Sommario: Numero 3 di luglio-settembre 1988

Numero 3 di luglio-settembre 1988

Editoriale

Nell’attesa della legge | pag. 2

Inchiesta

In attesa della legge Carraro, la parola ai protagonisti

Si apre il dibattito sui mali del teatro | pag. 3

Al grido di allarme di Strehler (« Salviamo il teatro dai mercanti!») hanno fatto eco Gassman, Chiesa, Ronconi, Proietti, Parenti e tanti altri, ma con sfumature e conclusioni diverse – Hystrio amplia la discussione: sotto accusa l’eccesso di produzione, le sovvenzioni indiscriminate, i «falsi maestri» e la televisione – C’è chi però, come Scaparro, crede alla coesistenza fra scena e Tv – Il teatro pubblico in difficoltà, ma i più vogliono rilanciarlo – Il nodo della sperimentazione: come tutelare la ricerca? – Tre demiurghi o uno studio collettivo della situazione? – L’enigma del pubblico, in calo di qualità – Scadente la formazione professionale.

Dossier

Leo De Berardinis sulla polemica delle sovvenzioni

Sperimentazione, o morte | pag. 8

Dev’essere aiutato soltanto il teatro che abbia una funzione pubblica, e questa funzione pubblica è fare cultura – Oggi, invece, si pensa all’accaparramento del mercato, e al macabro balletto dei «Biglietti d’oro» – Chi fa del nuovo è la vittima di un doppio sistema di censura.

Interventi

Le questioni della scena in Italia e Francia

Modeste proposte per restaurare il teatro | pag. 10

Tre punti per fare chiarezza: autonomia dai poteri pubblici, responsabilità diretta dei professionisti dello spettacolo e controllo della sponsorizzazione – Il fondo di sostegno per il settore privato e il Consiglio del teatro: due strumenti possibili – Ripensare all’impegno progettuale che era vivo negli anni Cinquanta – Contro l’effimero, sono importanti i programmi pluriennali.

Iniziative

Iniziativa della Regione Lombardia per il prossimo autunno

Buongoverno del teatro. Un convegno a Milano | pag. 11

L’incontro è promosso dall’assessorato alla Cultura e Informazione anche per conto delle altre Regioni – Due i temi: specifico teatrale nella società dei mass-media e rapporti fra il governo e l’ente regionale – Presenti anche relatori stranieri – Dichiarazioni dell’assessore prof. Cavalli.

Intervista

Marina Malfatti: inquietudini e successi

“Qualcuno gioca coi dadi truccati” | pag. 12

«Ho perso tempo a cercare di essere come gli altri, artificiale, sexy, brillante – Poi ho capito che dovevo accettarmi com’ero, nella mia singolarità – Oggi so che assumere un personaggio significa affacciarsi sul baratro dell’inconscio, a rischio di perdersi: ma è proprio questo che mi affascina – La Marina oscura, notturna, quella rivelatasi con “Malombra”, non è tutto: sono una donna che ha voglia di muoversi, di fare dei progetti – A Cobelli sono grata di avermi consentito, nella “Fiaccola”, di manifestare senza complessi ciò che mi tenevo dentro – Nella “Cintura” sono stata il personaggio ma anche l’attrice Malfatti vista da Moravia – Alla legge sul teatro chiedo di muovere guerra agli sprechi».

Sembiante

Almansi legge «Betrayal», prototipo di un teatro dell’ambiguità

I tradimenti di Pinter astronauta dell’ombra | pag. 16

Come Dante, il commediografo inglese non ha fiducia nei futurologhi – Ma rifiuta anche la lezione della storia, e ritiene che la psicanalisi abbia la pretesa morbosa e arrogante di voler spiegare l’arte a tutti i costi – Che cosa c’è dietro la confusione del linguaggio delle persone per bene con cui lo scrittore costruisce la sua «drammaturgia della solitudine».

