2016 - 1
gennaio | marzo

FARFALLE

Numero personaggi: 2
di Emanuele Aldrovandi

AUTOPRESENTAZIONE
Un gioco fra sorelle: quando l’esperienza
ci insegna cose opposte

È difficile raccontare di cosa parla un testo, e forse è ancora più difficile sapere quali siano state le esigenze che ti hanno portato a scriverlo. Per Farfalle ne posso ipotizzare almeno tre. La prima, iniziale, era la volontà di mettermi alla prova cimentandomi con la scrittura di personaggi femminili complessi. I testi che avevo scritto fino a quel momento avevano sempre un protagonista maschile, o al massimo una coppia di protagonisti uomo-donna, perciò la sfida che avevo in testa da un po’ era quella di provare a raccontare in modo profondo e credibile “la storia di due possibili donne”.

Così nel 2013, partendo come riferimento da alcune novelle di Pirandello, ho iniziato a scrivere di queste due sorelle, una bionda e una mora, e del gioco che le ha unite fin da quando, piccolissime, sono state abbandonate sia dalla madre (che si è suicidata), sia dal padre (che è fuggito all’estero con un’altra donna). Ne è uscito il racconto della crescita personale di due donne che, attraverso errori, scelte inaspettate e avvenimenti imprevisti, acquisiscono una sempre maggiore consapevolezza di sé e finiscono per diventare molto diverse dalle ragazzine che erano. Il loro percorso è opposto, quasi complementare, e il cambiamento che vivono le porta prima ad allontanarsi e poi perfino a scontrarsi. E qui, a posteriori, mi rendo conto che è subentrata la seconda esigenza, cioè quella di riflettere sul valore dell’esperienza. Il mondo è pieno di persone che dispensano consigli in base al loro vissuto personale, e tutta la nostra cultura è fondata sull’idea che la conoscenza – scientifica, culturale, esperienziale e perfino emotiva – si possa diffondere o tramandare. Ma le esperienze che facciamo ci insegnano davvero qualcosa sulla vita, su noi stessi o sugli altri? E fino a che punto, quando cerchiamo di trasmettere alle persone che amiamo quello che pensiamo di aver imparato, facciamo loro del bene?

La terza esigenza era scenica: volevo costruire una dinamica che fosse “interna” alla vicenda, ma allo stesso tempo avesse il potere di “creare” le situazioni e i personaggi. Per questo le altre figure della storia, dal padre inaffidabile al medico opportunista, sono sempre in bilico fra l’avere una vita propria e l’essere proiezioni generate dal vortice del gioco in cui le due sorelle sono immerse. Emanuele Aldrovandi

Maria Pilar Perez Aspa e Matilde Facheris (foto: Marina Siciliano).
Maria Pilar Perez Aspa e Matilde Facheris (foto: Marina Siciliano).
foto: Marina Siciliano
foto: Marina Siciliano

MOTIVAZIONE

Premio Hystrio-Scritture di Scena 2015:
la motivazione di Farfalle

La giuria del Premio Hystrio-Scritture di Scena – formata da Valerio Binasco (presidente), Laura Bevione, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Sara Chiappori, Renato Gabrielli, Roberto Rizzente, Massimiliano Speziani e Diego Vincenti – dopo lunga e meditata analisi dei 96 copioni in concorso, ha deciso, all’interno di una rosa di sei finalisti (Dieci milligrammi di Maria Teresa Berardelli, E allora cadi di Francesco Marioni, Farfalle di Emanuele Aldrovandi, Fossili di Mattia Conti, Gli ultimi giorni di Valentina Gamna e La zona Cesarini di Filippo Pozzoli), di assegnare il Premio Hystrio-Scritture di Scena 2015 a:
Farfalle di Emanuele Aldrovandi per la tessitura drammaturgica di un testo capace di mantenere alta l’attenzione, ma anche di emozionare con barlumi di poesia. Per la bellezza di due personaggi femminili credibili, a tuttotondo, sapientemente tratteggiati con gusto contemporaneo. Ma anche per un realismo un po’ magico che lo trasforma in una curiosa favola nera dove i giochi sono crudeli e la bontà ambigua.

Emanuele Aldrovandi (2)Emanuele Aldrovandi

È nato a Reggio Emilia nel 1985. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia si è formato come autore alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Ha scritto vari testi e adattamenti, ricevendo alcuni dei più importanti riconoscimenti per la nuova drammaturgia, fra cui il Premio Hystrio Scritture di Scena 2015 con Farfalle, il Premio Riccione “Tondelli” 2013 con Homicide House, il Premio Fersen 2013 con Il generale e il Premio Pirandello 2012 con Felicità. Lavora da anni con il Centro Teatrale MaMiMò e collabora con altri artisti e compagnie. Nel 2015 è stato selezionato per partecipare al “Festival de dramaturgia sobre la crisi PIIGS” di Barcellona, dove è stata effettuata una mise en espace del suo testo Scusate se non siamo morti in mare (tradotto in catalano col titolo Balenes), ed è stato scelto fra gli autori italiani per il progetto “Fabulamundi Europe”. Ha da poco vinto il Premio “Mario Giusti” del Teatro Stabile di Catania con Felicità, che verrà prodotto nella stagione 2016/2017, ed è stato selezionato dal bando “Racconti di guerra e di pace” del Teatro Stabile del Veneto con Il generale. Nel 2016 il suo nuovo testo Allarmi! verrà messo in scena dalla compagnia ErosAntEros e prodotto da Ert – Emilia Romagna Teatro. Da tempo affianca all’attività di autore quella di insegnante di scrittura teatrale, tenendo un corso annuale a Reggio Emilia e vari laboratori in tutta Italia.

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