Numero 2 di aprile-giugno 2025

La sezione Vetrina si apre con un articolo dedicato al Premio Hystrio Scritture di Scena, che dal 2011 sostiene autori e autrici under 35, con una riflessione bilancio dei partner di progetto: PAV, Romaeuropa con Situazione Drammatica e In Scena! Italian Theatre Festival New York (di Valentina De Simone, Maura Teofili e Tindaro Granata, Laura Caparrotti). A seguire, due articoli dedicati ad Anagoor in arrivo in Italia con il nuovo spettacolo sul tema della violenza colonialista e al tema del podcast, nuova frontiera per il teatro (di Roberto Canziani e Arianna Lomolino).

Le corrispondenze dal mondo ci portano, su questo numero, a Londra, con le promesse della primavera teatrale, a Vienna, dove i palcoscenici ospitano riletture inedite e raffinati monologhi, a Cluj, in Romania, dove il festival esplora il tema della solidarietà all’interno della comunità che lo ospita, e a Parigi, per scoprire il nuovo lavoro del Théâtre du Soleil (di Monica Capuani, Irina Wolf e Laura Caretti).

Per la sezione dedicata agli Anniversari su questo numero ricordiamo: i 100 anni dalla nascita di Romolo Valli, Luca Ronconi e il suo magistero controvoglia, i primi quarant’anni di attività di Koreja a Lecce e infine un ventennio di poetica coreografica di gruppo nanou (di Pierfrancesco Giannangeli, Roberto Canziani, Alessandro Toppi e Nicola Arrigoni).

I Ritratti d’artista inquadrano, su questo numero, Riccardo Favaro e Matteo Spiazzi, un giovane autore e un regista “espatriato” autore di progetti “di confine” (di Matteo Brighenti e Roberto Canziani).

Il testo pubblicato è Nell’occhio del labirinto di Chicco Dossi, sul “caso Tortora” e sulla mala giustizia.

Completano il numero le rubriche dedicate alla lirica, alla danza, alle recensioni degli spettacoli della seconda parte della stagione, agli spettacoli stranieri visti in Italia, alle novità editoriali e alle notizie dalla società teatrale.

La copertina e l’immagine di apertura del dossier sono state disegnate appositamente per Hystrio da Mario Damiano.

DOSSIER

Teatro e censura

Presente nella storia del teatro per motivi politici, morali o religiosi, la censura continua a essere praticata nel mondo contemporaneo, dai Paesi dell’America Latina, dell’Africa e dell’Europa dell’Est alle dittature dichiarate, come la Russia, la Cina, l’Iran o la Turchia. Fino all’Europa occidentale e agli Stati Uniti, dove si registra una vera e propria emergenza democratica, che impone vincoli legislativi e priva il teatro dei necessari mezzi di sussistenza, costringendolo all’autocensura

(a cura di Roberto Rizzente con interventi di Milo Rau, Giuseppe Liotta, Laura Bevione, Rita Di Leo, Giusi Zippo, Andrea Bisicchia, Elena Scolari, Federico Bellini, Tomasz Kireńczuk, Ira Rubini, Philip Fisher, Luca Fusi, Monica Ruocco, Zeynep Uğur, Yassaman Khajehi, Ashkan Khatibi, Alessandra Giuntini, Sergio Basso, Laura Caparrotti, Francesca Capelli, César Brie, Renzo Francabandera, Mario Bianchi, Carmelo A. Zapparrata, Giuseppe Montemagno e Maurizio Porro)

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