Laboratorio

Il futuro della sperimentazione, la parola a un protagonista

Tiezzi: ecco dove vanno i «magazzini» | pag. 18

Parlo al singolare: non ci appoggiamo su cartelli ideologici ma sulla ricerca individuale – Da «Ebdomero» alla trilogia «Perdita di memoria», fino a «Hamletmaschine», la scrittura scenica è sempre stata, per noi, analoga al linguaggio delle arti figurative – Dire «Teatro d’Arte» significa definire, oggi, un modo produttivo equivalente alla regia critica che rigenerò la scena negli anni Cinquanta – Vorrei fondare un Istituto per l’arte e il pensiero teatrali e per lo sviluppo armonico dell’attore – Ammiro Ronconi, mi interessa il lavoro di De Berardinis, approvo Testori.

Polemica

Antagonisti o complici, oggi l’attore e il critico debbono fare i conti col messaggio pubblicitario

L’Omerica Querelle fra Giovampietro e Raboni | pag. 22

Giovampietro – «Mi ha offeso l’infedeltà del resoconto di Raboni, che ha perfino ignorato gli applausi al mio “Processo a Leopardi” – Come qualificare un uomo che mi accusa di corrompere la gioventù? – Anche i giornali hanno colpa: non danno spazio alla critica» Raboni – «Suppongo che non gli sia piaciuto che non abbia ammirato incondizionatamente il suo lavoro – Il rischio non è la caccia al critico, ma il tentativo di oggettivare le ragioni del successo e di prefabbricarlo – La valutazione critica è un giudizio inevitabilmente soggettivo».

Laboratorio

«Montag Aus licht»: una cosmogonia per il duemila

Stockhausen: il teatro per me diventa musica | pag. 26

In questa intervista a Hystrio il compositore spiega come e perché, con la sua ultima opera alla Scala, ha inteso trasformare la scrittura del pentagramma in linguaggio del corpo e della scena – Da vetrina per accontentare il pubblico, il palcoscenico deve ridiventare un tempio per il rito dell’arte – «I giovani della settimana»: un progetto monumentale per aiutare gli uomini a cercare nuove armonie nei rapporti con l’universo.

Maestri

«Qui non ci torno più»: testamento d’artista

L’ultima sponda di Kantor-Ulisse | pag. 29

Cimitero di ricordi, apoteosi dell’autocitazione, erranza che non è errore ma approdo a un’altra ragione: il nuovo spettacolo del fondatore del Cricot è tutto tranne che un testo politico, come taluno ha detto.

Figure

Un lutto per il teatro: ma la scena ne perpetua la memoria

Due grandi interpreti e un personaggio, l’ignota | pag. 30

Marta Abba ci ha lasciati, a 88 anni, mentre questo numero di Hystrio era in chiusura – Avevamo chiesto a Battistini di evocare la grande interprete pirandelliana attraverso la figura che, dell’Ignota, da Andrea Jonasson in «Come tu mi vuoi», curato da Strehler – L’articolo, e il ricordo dell’attrice scomparsa tracciato da Costanza Andreucci, assumono il senso di testimonianze che ci restituiscono, viva, l’ispiratrice di Pirandello.

Storia di un ritratto di più di vent’anni fa

Marta, regina dai capelli rossi | pag. 33

Exit

L’addio del teatro italiano a Paolo Stoppa

Se n’è andato come Willy Loman | pag. 34

L’ultima sua immagine si sovrappone, tristemente, a quella del «Commesso viaggiatore», che segnò il suo maggior trionfo – Mezzo secolo di storia della scena si rispecchia nella sua singolare carriera, che dalla comicità giovanile era approdata alla composta tragicità dell’età matura – Un cuore di gentiluomo sotto una scorza ruvida e, negli ultimi tempi, il dolore per un sistema teatrale di cui non sopportava più la volgarità.

Figure

Giorgio Albertazzi oltre l’autobiografia

“Il teatro oggi è mortale e io ne sono un sintomo” | pag. 37

«Smetto non di fare il teatro ma di recitare, perché mi annoia – Soltanto l’opera lirica mi interessa ancora – Perché non abolire le sovvenzioni per un certo periodo? Ne potrebbe venire un bene – Peter Brook ha avuto il coraggio di puntare su una drammaturgia stimolante, di valori etnici – Attori? Ne conto trentacinque, non di più. Registi? I bravi potrebbero fare carriera con le mie ideuzze. Autori nuovi? Diciamo la verità: non li vuole nessuno. I critici? Sono anticonformisti, ma solo per fare carriera.  

