Sommario: Numero 1 di gennaio-marzo 2007

Numero 1 di gennaio-marzo 2007

Vetrina

Il festival di Charleville-Mézières

L’invasione delle marionette | pag. 2

Nella piccola cittadina del nord della Francia per dieci giorni si ritrovano tutte compagnie di teatro d’animazione del mondo occupando non solo i teatri ma ogni altro spazio possibile: strade, piazze, cortili, palestre e anche case private

Puppet Festival di Gorizia

Se Beckett avesse la testa di legno | pag. 3

dal testo alla scena

Guerra dei sessi e orizzonti metafisici | pag. 4

Il massimo studioso strindberghiano in Italia, che per la prima volta ha tradotto la pièce direttamente dallo svedese, riflette sulle ragioni della fortuna scenica di Danza di morte

Inferni coniugali tra pietas e disincanto | pag. 5

Recensione di “Danza di morte” di August Strindberg. Traduzione di Franco Perrelli. Regia di Marco Bernardi. Produzione Stabile di Bolzano.

Pierre Cardin

Il re della moda nel castello di De Sade | pag. 6

Sono terminati pochi mesi fa gli imponenti lavori di ristrutturazione del castello di Lacoste nel Luberón, che può contare su tre spazi teatrali e dove da sei anni si svolge il Festival d’art lyrique et de théâtre – Da sempre appassionato di teatro, danza e musica (suoi l’Espace Pierre Cardin a Parigi e l’anfiteatro da 500 posti a Palais Bulles a Thoule-sur-mer in Costa Azzurra), arti per le quali ha realizzato innumerevoli lavori, Cardin ha esteso il suo mecenatismo dalla Francia alla Cina

La questione teatrale

Auspici e qualche apprensione per il Tricentenario goldoniano | pag. 9

La “carnevalizzazione” delle manifestazioni sembra acquisita, ma ci si può domandare se, languendo nel Paese il dibattito culturale, la ricorrenza avrà un adeguato spessore, per completare l’incontro con un Goldoni “nostro contemporaneo” avviato, e non concluso, con le attività del Bicentenario della morte

commedie in dvd

Dagli archivi Rai sette perle goldoniane | pag. 11

Teatromondo

Parigi bella d’autunno | pag. 12

Da settembre a dicembre, sulle scene parigine si affollano gli avvenimenti. Un gran numero di spazi della capitale francese viene invaso dal Festival d’Automne, che presenta importanti esposizioni d’arte, spettacoli di musica, danza e teatro. L’edizione di quest’anno, dedicata in particolare all’America, si è aperta con Quartett per la regia di Bob Wilson ed è continuata con il Wooster Group, con il Big Art Group di Caden Manson, con coreografie e installazioni di William Forsythe e con una personale dedicata a Richard Maxwell, controverso regista newyorkese che prova ad abbattere le barriere della rappresentazione portando in scena reietti, dilettanti, personaggi e persone sbiadite, fuori dai luccicori della società dello spettacolo. Ma il Festival ha anche prodotto la versione definitiva di Hey Girl! di Romeo Castellucci, ha dedicato un ritratto a un drammaturgo del frammento come Martin Crimp, un ricordo a firma Marcial Di Fonzo Bo a Copi, un’opera lirica con le musiche di Pascal Dusapin al mito del dottor Faustus. Sui palcoscenici di un altro festival, Le Temps d’Images della Ferme de Buisson, scena nazionale di Marne-La-Vallée, nell’immensa periferia parigina, si è vista la straordinaria rievocazione degli orrori di Auschwitz per piccoli pupazzi degli olandesi Hotel Modern, in tournée in tutta Europa. Alla Comédie Française, infine, Jacques Lassalle ha aperto con Il campiello le celebrazioni del terzo centenario della nascita di Goldoni.

