2016 - 4
ottobre | dicembre

CRACK MACHINE

Il denaro non esiste

Numero personaggi: 4
di Paolo Mazzarelli e Lino Musella

Autopresentazione

Se la finanza è un sistema perverso
ci vuole solo un crack

 

Un gioco teatrale, basato su quattro personaggi, due per ciascun attore in scena. La vicenda che li tiene insieme prende spunto da quella, vera, di Jerome Kerviel, ex trader della più importante banca francese, la Societé Generale, l’uomo accusato dai vertici della sua banca di essere l’unico responsabile del più grande buco della storia della finanza mondiale, un buco da 4,9 miliardi di euro. Il personaggio a lui ispirato (Jerome Kerviel diventa per noi Geremia Cervello) si ritrova così chiuso in carcere, e si scopre all’improvviso minacciato e preso di mira dal suo stesso mondo: il mondo delle grandi banche, cuore pulsante e malato dei grandi potentati politico-finanziari. In carcere Cervello incontra Eros, un giovane detenuto, e poi Italo Capone, guardia carceraria, e Alberto La Parola, un importante avvocato. Questi quattro personaggi ci offrono, insieme, il loro sguardo sul presente, sulla faccia nera di un potere micidiale e invisibile, sul senso e sul non senso del denaro, e danno vita, insieme, a una storia, un meccanismo a orologeria, una Crack Machine, una macchina del crack produttrice di un liberatorio crollo finale.
Dei quattro personaggi, due rappresentano il cuore della vicenda e l’incontro fra loro è il nodo che tiene insieme le vele dello spettacolo, permettendogli di navigare: Eros e Cervello. Eros è un giovane detenuto dell’area napoletana, dentro presumibilmente per reati legati al sistema della camorra. Cervello è un trader di una grande banca, ed è dentro per reati finanziari. Due mondi che più lontani non si può. Due mondi che invece iniziano a comunicare, a conoscersi, e che infine – insieme – fanno “qualcosa”.
Abbiamo scritto Crack Machine nel 2011, quando ancora si parlava poco – a teatro – di finanza e di banche, e ancora il modello Gomorra non aveva reso universale e iconica la figura del giovane delinquente dal cranio rasato che parla un dialetto napoletano quasi incomprensibile. Eppure, dopo aver affrontato con Figlidiunbruttodio l’orrore di certa idiozia televisiva che stava permeando l’aria del nostro Paese, abbiamo sentito il bisogno di portare avanti una riflessione sui temi della criminalità e del sistema carcerario, della finanza e del denaro virtuale, dell’amicizia e della libertà. Questa riflessione è stata strutturata in un meccanismo teatrale ed è diventata il nostro terzo spettacolo.
Paolo Mazzarelli e Lino Musella

"Crack Machine" di MusellaMazzarelli.
“Crack Machine” di MusellaMazzarelli.

"Creck Machine" di MusellaMazzarelli.

Premio Hystrio alla Drammaturgia 2016
alla Compagnia MusellaMazzarelli : la Motivazione

Questa volta si parla di drammaturgia. Per un attimo lasciando da parte gli attori, Lino Musella e Paolo Mazzarelli, ormai fra i più amati e quotati. Eppure quel successo, in crescita costante dal 2009, si fonda su un meticoloso lavoro di scrittura a quattro mani, che nasce da idee, canovacci, spunti condivisi. Per poi strutturarsi attraverso il lavoro scenico, creando architetture sempre più complesse e ramificate. Sempre più in grado di leggere il tempo presente, come dimostrano le ultime due produzioni con Marche Teatro:

Paolo Mazzarelli e Lino Musella (foto: Marina Siciliano).
Paolo Mazzarelli e Lino Musella (foto: Marina Siciliano).

La Società e il recentissimo Strategie fatali, quasi virtuosistico nel mettere alla prova sette interpreti su sedici ruoli differenti, incrociando gli interrogativi dell’uomo con quelli del contemporaneo. E pensare che tutto era iniziato proprio nel 2009 con un lavoro dalla struttura duale come Due cani, seguito dai fortunatissimi Figlidiunbruttodio e Crack Machine. Poi la svolta. La necessità di aprirsi all’esterno. Mantenendo come trat to distintivo una chiara leggibilità in bilico fra comico e tragico, fra il racconto fedele della realtà e la sua esasperazione, fra umiltà e spregiudicatezza, tradizione e azzardo, pragmatismo e poesia. Una sorprendente pluralità di registri che ci ha spinto a scegliere la Compagnia MusellaMazzarelli come Premio Hystrio alla Drammaturgia 2016.

Paolo Musella e Lino Mazzarelli (foto: Laila Pozzo).
Paolo Musella e Lino Mazzarelli (foto: Laila Pozzo).

Paolo Mazzarelli e Lino Musella si sono conosciuti nel 2000, per caso, condividendo una stanza in una di quelle case per studenti che entrambi – di passaggio dalla Scuola Paolo Grassi – frequentavano. La casa si trovava a Milano, zona Corvetto, in Via Venosa. Il loro incontro è quindi avvenuto in Via Venosa, e Via Venosa, forse, un giorno, sarà anche il titolo di un loro spettacolo. Appena conosciuti, hanno scelto di lavorare insieme in varie forme, sul palco e fuori, ma sempre in teatro, e in teatro hanno scoperto una sintonia e un legame che poi si sono estesi anche alla vita. Dopo anni di collaborazioni di vario genere, nel 2009 hanno deciso di provare a realizzare uno spettacolo scritto, messo in scena e interpretato insieme. Era Due cani, primo passo di un cammino comune. Attraverso Due cani Musella e Mazzarelli scoprono che sì, qualcosa di buono era possibile fra loro, in potenza, ma ancora non sapevano bene cosa. Figlidiunbruttodio li fa conoscere nei teatri italiani, ma soprattutto permette loro di conoscersi l’uno con l’altro, in scena, giorno dopo giorno. Crack Machine è il terzo lavoro (su tre) costruito sul meccanismo due attori/quattro personaggi. Ma per la prima volta i quattro personaggi appartengono tutti a un’unica vicenda. Passo dopo passo, Musella e Mazzarelli vanno verso la scrittura pura. La società è nato principalmente dal desiderio di scrivere per altri, di non essere più soli sul palco. Nel frattempo è subentrata la struttura di Marche Teatro a sostenere e produrre il loro lavoro. Strategie fatali è il loro progetto più recente e anche più coraggioso, complesso e difficile. Tre storie intrecciate, una ventina di personaggi per sette attori.

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