Come sta invecchiando Albertazzi?

  | pag. 38

Due o tre cose, sottovoce, dell’attore mentre viene ritratto

Detesto il possesso delle cose

| pag. 39

Humour

Foyer | pag. 41

Incontri

Una commedia di Miklòs Hubay per il cinquantenario della morte del fondatore della psicanalisi

E Freud psicanalizzò l’imperatore Cecco Beppe | pag. 42

Come sarebbero state le sorti dell’Europa se Francesco Giuseppe si fosse sdraiato sul lettino del medico viennese prima della guerra ’14-’18 ? – È questo il tema che lo scrittore ungherese ha trattato in una pièce di imminente pubblicazione in Italia – Vitez ne sarà il regista in Francia.

La società teatrale

Grandezza e miseria della nostra presenza all’estero

Cigola la carretta dell’export del teatro | pag. 45

Dai tempi degli Andreini e del Fiorillo la nostra fortuna teatrale in altri paesi è stata affidata al grande attore – Oggi, però, è importante puntare soprattutto sulla qualità dei testi, che debbono essere di autori italiani – Troppi spettacoli di scarso valore nelle rassegne del ministero degli Esteri – Come sono stati spesi i dodici miliardi dell’87? – Necessità di un’organizzazione centrale per «vendere» meglio la nostra drammaturgia.

Il pittore e la scena

Registi e scenografi insieme in un convegno a Thiene

Progetto di regia e creatività scenica | pag. 48

È avvertita l’esigenza di ridefinire il rapporto fra regia e scenografia in un clima di simbiosi creativa – Come collocare il testo nello spazio, nella luce e nel movimento: una serie di problemi sempre aperti che coinvolgono anche tutte le arti figurative – Fra i numerosi interventi queli di Balò, Cinnaghi, Cobelli, De Bosio, Luzzati, Mannini e Messina.

Università

Bologna capitale del teatro universitario

Scena e cattedra una nuova internazionale | pag. 50

Un convegno con relatori da tutto il mondo, una decina di spettacoli, un laboratorio del Living: la rassegna promossa per il IX centenario dell’ateneo a cura del Teatro Testoni ha mostrato che l’università resta una grande incubatrice teatrale – Segni di ripresa diffusi, alta professionalità all’Est, impegno politico nei college americani, aumento delle cattedre  di arte drammatica – Gli interventi di Rossi di Montelera per il ministero, di De Bosio, Squarzina, Meldolesi, Ruffini  – Peter Stein all’Ateneo di Roma – Nel documento finale l’impegno di un nuovo incontro.

Paese per paese, le delegazioni del festival di Bologna

Scene universitarie, ecco gli identikit | pag. 52

Parigi: anche i grandi dello spettacolo negli atenei – Mosca: gli Istituti di Arte Teatrale – Budapest: lauree per attori – Zagabria: querelle di generazioni – Anversa: studi sui comportamenti del pubblico – Erlangen: un modello tedesco da ritrovare – L’Avana: amatorialità e autori contemporanei – Buenos Aires: la danza nell’università – Lisbona: dalla cattedra al palcoscenico – Harvard: porta sempre aperta alle celebrità.

Peter Stein sul suo progetto “Tito Andronico”

Così lavorerò all’Ateneo | pag. 56

Vetrina degli spettacoli del Festival universitario

Vince l’attore dell’est | pag. 58

Gli allievi del Lunaciarsky di Mosca e quelli di Budapest si sono imposti per la loro professionalità – I ragazzi dell’Emerson College di Boston hanno trasformato uno sciopero storico in musical – Apprezzato il “Macbeth” di De Berardinis – Teatrodanza argentino da Grand Guignol.