Lille

Otello? Un indiano geloso | pag. 16

Nel Nord della Francia, il festival Lille 3000 si addobba con le luci, i colori, le mitologie della nuova India – L’ Othello in inglese e indi prepara il tour europeo delle spettacolari creazioni di Roysten Abel

Bologna/Teatri di vita

Corpi indiani come bambole di carta | pag. 17

Recensione dee “Paper Doll”, coreografia di Padmini Chettur, produzione Springdance Festival, Utrecht – Sw & G, Berlino – Grand Theatre, Groningen – KunstenFestival desArts, Bruxelles; e de “The Alien flower”, ideazione e coreografia di Sudarshan Chakravorty. Parole di Sanjay Vasa e Rakesh Ratti, produzione Sapphire Creations Dance Workshop, Calcutta.

Stratford Upon Avon

Un anno vissuto shakespearianamente | pag. 18

Spettacoli in inglese e in antico mandarino, letture tradizionali, innovative messinscena e dissacranti versioni per tartarughe ninja: nella città natale di Shakespeare, dall’aprile 2006 all’aprile 2007, vengono rappresentate tutte le opere del più grande autore di teatro del mondo nel Complete Works Festival, un’impresa lunga un anno realizzata dalla Royal Shakespeare Company

Londra

Onde di immagini e suoni per Virginia Woolf | pag. 20

Recensione de ” Waves”, dal romanzo Le onde di Virginia Woolf. Adattamento e regia di Katie Mitchell. Produzione National Theatre, Londra.

Pinter incontra Beckett

Harold, Samuel & Dustin | pag. 21

Harold Pinter torna in scena dopo il Nobel e la malattia in L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett – Dustin Hoffman accorre a vederlo – Cronaca di un incontro intorno a una bottiglia di vino italiano

due Nobel in scena

Pinter nei silenzi di Beckett | pag. 22

Krapp’s last tape di Samuel Beckett. Con Harold Pinter. Prod. Royal Court Theatre, Londra.

Roberto Recchia

Un italiano a Wexford | pag. 23

Da sei anni l’attore e regista milanese è ospite fisso, e con successo, al festival irlandese, dove ha di recente curato un’applaudita messinscena del Don Gregorio di Donizetti

Spagna/Cile

Il teatro della colpa | pag. 24

Un teatro che semina dubbi più che nutrire certezze è quello del cileno Benjamín Galemiri, che abbiamo intervistato al Festival de Otoño di Madrid – Il drammaturgo cileno ci racconta la storia della sua famiglia ebrea, il conflittuale rapporto con il padre giudice, l’ossessione del potere e molto altro ancora, in attesa di arrivare in Italia con alcuni dei suoi “scandalosi” drammi

Madrid

Festival de Otoño 2006 | pag. 25

Dossier

Canada | pag. 28

La drammaturgia di questo Paese, a lungo colonia di Francia e Inghilterra e diventato stato sovrano nel 1867, è in realtà molto giovane. Solo dopo la Seconda guerra mondiale cominciò infatti a maturare un’idea di indipendenza culturale sancita, nella Montréal francofona del 1948, dal manifesto Il rifiuto globale e dalla commedia Tit-Coq di Gratien Gélinas, considerata come l’atto di nascita del teatro moderno del Québec. Più lento, invece, il processo di sviluppo di una drammaturgia autoctona nel Canada anglofono dove, nel 1951, fu scritto il Rapporto Massey, che gettava le basi per la futura fondazione, nel 1957, di un’agenzia governativa delle arti con la funzione di sostenere talenti locali e compagnie professionali: il Canada Council for the Arts. Lo sviluppo fu rapido, mentre il Québec, sotto la spinta indipendentista, si metteva in luce producendo testi particolarmente innovativi per contenuti e linguaggio (primo fra tutti Le cognate di Michel Tremblay, nel 1968). Attualmente, le differenze produttive tra drammaturgia francofona e anglofona si sono attenuate e, tra i numerosi artisti delle ultime generazioni possiamo ricordare Michel Marc Bouchard, Normand Chaurette, René-Daniel Dubois, Robert Lepage, Marie Brassard, Judith Thompson, Jason Sherman, Maureen Hunter e Morris Panych.

