2015 - 2
aprile |giugno

SUPERNOVA (Ritratto di famiglia)

Numero personaggi: 6
di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri

Personaggi:

Elena, la madre
Adele, sorella 27 anni
Antonia, sorella gemella 26 anni
Aida, sorella gemella 26 anni
Angelica, sorella 25 anni
Anita, sorella 24 anni

AUTOPRESENTAZIONE

Ritratto di famiglia al femminile: quando la natura uccide le sue figlie

«Siamo in un maledetto buco nero. Un buco nero dove entra tutto e il fatto è che nessuno lo sa cosa accade di preciso dentro questo buco. Se oltrepassi il limite non puoi tornare più indietro. Il fatto è che questo buco era una stella prima. Una supernova lunga e larga a più non posso». (Anita, Supernova).

Una madre, cinque figlie, una montagna di fronte alle loro vite. Una montagna rosa, una montagna dalle cosce di donna. Le gemelle eterozigote, Antonia e Aida, e le sorelle Adele, Angelica e Anita si preparano come ogni anno a celebrare la Festa di Primavera: provano a scattare foto, a farsi belle, a ritornare a essere felici, ma qualcosa irreparabilmente è cambiato. La luce si è spenta, si è fatto più scuro. Un padre è sparito nel cuore della montagna e una madre ha smesso di essere madre, ha impugnato un fucile per difendersi e si è fatta muta. Il cortocircuito è avvenuto, un albero si è rovesciato e la supernova brillante e potente che colorava le vite delle giovani donne è divenuta un buco nero.

E, mentre la montagna si tinge di rosa shocking, tutto è pronto, le ragazze si preparano alle danze. Manca un’ora o poco più all’inizio della serata che da tanto attendono. Un’ora delle loro vite. Supernova è un ritratto di famiglia che si ripete anno dopo anno. E, anno dopo anno, qualcuno verrà a mancare rispetto al precedente: vite dal volto cancellato, presenze che si agitano, asfissiate da un clima tropicale in mezzo alle montagne, fantasmi che, uno a uno, spariranno senza lasciare più traccia. Supernova è l’esplodere di una stella, è la luce dentro gli occhi, è la potenza del cielo, è la crudeltà della natura.

Il testo nasce dalla costola dell’ultimo nostro lavoro. È tutta colpa delle madri, e fa parte della Tetralogia del sangueamaro, che indaga sulla potenza dei legami familiari e sulla degenerazione e crudeltà della natura, insieme al testo I ragazzi del cavalcavia (ispirato ai fatti di cronaca del 1996, quando un gruppo di fratelli lanciò un masso da un cavalcavia uccidendo una giovane donna) e al lavoro in fase di scrittura La tua Vodka sa di Gin.

Erika Z. Galli e Martina Ruggeri

Illustrazione di Mariagiulia Colace.
Illustrazione di Mariagiulia Colace.

Testi_Erika Z Galli e Martina Ruggeri_Hystrio_22015

Erika Z. Galli (nata nel 1983) e Martina Ruggeri (nata nel 1986) si incontrano artisticamente nel 2005 dando vita al progetto Industria Indipendente, collettivo artistico e di ricerca, principalmente dedito alle arti performative, teatrali e visive. Dal 2005 a oggi il gruppo realizza varie personali e collettive, in particolare nello scenario indipendente romano esponendo, tra gli altri, per Enzimi (O.S.I. Occupare spazi interni), Despatch (Kollatino Underground) e per la rassegna d’arte visiva Live Perfomance meeting. Nel 2007 Erika Z. Galli e Martina Ruggeri cominciano la loro ricerca drammaturgica con la traduzione di alcuni testi di Eschilo ed Euripide, che le conduce alla completa riscrittura di Orestea. È del 2008-2009 la produzione di 8.10.88, grazie al quale, nel 2010, vincono il Premio Speciale Celeste Brancato come autrici e registe dei propri lavori, per la ricerca e la sperimentazione in ambito teatrale e, nello stesso anno, presentano lo spettacolo presso il Teatro Ambra alla Garbatella di Roma. Nel 2009 partecipano, con la performance When the sky goes out, alla mostra Nuda Proprietà, nell’ambito dell’Europride 2011. Dal 2011 al 2013, con Crepacuore, monologo interpretato da Diletta Acquaviva, vincono i concorsi nazionali Teatri Riflessi (Catania), Martelive (Roma), La Corte della Formica (Napoli) e By Pass (Vicenza). Nel 2012 debuttano nella rassegna Orfani per desiderio, al Teatro Garibaldi di Palermo, con uno studio su Edipo dal titolo E. È del 2014 È tutta colpa delle madri, presso il Teatro Valle Occupato di Roma, con cui iniziano un percorso di ricerca sulla drammaturgia scenica. Attualmente sono impegnate teatralmente con il lavoro di messinscena del testo Supernova in quello tutto al maschile de I ragazzi del cavalcavia, e nello studio sull’Iliade dal titolo Ho tanti affanni in petto. Sono entrate da gennaio 2014 a far parte del collettivo di registe “Le ragazze del porno”, per il quale stanno scrivendo il cortometraggio dal titolo Più di ogni altra cosa al mondo vorrei. Con il testo Supernova hanno vinto il Premio Hystrio-Scritture di Scena nel 2014 e sono state selezionate per Face à Face – Parole d’Italia per scene di Francia, progetto dedicato alla drammaturgia italiana contemporanea in Francia, che vedrà, da aprile ad agosto 2015, la mise en scène dei testi selezionati.

Premio Hystrio Scritture di Scena, la motivazione

La giuria del Premio Hystrio-Scritture di Scena – formata da Fausto Paravidino (presidente), Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Renato Gabrielli, Roberto Rizzente e Diego Vincenti – dopo lunga e meditata analisi dei 79 copioni in concorso, ha deciso, all’interno di una rosa di cinque finalisti (Aritmia di Carlotta Corradi, Hugo-Burla veronese di Margherita Monga, Natura morta con attori di Fabrizio Sinisi, Supernova di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri e La vergogna di Orestia di Tiziana Tomasulo), di assegnare il Premio Hystrio-Scritture di Scena 2014 a: Supernova di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, per l’attitudine delle autrici a prendersi più rischi in un dispositivo drammaturgico dominato da un realismo magico virato in grottesco. La scrittura frammentata, il procedere per quadri fortemente simbolici a ritrarre una famiglia tutta femminile, con padre assente o forse morto, rende con forza il lato “nero” di dinamiche familiari irrisolte, liberando un’energia eversiva che fa pensare a modelli “alti” (García Lorca, Garcìa Màrquez, Emma Dante) trattati però con sana irriverenza.

 

Premio Hystrio Scritture di Scena 2014, la premiazione (foto: Marina Siciliano).
Premio Hystrio Scritture di Scena 2014, la premiazione (foto: Marina Siciliano).
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