Dossier francia

I frutti d’oro dell’estate Avignonese

Lezione di vita di Georges Perec | pag. 60

di U R
La giovinezza del Festival ideato da Vilar dipende anche dall’attenzione per la nuova drammaturgia, secondo la formula vincente dell’attuale direttore Crombecque – L’autore di «La vie, mode d’emploi», grande amico e «complice» di Italo Calvino, ricordato con questi spettacoli, letture, esposizioni e pratiche di creatività letteraria all’insegna dell’OuLipo – Dopo le pagine dedicate a Nathalie Sarraute, «Hystrio» presenta altri «ospiti d’onore» di Avignone: Robert Pinget e Valère Novarina.

Dopo Avignone, Milano e Roma “scoprono” un quasi settantenne

Ed ora esplode il “caso Pinget” | pag. 62

Lo scrittore francese, nato a Ginevra, viene dal “nouveau roman” e il suo teatro aveva avuto finora soltanto un successo di stima – Adesso un grande attore inglese, David Warrilow, ha mostrato le qualità inaspettate delle sue “pièces” stravaganti, che si rivolgono soltanto all’orecchio e riabilitano, come i testi del suo grande amico Samuel Beckett, la parola ostinata ed errante.

A colloquio con il commediografo di “L’Hypothèse”

“Eccolo, Mortin. Lo vede? È questo spilungone: Warrilow” | pag. 64

Incontro con l’ultima rivelazione della scena francese

Gli strani “uomimali” del serraglio Novarina | pag. 66

Nei suoi testi e nei suoi disegni, che nascono simultaneamente, non ci sono mai oggetti, ma soltanto figure e corpi sospesi di uomini e animali – Un linguaggio insieme violento e suggestivo, che viene dalla patafisica e che ha conquistato il giovane pubblico – Il suo arrivo in Italia è un ritorno alle origini: appartiene a una famiglia di emigrati dalla Valsesia.

Analisi dell’ultima commedia di Jean Tardieu

C’è un vecchio Orfeo nella città senza sonno | pag. 68

La pièce, rappresentata al Mama Theater di New York ma sconosciuta in Italia, mette in scena un tiranno che ha soppresso il riposo per stimolare la produttività – Ma l’inconscio si ribella e gli scatena contro i sogni della gente: è una metafora teatrale sui diritti dell’immaginario.

Rappresentati in prima mondiale  “Penombra e sussurri” e altri testi rari

L’omaggio di Torino a Jean   | pag. 69

Teatromondo

Uno sterminato menù di 400 manifestazioni

Vacanze intelligenti nell’esagono francese | pag. 71

Gli allievi del conservatorio alle prese con un Marivaux poco noto – Roussillon maratoneta del teatro – Vitez prepara “l’autunno russo” a Parigi

Frammenti di un discorso italiano | pag. 71

Molta musica ma anche prosa in Germania per l’estate

E Pirandello arrivò al muro di Berlino | pag. 72

I “6 personaggi”, allestiti dalla scuola drammatica di Mosca, sono inclusi nel cartellone dell’ex capitale – A Friburgo il Festival della Prosa è stato animato dall’Europa dell’Est e dal Sud-America.

Il Festival di Edimburgo si apre a Napoli

Bella estate scozzese del teatro napoletano | pag. 73

Alla quarantaduesima edizione, la manifestazione ha in cartellone “La gatta Cenerentola” di De Simone, “Miseria e Nobiltà” di Scarpetta e “Peppe e Barra” – Prima europea dell’opera “Nixon in Cina” – Le rassegne teatrali d’estate risultano in aumento in tutta la Gran Bretagna.

Festival

Una “kermesse” di novanta manifestazioni

Effimera e affollata l’Italia dei Festival | pag. 74

Lo spettacolo d’estate, introdotto in Italia nel 1911 dal grecista Ettore Romagnoli, è diventato il fiore all’occhiello di comuni e aziende turistiche – La proliferazione va a scapito della qualità, ma le platee all’aperto sono affollate. E il ministero ha incluso le rassegne estive nel calendario teatrale – Occorre adesso coordinare e selezionare: un compito che dovrebbe svolgere la neonata Federfestival – Una costellazione di appuntamenti: eccone la mappa, da Siracusa a Benevento passando attraverso Spoleto, Asti, la Versiliana, Taormina, Fiesole, Verona, Vicenza.