Canada: un’anima divisa in due | pag. 29

(testo di Robert Allen, critico, operatore teatrale e, negli ultimi dieci anni, funzionario per il teatro del Canada Council for the Arts, traduzione di Fabrizio Caleffi)

Michel Tremblay

E in principio furono “Le cognate” | pag. 31

(estratto dal libro di Maria Rosa Baldi, “Michel Tremblay: da Les Belles-Soeurs a Le Vrai monde?”, in catalogo Intercity Montréal II, 1993)

il grande innovatore

Le macchine della visione nel teatro di Robert Lepage | pag. 34

Star incontrastata del panorama internazionale, il canadese Lepage si è affermato grazie a un’originale drammaturgia che gioca su più livelli narrativi, mescolando teatro di parola e uso della tecnologia – Apartire dal recente The Andersen Project, “summa” tematica e formale precedenti spettacoli, un percorso ritroso nella sua idea di teatro

la musa di Lepage

Le voci di dentro di Marie Brassard | pag. 37

Autrice e attrice, ha raggiunto la notorietà internazionale grazie alla lunga collaborazione con Robert Lepage, con cui partecipa alla creazione della Trilogia dei dragoni, Polygraphe e Les sept branches de la rivière Ota – Nel 2000 inizia un percorso in proprio con la sua compagnia, l’Infrarouge Théâtre, realizzando Jimmy creatura di sogno e Peepshow, presentati anche a Milano

MilanOltre

Fiabe nere per spettatore voyeur | pag. 38

Recensione de Peepshow, scritto, diretto e interpretato da Marie Brassard. Produzione Infrarouge Théâtre (Québec).

Michel Marc Bouchard

«Racconto le ferite dell’anima dell’infanzia tradita» | pag. 39

Figura di spicco della drammaturgia canadese francofona degli anni Ottanta, è considerato l’erede di Michel Tramblay – Nei suoi testi, tradotti e rappresentati in tutto il mondo, si intrecciano riferimenti alla terra d’origine e temi più universali come la crisi della famiglia, l’omosessualità e la ricerca di un’identità nazionale in precario equilibrio tra i valori del vecchio e del nuovo mondo

Milano/Bouchard

Grovigli di famiglia in interno canadese | pag. 40

Recensione de Le muse orfane di Michel Marc Bouchard. Produzione Intermedia 86-Teatridithalia, Milano.

drammaturgia del corpo

Dal Canada con furore nuove e vecchie star della danse actuelle | pag. 42

Dave St Pierre con l’esplosivo La pornographie des âmes è l’ultima rivelazione del teatrodanza canadese – Ma punte di diamante in area francofona sono ancora oggi i veterani La La Human Steps, con i loro mix di fisicità violenta, musica rock e immaginario tecnologico, e la femme sauvage Marie Chouinard, che fonde danza e arte concettuale in spettacoli di provocatoria bellezza; accanto a loro numerosi sono ormai gli epigoni

Judith Thompson

«Do voce alle mille culture di un Paese di immigrati» | pag. 44

Spettacoli, letture, mise en espace, video e incontri hanno animato per un mese, lo scorso autunno, l’ultima edizione del Festival Intercity, fiore all’occhiello del Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, dedicata quest’anno alla drammaturgia contemporanea canadese, soprattutto a quella della meno conosciuta area anglofona – Tra gli ospiti, Judith Thompson, attrice-autrice tra le più affermate, nella cui scrittura si mescolano realismo magico e necessità di fare i conti con la “nuova” multietnicità del suo Paese e con una tragedia del presente come la guerra in Iraq

Intercity-Toronto | pag. 45

Recensioni de Alias Godot, di Brendan Gall. Produzione Festival Intercity, Sesto fiorentino (FI) e de Bigger than Jesus, di Rick Miller e Daniel Brooks. Produzione Wyrd Productions-Necessary Angel Theatre Company, Toronto (Canada) e Festival Intercity, Sesto Fiorentino (FI).

