

sabato 14
ore 9:30-11.30 – Amedeo Romeo (Teatro della Tosse). Il progetto TASK: dove vanno gli under 25
ore 11:45-13:45 – Luca Ricci (Be spectActive). Il programma Europeo per coinvolgere il pubblico
pausa pranzo
ore 14:45-16:45 – Sara Ferrari (Casa dello spettatore di Roma). I progetti di formazione
ore 17:00-19:00 – Andrea Paolucci (Teatro dell’Argine). Il teatro è partecipazione

INFORMAZIONI GENERALI

Dove: Piccolo Teatro di Milano – Sala Eurolab
Largo Greppi 1, Milano
MM2 Lanza, uscita Piccolo Teatro

Costo: € 130; la quota è comprensiva di un abbonamento annuale alla rivista Hystrio (del valore di € 35).
Il costo comprende la frequenza alle tre giornate del corso e il materiale didattico fornito dai docenti, un abbonamento annuale alla rivista Hystrio.

Iscrizioni: entro il 6 aprile 2018 o al raggiungimento del numero massimo di 50 partecipanti

Modalità d’iscrizione:

– bonifico sul conto corrente:

Codice Iban IT66 Z076 0101 6000 0004 0692 204, intestato a: Hystrio – Associazione per la diffusione della cultura teatrale, via Olona 17, 20123 Milano.
Causale: seminario Hystrio aprile 2018

versamento tramite bollettino su c/c postale n. 40692204 intestato a: Hystrio -Associazione per la diffusione della cultura teatrale, via Olona 17, 20123 Milano.
Causale: seminario Hystrio aprile 2018

Disdetta e rinuncia: per disdire la propria iscrizione è necessario inviare una email all’indirizzo segreteria@hystrio.it entro 10 giorni dall’inizio del seminario. Per disdette avvenute dopo tale termine non verrà restituita la quota di iscrizione.

 

Per informazioni:
Hystrio – redazione e segreteria
via Olona 17, 20123 Milano
tel. 02.40073256
email: segreteria@hystrio.it

Argomenti del Seminario

 

Audience development: il pubblico al centro

Nel 2015 la Direzione Generale Cultura e Educazione della Commissione Europea ha commissionato ad un consorzio di organizzazioni (Fondazione Fitzcarraldo, ECCOM, Intercult e Culture Action Europe) che operano nel settore culturale uno studio sull’audience development a livello europeo (Study on audience development: how to place audiences at the centre of cultural organizations), che è stato pubblicato nel 2017 ed è scaricabile dal sito engageaudiences.eu.
I due termini di cui l’espressione è composta – audience e development – non vanno intesi in maniera letterale: il primo termine infatti comprende in sé quel concetto di eterogeneità e diversità dei pubblici (visitatori, spettatori, partecipanti) che è ormai patrimonio acquisito degli operatori e dei decisori politici in Europa; il secondo termine non può essere tradotto come “sviluppo” da una parte perché non si intende in questo caso parlare di sviluppo dei pubblici ma semmai di sviluppare la capacità delle organizzazioni culturali di mettere il pubblico al centro delle proprie attività, anche attraverso un coinvolgimento sempre più attivo (engagement) dei pubblici stessi.
Questo aspetto si collega al ruolo politico dell’audience development, che però a livello europeo questa percezione dell’AD come parte integrante della politica culturale di un’organizzazione, di un’istituzione o di un ente pubblico è avvertita a macchia di leopardo, considerato che in molti contesti nazionali esso viene ancora inteso come un aspetto relativo alle politiche comunicative o al marketing e non come una visione complessiva più ampia del ruolo delle istituzioni culturali pubbliche – o finanziate con soldi pubblici –  in Europa.
Il tema dell’AD è quindi relativo al concetto di responsabilità sociale nell’uso di risorse pubbliche che, in quanto tali, dovrebbero avere una utilità per la maggior parte possibile della società e non – come invece i dati sulla partecipazione culturale in Europa continuano a confermare – essere rilevanti per una parte ristretta e specifica dei cittadini europei.
L’AD va dunque inteso come un processo che, attraverso diverse strategie e strumenti e il coinvolgimento di tutta l’organizzazione a partire dai livelli apicali, dovrebbe spingere le organizzazioni culturali a concepire i pubblici come elemento centrale della loro stessa ragione d’essere, fatte salve ovviamente le necessità di tutela, conservazione, studio e produzione. L’elemento puramente quantitativo fa parte di questa visione di AD (si parla infatti di aumento dei visitatori/spettatori) ma è affiancato da elementi qualitativi, rappresentati dalle strategie di rafforzamento dei legami con i pubblici esistenti e di diversificazione di questi ultimi.

Un focus specifico, condotto insieme a Claudia Di Giacomo, racconterà il caso del Progetto Fabulamundi.