Occhio critico sulle rassegne d’estate

Saghe del consenso?   | pag. 76

Cronache

Restauro del “Coccia” e fervore di attività

Come Novara rinasce al teatro | pag. 78

Fra un anno uno dei pochi grandi “teatri di tradizione” italiani, dove diressero Toscanini e Cantelli, sarà restituito non solo alla lirica ma anche alla prosa – Intanto, tramite il novarese Umberto Orsini, sono state prese iniziative di coproduzione che hanno interessato un pubblico prima disperso fra Milano e Torino – Prevista una scuola di recitazione.

L’Istituto di Federico Doglio

Per un teatro delle radici | pag. 79

Lo studioso ci parla del Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale: origini, scopi, travagliato percorso. E progetti.

I premi per il teatro alla Borboni, a Gassman e a Randone

Tre “intramontabili” per il Fiuggi 1988 | pag. 81

Progetti

I programmi dello spettacolo per un milione di siciliani

Palermo laboratorio del nuovo immaginario | pag. 82

Mentre Vittorio Fagone sta realizzando un piano organico per grandi esposizioni e centri museali, Pietro Carriglio lavora ad un Festival internazionale del Teatro, proiettato su nuovi spazi scenici – Intanto l’Università palermitana prepara un proprio archivio dello Spettacolo – L’obiettivo è quello di uscire finalmente dai limiti del dialetto-etnìa.

Marco Bernardi sul futuro dello Stabile di Bolzano

Un teatro di frontiera senza pretese egemoniche | pag. 84

La progettata  nuova sede consentirà un ampliamento delle attività del TSB, che in questi anni ha alternato i classici ai contemporanei, da Bernhard a Woody Allen – “Non ci contrapporremo in alcun modo alla presenza dell’etnia tedesca, del resto io stesso lavoro spesso in Germania. Il nostro compito sarà invece di informazione e di educazione teatrale” – Fra le prossime novità Beaumarchais, un Grabbe ancora sconosciuto in Italia e la versione scenica di “Anni di piombo” della von Trotta.

Exit

Anna Carena musa del Vernacolo   | pag. 86

Critiche

Critiche degli spettacoli | pag. 87

Con interventi di Antonio Attisani, Silvia Borromeo, Anna Luisa Marré Brunenghi, Elisabetta Dente, S. F., Paolo Guzzi, Paolo Lucchesini, Carmelo Pistillo, Ugo Ronfani, Francesco Tei.
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Laboratorio

Meeting di Parma: le disavventure del testo

L’inutile nostalgia del grande traduttore | pag. 95

Un tempo le traduzioni per la scena erano firmate da Valgimigli, Sbarbaro o Quasimodo, oggi ci pensa il regista “poliglotta” – Sollecitati a produrre, in realtà i drammaturghi non hanno editori e non arrivano al palcoscenico: beffardo comportamento di un sistema che li respinge –  Le scampagnate scolastiche a teatro non sono l’educazione teatrale.

Biblioteca

Recensioni | pag. 97

Il Bompiani autori e il teatro

Informazioni corrette e qualche dimenticanza   | pag. 97

Nuove tecnologie per la scena

Ricerca teatrale e audiovisivi   | pag. 98

di N F

“Vocalizzi”: una confessione sulla linea d’ombra

Gassman, la vita e il metro poetico   | pag. 103

Galleria in tre volumi di impresari e divi fra Otto e Novecento

Nelle lettere a Testoni il teatro “fin de siècle”   | pag. 104

Il testo

Commedia in due atti di Charles Dyer

Mother Adam | pag. 105

Mother Adam: ragioni  di un successo teatrale

L’amore allegro e disperato di una madre e di un figlio   | pag. 107

In copertina

Marina Malfatti, ritratto di Vannetta Cavallotti | pag. 999

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