Humour

II diavolo veste Savoia | pag. 46

Drammaturgia

ritratti di drammaturghi italiani/9

Letizia Russo: piccoli prodigi crescono | pag. 48

A ventun anni con Tomba di cani vince il Premio Riccione, a ventitré, con lo stesso testo, l’Ubu per la migliore novità drammaturgica. Nel frattempo intraprende un grand tour tra la sponda anglosassone e quella portoghese. Oggi chi si entusiasmò della scoperta della giovane irriverente penna romana si chiede che fine abbia fatto l’enfant prodige della drammaturgia italiana

Nati ieri

i protagonisti della giovane scena/28

Mutamenti di Scenario | pag. 51

Nasceva vent’anni fa il Premio dedicato ai progetti teatrali di giovani gruppi, in un periodo in cui la creatività giovanile non trovava più nel teatro un momento di espressione privilegiata. Messi per la prima volta attorno a un tavolo comune il teatro ragazzi e quello di ricerca, l’Associazione Scenario, che oggi riunisce ben 35 imprese teatrali, ha dato vita, collettivamente, al particolare concorso, destinato a rappresentare, soprattutto nelle sue prime edizioni, uno stimolo per inventare ed elaborare un progetto di spettacolo. Riconoscimento fra i più ambiti, oggi il Premio è una risposta al prepotente ritorno della necessità di teatro fra le nuove generazioni. Ce ne parla Cristina Valenti, da sempre suo infaticabile direttore artistico

Critiche

Oltre 90 recensioni della stagione in corso. | pag. 54

Una parabola sudafricana per Peter Brook – Cechov al Teatro dell’Elfo – Le lacrime amare di Petra von Kant secondo Latella – Doppio Mozart per Malosti e Korsunovas – Il dittico sul male di Marco Martinelli – Nekrosius alla prova del Faust – Le voci di dentro di Rosi/De Filippo – Baliani torna a Nairobi – Cinque rose per Arturo Cirillo – Gli Zingari di Iodice e Nino D’Angelo – Antonio e Cleopatra al Castello Ursino
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Danza

Ferrara

Simbolismi e buone cause una logica ormai usurata | pag. 94

Alla rassegna Prime Visioni deludono le star Saburo Teshigawara con il suo raffinato esercizio di stile Black Water e Monica Casadei con l’imbarazzante Cuba 2006 – Più interessanti, pur fra disparità e acerbità, i sei brevi spettacoli proposti da altrettante giovani formazioni, tra cui spiccano Doma di Sonia Brunelli, Àrebours 100 di Daniele Albanese e Desert-Inn del gruppo Nanou

Teatroragazzi

“Segni d’infanzia” a Mantova

Baruffe fra ritmo e melodia | pag. 97

Teatro Kismet OperA

La fiaba iniziatica di Andersen | pag. 99

Recensione de La regina delle nevi, dalla fiaba di Andersen, regia di Teresa Ludovico. Produzione Teatro Kismet OperA, Bari e Festival Ellenico Atene.

Biblioteca

scaffale

Le novità editoriali | pag. 100

Testi

Cani di bancata di Emma Dante | pag. 102

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“Il teatro non si può capire, si deve fare” | pag. 108

Diario di viaggio dello spettacolo Cani di Bancata.
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lo spettacolo

L’ultima cena del Mammasantissima | pag. 109

Recensione de Cani di bancata, testo, regia e costumi di Emma Dante. Produzione Crt, Milano.
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La società teatrale

Tutta l’attualità nel mondo teatrale | pag. 110

In copertina

Angelo del Canada, tempera di Cristina Gentile | pag. 999

Hanno collaborato

| pag. 999

Paola Abenavoli, Carmelo Alberti, Chiara Alessi, Robert Allen, Marco Andreoli, Laura Bevione, Patrizia Bologna, Francesca Bonazzoli, Filippo Bruschi, Simona Buonomano, Fabrizio Caleffi, Roberto Canziani, Davide Carnevali, Anna Ceravolo, Sara Chiappori, Linda Dalisi, Emma Dante, Rudy De Cadaval, Lorenzo Donati, Gastone Geron, Delia Giubeli, Giuseppe Liotta, Stefania Maraucci, Antonella Melilli, Remo Melloni, Marco Menini, Giuseppe Montemagno, Anna Maria Monteverdi, Andrea Nanni, Dimitri Papanikas, Franco Perrelli, Gianni Poli, Valeria Ravera, Domenico Rigotti, Laura Santini, Rita Sanvincenti, Enrico Saravalle, Giuseppe Schillaci, Francesco Tei, Francesco Urbano, Nicola Viesti, Giusi Zippo.
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