Cristina Da Milano è presidente di ECCOM Associazione, membro del board di CAE-Culture Action Europe e dal 2017 fa parte del cda di Teatro di Roma. Specializzata in ricerche nel settore della didattica e della comunicazione museale, con particolare riferimento al tema dell’apprendimento permanente e della cultura come strumento di integrazione sociale, ha pubblicato numerosi contributi specialistici, insegna regolarmente in corsi post-laurea e master universitari e segue progetti in ambito nazionale e internazionale. Con il Programma Europa Creativa ha seguito lo studio sull’audience development con lo scopo di individuare approcci e metodi di successo nelle attività dell’audience development e dotare gli operatori culturali di strumenti per promuovere l’audience (Study on Audience Development. How to place audiences at the heart of cultural organizations).

Claudia Di Giacomo è socia fondatrice di PAV assieme a Roberta Scaglione. Cura diversi progetti, delineando le strategie di impresa rispetto agli obiettivi di valorizzazione del teatro contemporaneo e della promozione del lavoro artistico. Numerosi i progetti realizzati a livello internazionale, tra cui Fabulamundi. Playwriting Europe, vincitore della Call di Creative Europe 2017-2020 come progetto di cooperazione su larga scala, e Face à Face, progetto bilaterale Italia – Francia. Dal 2015 Claudia Di Giacomo, insegna “Modelli gestionali di teatro” presso il DAMS dell’Università Roma Tre e presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” per il corso “Organizzazione e legislazione teatrale”.

 

Progetti con il pubblico: allenare lo sguardo under 18

In questi ultimi anni non sono mancati luoghi e spazi per affermare l’importanza di un lavoro trasversale di audience development, fin dai banchi di scuola. A partire dalla domanda di enti e istituzioni, cercando di individuare nuove linee di intervento e interrogandosi sul ruolo cruciale della critica teatrale come possibile mediatore di processi di educazione allo sguardo, l’Associazione Prospettive Teatrali ha lavorato e sta lavorando su progetti di formazione del pubblico, con una particolare attenzione agli studenti delle scuole superiori, fino a un pubblico generico. A partire dalla pratica per cercare di mettere a sistema strumenti, strategie, ruoli e risultati.

Francesca Serrazanetti ha un PhD in Architettura, è docente e svolge attività di ricerca al Politecnico di Milano sui temi del processo creativo nelle arti performative e nelle discipline del progetto, nonché sulla relazione tra teatro e spazio. Cura progetti editoriali ed espositivi per case editrici e istituzioni culturali (Moleskine, Electa, La Triennale di Milano, La Biennale di Venezia, FAI-Fondo Ambiente Italiano). Fondatrice e redattrice di “Stratagemmi”, rivista di studi teatrali, scrive regolarmente di teatro. Con l’Associazione Prospettive Teatrali coordina progetti di ricerca, di formazione ed educazione sulle arti performative, con particolare riferimento ai temi del coinvolgimento dei nuovi pubblici.

 

 

T.A.S.K. (Theatre Audience Specific Keys), dove vanno gli under 25

Il progetto T.A.S.K. (Theatre Audience Specific Keys), ideato e promosso dalla Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito di “OPEN 2017 – Nuovi pubblici per la cultura”, nasce dall’esigenza di ampliare la partecipazione culturale consapevole del pubblico di età compresa tra i 19 e i 25 anni, fascia di età in cui i giovani, concluso il ciclo scolastico, si allontanano dalla fruizione di spettacoli teatrali. T.A.S.K. si pone come obiettivo lo sviluppo di un approccio “pragmatico” e replicabile di Audience Development che proponga soluzioni innovative riguardanti il rapporto tra contenuto, comunicazione e marketing. La Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse costituirà un gruppo di lavoro (professionisti del settore teatrale, giovani tra i 19 e i 25 anni, docenti universitari) che, attraverso un percorso formativo gratuito, con esperti del settore della comunicazione e dell’Audience Development, si occupi di comprendere i fattori di attrazione del target di riferimento e sviluppi attorno ad esso specifiche strategie.

Del Progetto Task, parleremo insieme ai protagonisti, alcuni giovani del percorso formativo, sotto la guida dai responsabili del Teatro della Tosse. Amedeo Romeo, organizzatore teatrale, regista e traduttore. Diplomato all’ Accademia dei Filodrammatici e laureato in Scienze Economiche,  alterna  l’attività teatrale come regista, attore ed organizzatore  con quella di formatore manageriale, scrittore e traduttore per numerose case editrici, tra cui Rizzoli, Piemme, Feltrinelli, Mondadori. Dal gennaio del 2015 è direttore del Teatro della Tosse di Genova, dal quale è stato incaricato di programmare l’attività per il triennio 2015-2017 e il triennio 2018-2020. La collaborazione artistica con il Teatro della Tosse è iniziata nel 1999, prima come attore, poi, per sette anni come regista assistente per le regie di Tonino Conte, infine come autore e regista, insieme ad Emanuele Conte, degli spettacoli di teatro fuori dal teatro. Nel 2014 la prima collaborazione dietro le quinte, con la nomina a vice-direttore, l’incarico di occuparsi dell’organizzazione degli eventi legati alle celebrazioni dei quarant’anni del teatro e del coordinamento della comunicazione. Da oltre dieci anni porta la propria esperienza di palcoscenico in ambito aziendale, come formatore manageriale ed organizzatore di eventi. Amedeo Romeo sarà accompagnato da Irene Petrillo.

 

Be Spectactive, ovvero: audience engagement è meglio di audience development

Il progetto europeo Be SpectACTive! è finanziato dalla Unione Europea all’interno del programma Creative Europe 2014-2020 tra i progetti di cooperazione europea su larga scala (valore totale del progetto 3.500.000,00 euro). Al centro della sua azione ci sono una serie di azioni di active spectatorship che si configurano come forme di audience engagement. I partners sono Comune di Sansepolcro, LIFT Festival (Londra), York Theatre Royal (York), Teatro Nazionale Radu Stanca (Sibiu); Teatro Nazionale Divadlo Ponec – Tanec Festival (Praga), Domino / Perforacjie Festival (Zagabria), Bakelit (Budapest), Università di Barcellona, Università di Montpellier, Fondazione Fitzcarraldo (Torino), CNRS (Parigi).

Di pubblico e coinvolgimento parlaremo con Luca Ricci, regista, drammaturgo e curatore, direttore di Kilowatt Festival, fondatore della Compagnia CapoTrave, ha un’esperienza pluriennale negli ambiti della gestione manageriale, nella direzione artistica, nella gestione delle relazioni istituzionali, nei rapporti internazionali e nelle attività di reperimento finanziamenti. È ideatore e project leader del progetto Be SpectACTive! finanziato dalla Unione Europea nel programma Creative Europe 2014-2020, tra i progetti di cooperazione su larga scala.

 

Casa dello Spettatore: progettualità e pratiche

Andare a teatro è innanzitutto condividere un’esperienza di comunità e imparare a “vedere” è un processo in cui decisivo è il ruolo del mediatore tra pubblico e spettacolo. Su queste premesse si muove la ricerca della Casa dello Spettatore. Il racconto dei vari progetti attivati a livello nazionale diventa occasione per una riflessione sui modelli di lavoro sperimentati e consolidati negli anni, nelle loro differenti articolazioni e problematiche.

Sara Ferrari, diplomata all’Accademia di danza del Teatro Nuovo di Torino e laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, si occupa dal 2007 di formazione, organizzazione, promozione e progettazione in ambito teatrale. Ha collaborato con il Centro Teatro Educazione dell’Ente Teatrale Italiano; attualmente cura l’organizzazione e la distribuzione della compagnia teatrodelleapparizioni e per Casa dello Spettatore coordina progetti di educazione al teatro e formazione del pubblico.

 

Aumentare il pubblico e coinvolgerlo: il teatro e il suo territorio

Perché dobbiamo aumentare il nostro pubblico? Può sembrare una domanda banale ma la risposta non è così scontata. Per staccare più biglietti? Per rispettare dei parametri ministeriali? Per un appagamento narcisistico? O per spirito apostolico? Inseguendo una risposta che ci soddisfacesse noi di Teatro dell’Argine siamo finiti a curiosare dentro alcune biblioteche di quartiere londinesi, in un piccolo Museo d’Arte Moderna a pochi chilometri da Copenaghen, fra gli scaffali di una grande biblioteca pubblica Italiana e nella Casa della Musica di Oporto. In ognuno di questi luoghi abbiamo fatto scoperte sorprendenti, che hanno radicalmente mutato il nostro rapporto con le pratiche del nostro mestiere e che ci hanno permesso, invertendo causa ed effetto, di aumentare sensibilmente il numero delle persone coinvolte nelle attività della Compagnia.

Andrea   Paolucci, regista, classe 1969, bolognese. Nel 1994 insieme  a una ventina di  giovani artisti fonda la Compagnia del Teatro dell’Argine di cui è direttore artistico insieme a Nicola Bonazzi e Micaela Casalboni. Dal 2000 a oggi dirige l’ITC Teatro di San Lazzaro, sala da 220 posti alle porte di Bologna che, con 30.000 spettatori all’anno, più di 200 giornate di apertura, oltre 4.000 iscritti ai laboratori e una rete di partner istituzionali e privati che coinvolge sul piano progettuale circa 200 soggetti, è diventata un punto di riferimento in campo nazionale e internazionale non solo sul piano artistico ma anche nell’ideazione e realizzazione di progetti speciali legati ai temi interculturali, sociali, educativi e didattici.

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